Accompagnata spesso da imbarazzo e timori, la visita ginecologica è un momento importante per la salute della donna: ecco quello che c'è da saper...
Sono tanti e diversi i momenti particolari che contraddistinguono ogni gravidanza: dallo scoprire di essere incinta, alla percezione dei primi sintomi di gravidanza, passando per le ecografie in cui si inizia a vedere il proprio bambino fino a quando lo si sente muovere e scalciare nella pancia.
La gravidanza è un insieme di novità, paure, scoperte e sensazioni sempre diverse che, paradossalmente, iniziano nel modo meno appariscente possibile. È il caso della prima settimana di gravidanza, quando il concepimento c’è stato, ma è ancora troppo presto per avere i sintomi tipici o per intravedere i cambiamenti del proprio corpo e della propria vita.
Eppure, anche se avvolta da uno strato di mistero e fascino, la prima settimana di gravidanza svolge un ruolo fondamentale. Innanzitutto perché stabilisce un confine tra un prima e un dopo dal quale dipenderà il proseguimento della gravidanza.
Infatti con l’inizio della gravidanza, che come ricorda il Portale del Ministero della Salute viene calcolata “a partire dalla data dell’ultima mestruazione”, si individua l’età gestazionale, si determina la data presunta del parto e su questi elementi ruoterà tutta la gravidanza.
È importante collocare l’inizio della prima settimana di gravidanza anche per permette alle donne di intraprendere l’iter di controlli, accorgimenti e decisioni che saranno fondamentali per tutelare la propria salute e quella del proprio bambino.
Importante poi, anche nella fase di ricerca di una gravidanza, è il confronto con il proprio compagno, poiché il cambiamento riguarderà entrambi i genitori.
Dal momento in cui il test di gravidanza dà esito positivo mamma e bambino incominciano un rapporto sempre più stretto e vitale che nelle successive settimane si andrà sempre più intensificando. Entriamo più nel dettaglio scoprendo cosa cambia in questi giorni iniziali della gravidanza e cosa c’è da sapere per viverla al meglio.
Prima settimana di gravidanza: la mamma
Come detto, durante quella che viene contata (a posteriori, cioè nel momento in cui la donna ha la conferma di essere incinta) come la prima settimana di gravidanza l’ovulo non è ancora fecondato e lo spermatozoo non ha nemmeno iniziato il suo viaggio.
La prima settimana si conta a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione, che, per un bel po’, sarà anche l’ultima. In questo momento l’ovulo si sta preparando a spostarsi dalle ovaie fino alle tube di Falloppio: qui, al momento giusto, accoglierà lo spermatozoo. Perché succeda ci vorranno 14 giorni: in questo periodo di tempo il corpo sta aumentando la produzione di un ormone, detto FSH (follicolo-stimolante), deputato al nutrimento degli ovuli.
Gli ovuli che in questo momento stanno maturando all’interno delle ovaie sono ancorati ai follicoli (che stanno producendo l’estrogeno per aumentare la circolazione del sangue all’interno dell’utero e rendere l’endometrio più spesso per reggere l’impianto dell’ovulo fecondato) e si stanno spostando lentamente verso la superficie delle ovaie.
Non tutti i follicoli supereranno questa fase: solo uno, detto follicolo dominante, rilascerà l’ovulo quando arriverà il momento.
Prima settimana di gravidanza: il bambino
Come abbiamo visto la fecondazione vera e propria non è ancora avvenuta, ma il processo che porterà allo sviluppo embrionale sì. il futuro bambino inizia a essere “riconoscibile” dal momento che si crea la cellula-uovo frutto dell’incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo. La formazione della cellula-uovo, che diventerà embrione e poi feto, si completa in circa quattro ore dalla fecondazione.
È importante che la futura mamma inizi sin da ora a curare il proprio benessere e a tenere monitorata la salute, chiedendo un consulto al proprio ginecologo, per tracciare la storia medica della paziente e del suo partner ed evidenziare eventuali familiarità con patologie specifiche che potrebbero risultare dannose per la mamma e il suo bambino.
Prima settimana di gravidanza: gli esami da fare
Come abbiamo anticipato l’interesse per la prima settimana di gravidanza è particolarmente elevato in relazione alle precauzioni, gli accorgimenti e le scelte che la futura madre dovrà fare. A questo proposito è importante porre l’attenzione sulla cosiddetta salute preconcezionale. Essa riguarda fondamentalmente tutte quelle realtà (stile di vita, alimentazione, attività fisica, controllo dello stato di salute, smettere di fumare, eccetera) che una donna dovrebbe mettere in atto prima di rimanere incinta. L’obiettivo è quello di permettere all’organismo di avere le condizioni migliori perché il concepimento, la fecondazione, l’impianto e il proseguimento della gravidanza avvengano nel migliore dei modi.
Questa sarebbe la condizione ideale, ma può essere realizzata solamente dalle coppie che hanno programmato una gravidanza e sono alla ricerca di un bambino. Discorso non applicabile per le gravidanze non cercate direttamente e che quindi giungono in maniera inattesa.
In tutti i casi è consigliabile, dal momento in cui si sospetta di poter essere incinta, di cambiare il più possibile il proprio stile di vita adeguandolo a questa nuova condizione. Questo deve avvenire sempre parallelamente alle indicazioni fornite dal ginecologo che, nella visita ginecologica detta “preconcezionale“, prescriverà alla donna alcuni esami di screening per poter costruire un quadro clinico in vista della gravidanza.
Tra gli esami prescritti in questo momento c’è l’emocromo (le “classiche” analisi del sangue con cui è possibile mettere in luce un’eventuale anemia o altre anomalie che potrebbero influire sulla gravidanza) a cui si aggiungono il Pap test, il test dell’Hiv, quello della clamidia e altri eventualmente prescritti dallo stesso professionista.
- Pap test: si tratta di un esame non invasivo che serve per rilevare l’eventuale presenza di cellule anomale all’interno del collo dell’utero e consente di individuare infiammazioni o lesioni precancerose o cancerose.
- Test dell’Hiv: con un semplice prelievo del sangue si può individuare la presenza del virus dell’immunodeficienza acquisita (detto appunto Hiv), che compromette le difese immunitarie e può essere trasmesso anche al bambino
- Test della clamidia: consente di individuare, tramite tampone vaginale o esame delle urine, la presenza di un particolare batterio trasmissibile sessualmente, in genere asintomatico, che può provocare alcune infezioni al neonato
- Toxotest: è il test che rileva la presenza del virus della toxoplasmosi, che generalmente non dà particolari complicazioni ma che, se contratto in gravidanza, può avere conseguenze gravi per lo sviluppo del feto.
Prima di una gravidanza il medico può effettuare anche un’ecografia pelvica e consigliare il Rubeo test per la rosolia che, se contratta durante la gravidanza, può compromettere gravemente lo sviluppo del feto.
Prima settimana di gravidanza: le cose da sapere
Dalla prima settimana di gravidanza le donne devono prendere consapevolezza della propria condizione e seguire delle specifiche indicazioni. Innanzitutto quelle relative a uno stile di vita più tranquillo ed equilibrato, evitando gli eccessi e le occasioni di stress.
Uno stile di vita corretto si basa innanzitutto su un’alimentazione adeguata (facendo attenzione agli alimenti che non si possono mangiare) supportata dall’assunzione quotidiana dell’acido folico e di tutti le altre vitamine prenatali. È poi fondamentale, come detto, smettere di fumare, evitare di bere bevande alcoliche (che rischiano di causare la cosiddetta sindrome alcolica fetale) e di assumere sostanze stupefacenti.
Tra le cose più importanti che le donne devono sapere a partire dalla prima settimana di gravidanza è quella di essere le protagoniste di una grande avventura. Un percorso che si articolerà nei nove mesi successivi, ma che riguarderà anche il resto della vita. Un cambiamento che deve essere sostenuto in maniera tale da garantire, a livello fisico, mentale e sociale, tutto il supporto e l’assistenza necessari.
Per molte donne, inoltre, la gravidanza arriva a sorpresa: in questo caso niente paura, analisi e anamnesi saranno effettuate alla prima visita ginecologica, da prenotare una volta scoperto di essere incinta (o in caso si sospetti una gravidanza). E anche in questo caso il tempo per prepararsi nel modo migliore all’arrivo del bebè non manca: il viaggio appena iniziato durerà nove mesi, ben 40 settimane, circa 280 giorni.