L’unica costante è quella relativa ai cambiamenti ormonali e ai disturbi psicofisici che possono coinvolgere, con intensità diversa, le future mamme. A partire dalla settima settimana di gravidanza si inizia anche a ragionare su tutte quelle decisioni e su quei cambiamenti che saranno determinati dall’arrivo di un nuovo bambino.
Parliamo quindi di un periodo intenso e ricco di novità che è bene affrontare con serenità e calma.
Settima settimana di gravidanza: la mamma
Una delle costanti del primo trimestre di gravidanza è quella relativa all’aumento della produzione dell’ormone beta hCG. Tra le conseguenze più fastidiose c’è l’aumento del bisogno di andare in bagno, le nausee e in alcuni casi anche problemi a prendere sonno o a svegliarsi improvvisamente nel cuore della notte. Non c’è motivo di preoccuparsi, nonostante sono tutti sintomi che, inevitabilmente, creano diversi problemi, anche “solo” dal punto di vista logistico.
Parallelamente questo è il periodo in cui si può verificare un aumento del gonfiore del seno, un maggior senso di stanchezza e pesantezza, cambi d’umore e crampi. È tutto nella norma, ma nel caso in cui qualsiasi sintomo dovesse essere invalidante o destare preoccupazione è sempre utile rivolgersi al proprio medico.
Tra le novità della settima settimana di gravidanza c’è un aumento della produzione del sangue (anche del 50%). Questa servirà a ossigenare il bambino e a nutrirlo. Tra gli effetti di questa attività cardiovascolare c’è un maggior senso di sete. Si potrebbe bere molto più del solito e oltre all’acqua ci si può dissetare anche con dei succhi di frutta, dei tè o del latte, in base alle bevande che più si preferiscono.
Le donne in attesa del primo figlio non manifestano subito di essere incinte. Dal punto di vista fisico questo può essere rilevabile dall’esterno indicativamente intorno alla dodicesima settimana. Per le gravidanze successive alla prima, invece, questa “manifestazione” può avvenire prima perché i muscoli dell’utero saranno più tesi rispetto alla prima volta.
Si sviluppa il cordone ombelicale, fondamentale per collegare la placenta con il bambino e permettere di nutrirlo e rifornirlo con tutte le sostanze necessarie per la sua salute e crescita regolare e il tappo mucoso (che si posiziona nell’apertura della cervice) che crea una barriera con l’esterno, evitando che batteri e sostanze pericolose possano colpire il grembo e fare del male al bambino.
Settima settimana di gravidanza: il bambino
Dal momento del concepimento lo sviluppo embrionale continua ininterrotto in questo periodo aumenta il volume del grembo e il bambino continua a crescere. Propriamente è ancora corretto parlare di embrione (non più grande di un chicco d’uva), anche se iniziano già a definirsi mani e piedi. Sembra ancora piccolissimo in rapporto a come ci si immagina i bambini appena nati, ma in queste prime settimane di gravidanza è già cresciuto di circa diecimila volte rispetto alla dimensione che aveva al momento del concepimento.
A dimostrazione di come la crescita del bambino nel grembo materno è davvero rapida e continua. Nonostante in questa fase lo sviluppo maggiore è quello che avviene all’interno della testa del bambino (con una produzione di circa cento cellule ogni minuto), si sono già sviluppati (o si stanno perfezionando), non solo mani e piedi, ma anche il midollo spinale, i reni, la bocca, le palpebre e la lingua.
Il bambino ha già un battito cardiaco tutto suo e, anche se non è ancora individuabile con i test ecografici, si sta formando anche l’apparato genitale.
Settima settimana di gravidanza: gli esami da fare
Con la settima settimana di gravidanza arriva quindi, solitamente, anche la prima visita dal ginecologo, se non è stata ancora effettuata. Il medico in questa sede cercherà di raccogliere tutte le informazioni necessarie per costruire il quadro clinico della futura mamma.
Il ginecologo chiederà informazioni riguardo la storia clinica della sua famiglia e di quella del futuro papà, come pure la presenza di particolari patologie e di fattori di rischio per l’andamento della gravidanza (come ipertensione e diabete).
La prima visita ginecologica, che si effettua tra la sesta e l’ottava settimana di gravidanza, è anche quella in cui ci si sottopone alla prima ecografia (ancora transvaginale e non addominale) per accertare la presenza della camera gestazionale ed escludere eventuali gravidanze extrauterine.
In base all’anamnesi della paziente il medico potrà prescrivere ulteriori accertamenti, oppure predisporre gli esami di routine previsti in questa fase della gestazione: esami del sangue e delle urine, immunità ad alcune patologie come rosolia, toxoplasmosi e citomegalovirus.
L’obiettivo della prima visita ginecologica è quindi confermare la gravidanza e l’annidamento dell’embrione all’interno dell’utero, oltre ad escludere la presenza di patologie che, se trasmesse al nascituro, potrebbero metterne a rischio lo sviluppo o la salute.
Settima settimana di gravidanza: le cose da sapere
Il colloquio con il ginecologo è decisivo non solo per farsi prescrivere gli esami di routine ed essere sommersi dalle informazioni sulla gravidanza, ma anche per rispondere a tutti quei dubbi che le donne (ma anche i loro partner) possono avere. È fondamentale ribadire, infatti, che la salute della donna non è solo quella fisica, ma anche quella psicologica.
Gli sbalzi d’umore di questo periodo, infatti, possono essere spesso sottovalutati perché considerati normali. Nonostante siano effettivamente uno degli effetti dell’aumentata produzione degli ormoni, i cambiamenti umorali possono rappresentare un problema nel breve e nel medio-lungo termine.
Non bisogna esasperare le preoccupazioni né sottovalutarle, ma è importante tutelare la donna in questa fase delicatissima della sua vita. I cambiamenti, infatti, non riguardano soltanto il fisico e, di conseguenza, il timore di perdere il proprio aspetto, ma anche la propria indipendenza e autonomia e il proseguimento della vita familiare, sociale e professionale. Tutte criticità inevitabili, ma che possono essere superate serenamente per evitare che degenerino, nel breve termine, rendendo la gravidanza un trauma per le future mamme e, nel lungo periodo, con seri fenomeni di depressione.
L’altro aspetto importante da affrontare anche nel corso della settima settimana di gravidanza è quello relativo all’alimentazione. Le future mamme sono combattute tra i morsi della fame e il timore di prendere peso e far male al proprio bambino. Ci sono certamente dei cibi che bisogna assolutamente evitare, ma è altrettanto vero che non bisogna rinunciare a mangiare. È possibile, e farlo con una certa programmazione può solo che aiutare, fare diversi spuntini nel corso della giornata, inserendo snack privi di grassi o altri alimenti che possano non solo nutrire e placare il senso di fame, ma anche togliere uno sfizio.
La gravidanza, infatti, non è e non deve mai essere una condizione clinica tale da considerare le donne come soggetti malati da curare. Questo è un periodo sì di forti cambiamenti, ma non tutti necessariamente negativi. È una fase in cui ci si può legittimamente concedere qualche momento in più di relax e di coccole e per scaricare lo stress può essere utile continuare o iniziare a praticare degli esercizi fisici.
A cambiare in questo periodo può essere anche un altro tipo di appetito, quello sessuale, potrebbe andare incontro ad alcuni cambiamenti e diminuire di colpo, per poi ritornare più avanti. Anche in questo caso è importante parlare con il proprio compagno ed esprimere le proprie emozioni per affrontare i cambiamenti in atto e quelli che arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
In questa prima fase della gravidanza, quella per molti aspetti più delicata, è fondamentale il ruolo del partner che deve essere in grado di supportare la propria compagna nella grande avventura della gravidanza. Un’avventura che, seppur con enormi differenze, coinvolge entrambi i futuri genitori e che va vissuta insieme, anche nella tenerezza dell’immaginarsi ad accogliere e crescere un nuovo bambino che nella dolcezza di superare i momenti di stanchezza e tristezza che in questa fase possono manifestarsi.