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In questi giorni si verificano, come vedremo nel dettaglio, tutti quei cambiamenti che consentiranno l’impianto dell’ovulo e permetteranno al corpo femminile di accompagnare lo sviluppo embrionale. Per essere più precisi è doveroso ricordare come è al termine della seconda settimana di gravidanza (o l’inizio della terza) che avviene propriamente la fecondazione dell’ovulo e una donna può essere considerata incinta.
Seconda settimana di gravidanza: la mamma
Nel corso di quella che sarà indicata come la seconda settimana di gravidanza il corpo della donna è sottoposto a cambiamenti ormonali: il follicolo, al cui interno si trova ancora l’ovulo, produce estrogeni e progesterone. Gli estrogeni hanno il compito di rendere l’endometrio più spesso e di aumentare il flusso sanguigno, il progesterone si occupa invece di fornire nutrimento per l’ovulo una volta che sarà fecondato dallo spermatozoo.
In queste ore aumenta la produzione di muco cervicale, che serve agli spermatozoi di sopravvivere per diverse ore all’interno del corpo della donna. Durante l’ovulazione la temperatura della donna aumenta a causa della produzione dell’ormone LH: ogni donna con un ciclo regolare può calcolare la data della propria ovulazione, pur con un margine di incertezza.
Tra i cambiamenti più rilevanti è da segnalare anche l’attività dell’ormone FSH (follicolo-stimolante) che è tra quelli che si occupa di agire sulle ovaie in vista dell’ovulazione. Questa fase è quella in cui la donna è più fertile e durante la quale, utilizzando gli test di ovulazione è possibile monitorare il periodo fertile individuando con probabilità (soprattutto in presenza di un ciclo regolare) l’avvenuta ovulazione.
Con l’ovulazione, l’ovulo che si è staccato dal follicolo inizia a spostarsi lungo le tube di Falloppio.
Prestando attenzione ai segnali del proprio corpo l’ovulazione può anche presentare alcuni sintomi riconoscibili: tra i più comuni ci sono crampi, tensione addominale e intensificazione del muco cervicale, che aiuterà gli spermatozoi a compiere il loro viaggio.
Seconda settimana di gravidanza: il bambino
Parlare di bambino continua a essere ancora poco corretto, considerando che la fecondazione dell’ovulo da parte degli spermatozoi non è ancora avvenuta. Dobbiamo quindi distinguere tra ovulo e spermatozoi, comprendendo il loro percorso fino a quando si incontreranno per dare finalmente vita (in tutti i sensi) alla fecondazione.
Come nella prima settimana di gravidanza, in questo momento l’ovulo della donna non è stato ancora fecondato, ma è in attesa dello spermatozoo dell’uomo. Individuare il momento dell’ovulazione favorisce la possibilità di una donna di rimanere incinta, poiché l’ovulo sopravvive solo nelle 24 ore seguenti: avere un rapporto sessuale in questo lasso di tempo può aumentare le probabilità che almeno uno dei circa 300milioni di spermatozoi rilasciati dall’uomo durante il rapporto sessuale riesca a farsi strada dalla vagina all’utero attraverso la cervice, risalendo le tube di Falloppio e quindi penetrando l’ovulo.
Durante ogni ciclo mestruale molti ovuli maturano, ma solo uno (quello detto dominante) viene preparato dall’organismo a essere fecondato. Questa preparazione consiste in un particolare processo di divisione (meiosi), espulsione di un corpuscolo contenente 46 cromosomi e creazione di uno strato cellulare e di una membrana trasparente intorno all’ovocita che permetterà il passaggio di uno spermatozoo.
Anche per gli spermatozoi abbiamo un percorso molto articolato e per niente lineare. Infatti bisogna ricordare come, tra tutti i trecento milioni circa di spermatozoi che vengono rilasciati a seguito di ogni eiaculazione, solamente uno riuscirà, se non ci sono altri impedimenti, a fecondare l’ovulo. Il percorso degli spermatozoi è aiutato dall’aumento della produzione del muco cervicale nell’organismo femminile che è ”particolarmente adatto al passaggio del seme, e dalle contrazioni dell’utero che li spinge verso le tube, riducendo il tempo di risalita spesso anche a pochi minuti”.
Seconda settimana di gravidanza: gli esami da fare
Esistono dei controlli, più che degli esami, che è consigliato fare alle donne che sono alla ricerca di una gravidanza o che sospettano che il rapporto non protetto avuto possa essere funzionale alla fecondazione e all’inizio della gravidanza. si tratta di esami, come quello per della clamidia, quello dell’HIV, il Toxotest e il Pap test che hanno lo scopo di individuare eventuali criticità e particolarità. Tramite questi test, infatti, si stabiliscono eventuali ulteriori controlli da effettuare e attenzioni (come quelle alimentari o legate all’assunzione di acido folico) da seguire per non compromettere il regolare proseguimento della gravidanza.
Fissare precocemente un appuntamento per una visita generale è fondamentale perché la “donna può chiedere – e in ogni caso le devono essere offerte – numerose informazioni”. Queste informazioni, utili alla donna per riflettere e prendere le relative decisioni, hanno come obiettivo quello di offrire delucidazioni sui servizi relativi all’assistenza e al sostegno, pianificare un eventuale percorso diagnostico specifico e, ancora, per dare le corrette informazioni sugli esami di screening.
Seconda settimana di gravidanza: le cose da sapere
In questa fase della gravidanza (che, lo ripetiamo, viene calcolata a posteriori per stabilire la data del parto e perché, rispetto al concepimento vero e proprio è un riferimento più preciso e per questo utile) non ci sono particolari sintomi. Gli unici fenomeni che si possono verificare sono quelli legati alla nausea e a una maggiore stanchezza o a delle lievi perdite.
Una maggiore debolezza, così come la percezione di avere ritmi più rallentati, sono considerati da molte donne come i veri primi sintomi dell’inizio della gravidanza. Per quel che riguarda i sanguinamenti, invece, possono essere delle perdite da impianto e non sono da confondere con quelli del ciclo mestruale normale.
Questo è il momento giusto per dedicarsi all’attività sessuale da cui dipenderà la fecondazione. In genere le probabilità di concepire un figlio aumentano da tre giorni prima e fino al giorno dell’ovulazione: per favorire il concepimento è consigliabile adottare uno stile di vita sano che contempli una buona dose di attività fisica e un’alimentazione sana ed equilibrata, che privilegi frutta e verdura, oltre ad eliminare il consumo di alcol e smettendo di fumare.