Cresce, ma non solo: ecco tutto quello che accade alla pancia di una donna in gravidanza e quali sono i segni da monitorare.
Ottava settimana di gravidanza: la mamma
Che ci sia un bambino nel proprio utero non è più solo una linea sul test di gravidanza, ma in qualche modo la sua presenza inizia a farsi sentire. A partire dall’ottava settimana di gravidanza, infatti, le donne iniziano a sentirsi gonfie e uno dei primi effetti “spiacevoli” è quello di vedere come i capi d’abbigliamento solitamente utilizzati iniziano a non essere più adeguati.
In realtà l’aumento di peso è ancora minimo (e deve essere controllato), ma per quanto crei inevitabilmente un po’ di stupore e timore del non sentirsi più sé stesse, è tutto normale e significa che il bambino (e tutto l’apparato di supporto) sta crescendo.
Anche questa settimana è accompagnata dai classici sintomi della gravidanza: fatica, minzione frequente, nausea mattutina e disturbi del sonno. La sintomatologia che si manifesta in gravidanza è molto variabile, sia nel tipo di sintomi che nella loro intensità. Qualche disturbo è normale e “va messo in conto”; qualora fossero strani o parecchio dolorosi è doveroso rivolgersi al proprio ginecologo. I fastidi sono maggiori nel primo trimestre per poi ridursi e in alcuni casi addirittura sparire nei mesi successivi.
Tra i cambiamenti più rilevanti c’è l’espansione dell’utero e l’aumento del volume del sangue. Quest’ultima condizione è detta anche anemia fisiologica, per cui i globuli rossi sono di meno, ma solo perché sono più diluiti ed è l’effetto della maggiore attività di sviluppo del bambino.
L’altra novità importante del corpo della donna riguarda il gonfiore al seno e la possibile comparsa dei cosiddetti Tubercoli di Montgomery. Si tratta di piccoli punti bianchi intorno all’areola del seno dai quali può fuoriuscire del liquido di colore giallastro.
Seno e capezzoli sono sottoposti a modifiche graduali e intense: vediamo come cambiano dalla gravidanza all'allattamento.
Ottava settimana di gravidanza: il bambino
Lo sviluppo embrionale che interessa il bambino nell’ottava settimana di gravidanza è arrivato a un punto tale che è possibile iniziare a chiamarlo feto e non più embrione. Una novità apparentemente irrilevante, ma che in realtà indica come la sua crescita stia procedendo spedita. In questo periodo le gonadi presenti si trasformano in ovaie o testicoli, indicando il sesso che avrà il bambino. Se sarà maschio o femmina non è ancora rilevabile con l’ecografia di routine del primo trimestre, ma solamente con la morfologica, che viene eseguita generalmente intorno alla ventesima settimana di gravidanza.
Il feto ha ora una lunghezza di circa venti millimetri, tanto che è possibile già rilevare dalle ecografie le strutture della testa. Continua lo sviluppo del corpo tanto che le caratteristiche facciali si stanno perfezionando e prosegue il processo di ossificazione, ovvero quello che prevede l’indurimento delle ossa e, in questi giorni, della formazione dei gomiti. Sempre in questi giorni compaiono le dita dei piedi, il naso, le labbra, le palpebre e i primi muscoli.
Dall’ottava settimana di gravidanza il feto inizia anche a muoversi nell’utero, anche se non è ancora percepibile dall’esterno. Anche il battito del cuoricino è in attività e durante le successive visite dal ginecologo sarà possibile sentirlo grazie all’utilizzo di un apposito strumento.
Ottava settimana di gravidanza: gli esami da fare
Alcune donne aspettano l’ottava settimana di gravidanza per la prima visita ginecologica, durante la quale il medico definisce la storia clinica della gestante e del suo compagno. Generalmente è consigliabile effettuare la prima visita con il ginecologo o l’ostetrica entro le 10 settimane di gestazione, in modo da poter definire al meglio l’assistenza alla futura mamma.
Nel corso della prima visita, dunque, il medico fornirà alla donna tutte le informazioni riguardo le pratiche mediche ma anche burocratiche che si incontreranno nel corso dei 9 mesi (e dopo il parto), oltre a rispondere alle sue curiosità e a consigliarle alcuni accorgimenti per attraversare al meglio la gestazione.
Il ginecologo misurerà quindi peso e pressione della donna, oltre a prescrivere l’esame delle urine e l’urinocoltura, gli esami del sangue in particolare per rilevare il gruppo sanguigno e il fattore Rh, che serve a confermare la compatibilità dei globuli rossi della madre con quelli del feto.
A queste analisi si aggiungono gli esami per la rilevazione di malattie infettive come Hiv, toxoplasmosi, rosolia e sifilide oltre a quelli per l’individuazione di eventuali anemie. Si svolge poi la prima ecografia per stabilire con maggiore certezza la datazione della gravidanza, quindi eventualmente si propone anche un pap-test, se dall’ultimo sono passati più di tre anni.
Ottava settimana di gravidanza: le cose da sapere
Questo è il periodo in cui ogni donna, ma anche il partner, è letteralmente travolta da curiosità, dubbi e timori. Il bambino starà bene? Che nome dargli? Come cambierà la nostra vita? E il lavoro? Queste e tutte le altre sono dinamiche normali e doverose da affrontare già durante l’ottava settimana di gravidanza.
Per quanto alcune sono premature e altre non cambiano il corso della gestazione, è normale che si rimanga sorpresi e pieni di questioni di fronte a un evento così straordinario. Ciò che conta è non rendere tali dinamiche oppressive e fonte di stress. La serenità, infatti, è essenziale per l’esito positivo della gravidanza, sia per il bambino che per la sua mamma.
In questo periodo è importante, anche con l’aiuto del proprio medico (in quanto la dimensione personale è fondamentale), capire cosa si può fare (e cosa no). Tra le indicazioni generali valide per tutte le donne va ricordata l’importanza di rinunciare all’alcol e al fumo e di moderare l’assunzione di caffè. Per quel che riguarda i farmaci è obbligatorio consultare il ginecologo che saprà se trovare medicine alternative o rimodulare il dosaggio durante il corso della gravidanza.
È poi importantissimo evitare tutte quelle attività che possono essere pericolose (fino alla tredicesima settimana è ancora alto, per quanto minimo, il rischio di aborto spontaneo) e non rinunciare alla propria regolarità di vita. Si può, infatti, continuare ad andare a lavoro, avere rapporti sessuali e fare esercizi fisici che possono essere preziosi alleati per scaricare lo stress e mantenere in salute il proprio organismo.