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Tutto quello che c'è da sapere sul medico di famiglia, da come si sceglie a quelli che sono i suoi compiti.
Il medico di famiglia o medico di fiducia o medico di medicina generale o di base, è la persona scelta da ciascun cittadino per garantirsi l’assistenza nell’intervento sanitario di primo livello, intendendo per tale quello all’esterno dell’ospedale. A differenza dello specialista, il medico di fiducia cura la salute dei suoi pazienti nel complesso, conosce ed educa i suoi assistiti alla salute.
La scelta del medico di fiducia richiede che il cittadino si rechi presso l’ASL di residenza con la sua tessera sanitaria e individui il nominativo in una lista di medici di zona disponibili. Ciascun medico di fiducia può prendere in carico al massimo 1.500 assistiti, ad eccezione di quelli che, prima dell’entrata in vigore della legge che stabiliva un tetto massimo, disponevano di un numero di scelte più ampio e di quelli professionalmente più anziani. È possibile che il congiunto di un paziente già in carico ad un medico di fiducia possa effettuare la sua scelta a vantaggio dello stesso medico derogando al tetto massimo.
Inoltre l’Azienda sanitaria, sentito il parere di un apposito comitato, può autorizzare la scelta di un medico di famiglia non appartenente alla ASL di residenza. La scelta del medico di fiducia per i cittadini non residenti ha validità variabile da un minimo di tre mesi fino ad un massimo di un anno ed è prorogabile. Per i cittadini residenti ha validità di un anno ed è automaticamente rinnovata alla scadenza se non intervengono variazioni.
Chi decide di cambiare il suo medico di famiglia deve comunicarlo alla ASL di residenza, esibire la sua vecchia tessera sanitaria e procedere alla scelta di un altro medico. D’altro canto il medico di fiducia, in caso di motivi gravi ed accertati come ad esempio l’impossibilità a fornire assistenza, può rifiutare la scelta di un cittadino comunicando la sua decisione alla ASL di appartenenza.
Viene eseguita presso lo studio del medico, aperto per 5 giorni alla settimana, con un orario, affisso nella sala di attesa, strutturato tra la mattina e il pomeriggio, stabilito in relazione al numero degli assistiti e ad un tempo medio di attesa non superiore ai 30 minuti. A tal fine, il medico è tenuto a differenziare l’orario dedicato agli informatori scientifici da quello dell’attività ambulatoriale.
Il medico di base deve tenere e aggiornare per ogni assistito una scheda sanitaria, che presenti un preciso quadro anamnestico anche in rapporto al contesto familiare e ha il compito di prescrivere sul ricettario regionale farmaci, richieste di visite o indagini specialistiche, proposte di ricovero e cure termali. Sia la prescrizione di farmaci che la richiesta di indagini specialistiche possono essere effettuate anche su richiesta di un familiare. La proposta di ricovero, invece, deve essere accompagnata da un’apposita scheda che riporti tutti i dati del paziente, nonché tutti gli esami diagnostici e di laboratorio effettuati.
Il medico di base è anche tenuto a rilasciare certificazioni ai propri assistiti, quali quelle ai fini dell’ammissione o riammissione alla scuola dell’obbligo, agli asili nido, alla scuola materna e alle scuole secondarie superiori, certificati di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche nell’ambito scolastico, certificati per l’incapacità temporanea al lavoro, e così via. Per certificazioni adibite ad altro uso, il medico può esigere il pagamento.
La visita a domicilio viene effettuata nel caso in cui le condizioni del paziente siano tali da impedirgli di recarsi allo studio del medico. Quando la richiesta perviene entro le ore 10, deve essere eseguita nel corso della stessa giornata. Quando invece la richiesta perviene dopo le ore 10, deve essere effettuata entro le 12 del giorno successivo. Quando la chiamata riveste carattere di urgenza, deve essere effettuata nel più breve tempo possibile. Il sabato o nei giorni prefestivi il medico non è tenuto a svolgere attività ambulatoriale, ma deve eseguire le visite domiciliari richieste entro le ore 10 dello stesso giorno e quelle non effettuate, richieste dopo le ore 10 del giorno precedente.
Il contratto stabilisce che il medico di fiducia ha specifici compiti da assolvere nei confronti dei suoi assistiti. Il medico di famiglia deve:
Il medico di fiducia deve anche certificare l’inizio e la continuazione della malattia causa dell’assenza dal lavoro del suo assistito. Il certificato viene redatto su apposito ricettario in duplice copia. Una copia viene spedita mediante raccomandata postale con ricevuta di ritorno alla sede INPS di appartenenza entro due giorni dal rilascio. Il lavoratore ammalato, in questo caso, riceverà la visita del medico fiscale che può aver luogo in tutti i giorni (inclusi quelli festivi) tra le 10 e le 12 o le 17 e le 19. Se il medico fiscale in queste ore non dovesse trovarlo a casa, il lavoratore dovrà recarsi, nel giorno successivo alla visita, al controllo in ambulatorio.
La seconda copia del certificato deve essere recapitata al datore di lavoro, già informato dell’assenza, entro due giorni dal rilascio. Anche questo certificato è rilasciato gratuitamente dal medico di famiglia. Sono, invece, rilasciati a pagamento il certificato per uso assicurativo, quello di guarigione, quello di buona salute, quello di invalidità, quello per la patente ed altri ad uso privato.
Il medico di fiducia può fornire, sempre gratuitamente, altre prestazioni eseguite nel suo studio o presso il domicilio del suo assistito e per le quali sarà remunerato a parte dalla ASL. Alcune di queste prestazioni possono essere eseguite senza la preventiva autorizzazione da parte dell’Azienda sanitaria. Sono tali la medicazione eseguita su una ferita non ancora medicata (prima medicazione), la sutura di lievi ferite e le sue medicazioni, la rimozione dei punti di sutura e la medicazione, il cateterismo uretrale sia nell’uomo che nella donna, la lavanda gastrica, la vaccinazione antitetanica, la fleboclisi, l’iniezione sottocutanea desensibilizzante e il tampone faringeo.
Altre prestazioni, invece, possono essere eseguite dietro autorizzazione sanitaria; sono tali i cicli di fleboclisi, i cicli curativi di iniezioni endovenose, i cicli aerosol o inalazioni caldo-umide e le vaccinazioni non obbligatorie.
Prestazioni aggiuntive possono essere fornite dal medico di famiglia in base ad accordi regionali, ad esempio test psico-attitudinali, test per la valutazione di abilità e socializzazione, test verbali e non per la valutazione cognitiva. Inoltre possono avere ad oggetto la prevenzione, la diagnosi e il controllo di:
Al medico di famiglia spetta la prescrizione di farmaci, analisi e indagini. La prescrizione avviene in base alle modalità fissate dalla legge e dal prontuario terapeutico nazionale. Sulla ricetta deve essere indicato il diritto all’esenzione al pagamento dei tickets disciplinata dalla legge sulle esenzioni nazionali da reddito e attestata dalla ASL di residenza. L’opportunità di fornire siringhe, presidi, prodotti dietetici e altri generi di ausilio viene rilevata dal medico di fiducia una volta l’anno, ma all’erogazione di tali prodotti provvede la ASL in base all’organizzazione regionale.
Le prestazioni non comprese tra gli obblighi del medico di famiglia rientrano nell’attività di libero professionista che il medico può svolgere, a pagamento, nei riguardi dei suoi pazienti.
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