Diventare mamma è stata per me una scelta consapevole e a lungo ponderata. Ma questo non ha impedito che, una volta nati i miei figli, la mia nuova condizione si rivelasse per tanti aspetti sorprendente e imprevista. Che mi mettesse di fronte, nel bene e nel male, a cose che proprio non mi aspettavo.

Perché la verità è che non puoi sapere che tipo di madre sarai, e come ti sentirai ogni giorno, prima di diventarlo davvero. Ecco, dunque, a quasi sei anni di distanza dalla nascita del mio primogenito, le 7 cose che non mi aspettavo del diventare mamma.

1. Essere un po’ chioccia

mamma chioccia

Avevo sempre dato per scontato che sarei stata una madre molto “disinvolta”, per non dire al limite dell’anaffettività. Mi immaginavo uscire da sola di sera spesso e volentieri, viaggiare senza problemi senza i miei figli, metterli tassativamente a dormire in camera loro fin dal primo momento.

E invece, con grande sorpresa, mi sono ritrovata ad allattarli a lungo, a optare con serenità per il cosleeping, a limitare al minimo indispensabili le uscite in solitaria o comunque “child-free”. Per andare incontro alle esigenze dei miei figli, che ovviamente non potevo prevedere prima che nascessero, ma anche per rispondere a un istinto che si trovava sepolto da qualche parte nelle mie profondità, e che si è pian piano riattivato nel diventare mamma.

2. La gelosia

Non so se discenda in un certo senso dal punto precedente, ma devo riconoscere che non mi aspettavo, diventando mamma, che sarei stata gelosa dei miei figli. Io che la gelosia non l’ho mai conosciuta, neanche nei tanti anni di amore a distanza con il loro papà. E che adesso, invece, ogni tanto mi divampa dentro, in maniera del tutto irrazionale e insensata. Che mi obbliga a uno sforzo di lucidità e consapevolezza di cui non sempre mi sento capace.

3. Il pelo sullo stomaco

cambio pannolino

Me li dicevano, prima di diventare mamma, ma io stentavo a crederci: non mi aspettavo che, pur essendo da sempre notoriamente schizzinosa, avrei sopportato prove per stomaci forti (e no, ricevere in regalo una torta di pannolini non è esattamente quello a cui mi riferisco). Che non avrei avuto esitazione a fare cose che prima mi sarebbero parse semplicemente inaffrontabili.

4. Perdere degli amici

amicizia fine

Quando sono nati i miei figli, sapevo che sarebbe stato molto difficile mantenere le abitudini e i ritmi di “prima”. Sapevo anche che non tutti i miei amici erano interessati ai bambini, e che anzi qualcuno di loro non si sentiva affatto a proprio agio con un marmocchio nelle vicinanze.

Però davo assolutamente per scontato che i nostri rapporti avrebbero resistito al cambiamento e alle difficoltà. E invece a quanto pare mi sbagliavo: anche se non ne sono stata affatto felice, ho dovuto constatare che alcune amicizie non hanno retto, e si sono sgretolate dinanzi alle nuove dinamiche e alle mutate esigenze, probabilmente per responsabilità reciproche ma per colpa di nessuno.

5. E trovare degli amici

amicizia mamme

Se alcuni rapporti datati e importanti si sono allentati irreparabilmente dopo la nascita dei miei figli, diventare mamma mi ha permesso di ritrovare amicizie che avevo trascurato, o addirittura di allacciarne di nuove, belle e importanti, a un’età in cui mi sembrava difficile stringere davvero con persone appena incontrate. E invece è esattamente quello che è successo, riempiendo la mia vita e le mie giornate di affetto, comprensione e risate.

6. La paura

Diventare mamma, anche se non me lo aspettavo, ha scatenato delle paure che non avevo mai provato. Ha attivato in qualche modo dei sensori interiori invisibili, che non immaginavo nemmeno di possedere. Come se avesse tirato fuori un istinto atavico mutuato dalle generazioni di madri che mi hanno preceduto, risvegliando un sesto senso quasi animale.

7. Il coraggio

coraggio delle mamme

Se diventare mamma ha scatenato paure recondite e inconsapevoli, mi ha anche messo di fronte, ogni tanto, a un coraggio che non sapevo di avere. Perché il bene dei tuoi figli ti impone, a volte, di superare te stessa. Di tirare fuori il meglio di te e affrontare senza esitazione momenti che generano ansia, panico o depressione. Saltare metaforicamente nel fuoco: chiudere gli occhi e balzare.

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