
Anche le mamme meno ansiose covano più o meno segretamente qualche paura, legata per esempio alla salute dei figli, al loro avvenire o al rapporto...
Occuparsi di un bambino è molto faticoso, ma a volte anche distaccarsene è difficile. Qualche consiglio per le mamme che (come me) soffrono di ansia da separazione dai figli.
Un bel giorno ti piazzano un bambino addosso e tu non capisci più niente. Non c’è manuale di istruzioni, non c’è esperienza pregressa (che comunque, se ci fosse, sarebbe del tutto relativa), non c’è traduttore simultaneo. Solo il tuo istinto e la tua capacità di adattamento. È dura, e ci vuole tempo per trovare un equilibrio, seppur instabile.
Quando alla fine succede, però, può diventare difficile separarsi da quel prezioso tesoro che si sta imparando a maneggiare con tanta cura. Come affrontare l’ansia da separazione dai figli io non so se l’ho capito ancora bene. Ma proprio in virtù della mia esperienza, provo a dare qualche consiglio alle mamme che ne soffrono.
Se l’idea di separarti da tuo figlio ti mette ansia, prova ad affrontarla per piccoli passi. Non è necessario lasciare il tuo bambino per un giorno intero fin da subito, ma puoi abituare al distacco te stessa e lui in modo progressivo.
Un po’ alla volta, stare lontani diventerà naturale per entrambi, e non sarà più causa di ansia o apprensione da parte tua.
Soprattutto all’inizio, quando tuo figlio è magari molto piccolo, lascialo a persone con cui senti di avere un rapporto di massima fiducia e schiettezza. Persone a cui puoi confidare i tuoi dubbi e le tue preoccupazioni, a cui puoi eventualmente lasciare delle direttive di massima su pappa, nanna, pannolino etc. Persone con cui puoi confrontarti a viso aperto in caso di problemi o imprevisti.
Che siano i nonni, il nido o una baby sitter, l’importante è che tu ti senta a tuo agio e che senta che il tuo bambino è “in buone mani” (il padre di tuo figlio è volutamente escluso dall’elenco perché voglio dare del tutto per scontato che goda della massima fiducia quanto alle capacità di accudimento del proprio bebè).
Se stare lontana da tuo figlio rappresenta per te un’esperienza ansiogena, potresti provare a usare dei semplici accorgimenti per renderla più piacevole. Se devi andare al lavoro, per esempio, potresti sfruttare al massimo il tempo di viaggio da casa all’ufficio, ascoltando un podcast o leggendo un libro.
Oppure approfittare della pausa pranzo per andare in palestra o uscire a mangiare con una collega o un’amica. Cogli l’occasione, insomma, per ricaricare le batterie e dedicare del tempo a te stessa, facendo in modo che il periodo di separazione da tuo figlio non diventi solo un momento dedicato al “dovere” e alla necessità.
Anche se è sempre più diffusa la tendenza a non mostrarsi troppo sentimentali o “chiocce”, tanto che a volte è diventato difficile dichiarare apertamente di sentire la mancanza dei propri figli, o di avere voglia di passare con loro più tempo possibile, tu non vergognarti mai dei tuoi sentimenti. La maternità è un percorso lunghissimo, difficile e del tutto personale, che ognuna di noi vive in maniera peculiare a seconda del proprio carattere e del proprio vissuto.
Anche le mamme meno ansiose covano più o meno segretamente qualche paura, legata per esempio alla salute dei figli, al loro avvenire o al rapporto...
L’amore di un genitore è un’esperienza travolgente e intensa, che ognuno vive a suo modo, e che non è mai del tutto priva di piccole idiosincrasie, ansie ed eccessi. Quindi non sentirti sbagliata, o “morbosa” se l’idea di separarti da tuo figlio causa in te un sentimento di ansia o di tristezza.
Non sentirti sbagliata perché, semplicemente, non lo sei. Cerca di non arrenderti all’ansia, di non rassegnartici, di gestirla con l’aiuto della razionalità e del buon senso, ma senza sentirti in colpa per le sensazioni che provi, anche quando non ti sembrano del tutto lucide o “lineari”. E ricorda sempre che ogni madre, anzi ogni persona, convive con le proprie inevitabili e normalissime fragilità.
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