Le misure di sostegno alla maternità non solo solamente quelle di natura economica, ne è un esempio concreto quello del cosiddetto pass rosa. È un modo per agevolare le donne in gravidanza e le mamme di bambini piccoli nel parcheggiare l’automobile in spazi espressamente riservati per loro.

Scopriamo come funziona, quali i riferimenti normativi e le condizioni per poterne usufruire.

Cos’è il pass rosa e a cosa dà diritto

L’articolo 188 bis del Codice della Strada (entrato in vigore il 10 novembre 2021) disciplina espressamente la “Sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni”. È una possibilità concessa agli enti proprietari delle strade di allestire spazi per la sosta. Questi devono essere indicati con apposita segnaletica in moda da consentire e agevolare la mobilità.

Il cosiddetto pass rosa è il tagliando da esporre sull’abitacolo della propria automobile per parcheggiare nelle relative aree di sosta riservate e contrassegnate da apposita segnaletica e vernice di colore rosa sull’asfalto. Queste aree riservate, sempre più diffuse negli ultimi anni, sono spesso previste nei parcheggi dei centri commerciali, nei pressi degli uffici pubblici, vicino ai principali servizi (banche, asili, scuole, uffici postali) e si tratta di zone riservate alle donne in gravidanza e ai genitori con bambini piccoli (con meno di due anni).

Solitamente sono parcheggi segnalati con il colore rosa (motivo per cui si parla di Pass rosa) che si distinguono da quelli di colore bianco (gratuiti), di colore blu (a pagamento), di colore arancione (per le persone con disabilità), di colore verde (per le auto elettriche), eccetera. Oltre al colore delle strisce o dell’area riservata al parcheggio, questi parcheggi sono contrassegnati da un’apposita cartellonistica verticale.

I requisiti per ottenerlo

Il Codice della Strada prevede la possibilità di attrezzare queste zone di parcheggio riservate. Al comma 2 l’articolo 188 bis specifica come per usufruire di questi spazi tanto le donne in gravidanza quanto i genitori con bambini con meno di 2 anni devono fare riferimento al comune di residenza che ne autorizza la realizzazione.

Questa la regola generale, e in assenza di un regolamento unico che stabilisca nel dettaglio i requisiti e la procedura per ottenere il pass rosa sono i singoli Comuni a disciplinare le modalità di accesso a questa agevolazione. È chiaro comunque che, trattandosi di spazi per le donne in gravidanza e i neogenitori, potrebbe essere sufficiente avere a portata di mano il certificato medico con la data presunta del parto o l’avere a bordo bambini piccoli per giustificare l’utilizzo di quel parcheggio riservato.

Come e dove richiederlo

Bisogna quindi fare riferimento al regolamento comunale per conoscere le modalità per richiedere e ottenere il Pass rosa. Il Comune di Roma, per esempio, non prevede alcun permesso o autorizzazione, mentre il Comune di Cagliari richiede di compilare la relativa domanda allegando un certificato medico in cui è riportata la data presunta del parto e attendere, entro cinque giorni, la ricezione del pass tramite al proprio indirizzo di posta elettronica (per i neogenitori è sufficiente, invece, compilare un autocertificazione).

Come trovare i parcheggi rosa

Come-trovare-i-parcheggi-rosa
Fonte: iStock

I parcheggi riservati a coloro che sono in possesso del pass rosa sono facilmente individuabili sia dalla colorazione delle strisce sull’asfalto che dalla relativa segnaletica verticale.

Esistono anche strumenti digitali che facilitano l’individuazione dei parcheggi per le donne in gravidanza e i neogenitori. Una di queste è MamaParking che permette di trovare i parcheggi rosa più vicini alla propria posizione attuale o alla propria destinazione.

Alcuni Comuni consentono l’individuazione dei parcheggi rosa tramite app specifiche o servizi telematici che facilitano la fruizione di questi spazi riservati.

Le sanzioni in caso di violazioni

È sempre l’articolo 188 bis a prevedere le sanzioni per chi usufruisce dei parcheggi riservati alle donne in gravidanza. Nello specifico il comma 3 prevede che chi parcheggia l’auto in detti stalli (o ne fa un uso improprio) è soggetto al pagamento della multa che può andare da un minimo di 87€ a un massimo di 344€. Parallelamente va posta attenzione anche al comma 4 che stabilisce come chi usufruisce dei parcheggi rosa avendone diritto ma non rispettando i limiti previsti dal regolamento comunale è soggetto alla sanzione amministrativa che va da un minimo di 42€ a un massimo di 173€.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Servizi e diritti