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Quali sono gli articoli della Costituzione italiana che riguardano la famiglia, la maternità e il lavoro femminile e quanto (poco) vengono rispettati.
È “il” testo per eccellenza, quello su cui si fonda la nostra società. La Costituzione italiana contiene diversi riferimenti alla famiglia e alla maternità. Ma quali sono e cosa significano? E soprattutto, quanto vengono rispettati? Vediamoli insieme, uno per uno.
Innanzitutto, l’articolo 2 della Costituzione prevede la tutela dei diritti della persona e prevede l’adempimento dei doveri:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Nella sezione dedicata alla famiglia, e in particolare negli articoli 29-31, la Costituzione affronta il tema della famiglia, intesa come libera scelta di due individui.
La piena realizzazione dell’individuo perseguita dalla Costituzione passa anche dalla costituzione di un nucleo familiare, la più piccola espressione della società. A definire il concetto di famiglia è l’articolo 29 della Costituzione:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Per quanto riguarda l’educazione dei figli, anche nati al di fuori del matrimonio – è stata di recente (con il d.lgsl 134/13) superata la distinzione tra “figli naturali” e “figli legittimi” e vengono garantiti diritti anche i figli di coppie non sposate. L’articolo 30 recita:
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
Si tratta di una prima definizione della responsabilità (o potestà) genitoriale: i genitori hanno precisi obblighi nei confronti dei propri figli, e se tali doveri non vengono rispettati tale potestà può essere sospesa fino a decadere del tutto.
L’articolo 31 della Costituzione sottolinea poi il sostegno necessario per la creazione di una famiglia, soprattutto nel caso di famiglie numerose:
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
È nell’interesse dello Stato e della società, quindi, che la famiglia venga tutelata, e che la scelta di avere figli sia sostenuta anche economicamente: a questo proposito sono introdotte le misure economiche e le agevolazioni in sostegno della natalità (i vari bonus mamma e bonus bebè, ad esempio) e della famiglia.
Un articolo successivo, che però è direttamente legato agli articoli relativi alla famiglia, è quello che riguarda il lavoro femminile. Si tratta dell’articolo 37 della Costituzione:
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
Come noto, non è sempre così, e molte donne che diventano madri si trovano – spesso per necessità più che per una libera scelta – a rinunciare in tutto o in parte al proprio lavoro. Segno che i diritti fondamentali, esplicitati e previsti dalla Costituzione, di fatto non vengono rispettati.
La legge prevede comunque una serie di tutele per i genitori lavoratori, elencate nel Testo Unico per la tutela della maternità e della paternità: tra queste rientrano il congedo di maternità obbligatorio e il congedi parentale facoltativo, i permessi per gli esami e le visite in gravidanza e in caso di malattia dei figli: ne abbiamo parlato in questo articolo.
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