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Non tutti possono fare da padrino o da madrina di Battesimo. Ecco una sintesi di quanto prevede il Diritto Canonico e come comportarsi durante il rito.
Cerchiamo di fornire delle indicazioni chiare anche considerando i problemi comuni che questo tipo di decisione determina.
Più volte ha suscitato clamore la notizia del rifiuto a una persona di fare da madrina al Battesimo e la questione ha riaperto il dibattito andando a volte anche oltre il problema in senso stretto. Parallelamente, anche all’interno della Chiesa Cattolica stessa ci si interroga sul ruolo delle madrine e dei padrini (previsti sia per il sacramento del Battesimo che di quello della Confermazione).
In questo senso Il Messaggero riporta le dichiarazioni di monsignor Giacomo Cirulli per cui «Nell’odierno contesto socio-ecclesiale l’ufficio dei padrini e delle madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario». Tanto che alcune diocesi (ne dà notizia il quotidiano Avvenire) hanno previsto di sospendere ad experimentum (per un periodo di tre anni) l’ufficio di padrino e madrina per i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Il Codice di Diritto Canonico prevede un intero capitolo (il IV della sezione dedicata ai sacramenti) sul ruolo dei padrini e delle madrine. Il canone 873 prevede che siano ammessi un solo padrino o madrina o un padrino e una madrina. Il canone 872 spiega come compito di queste figure sia quello di assistere il battezzando nell’iniziazione cristiana cooperando affinché questi “conduca una vita cristiana conforme al battesimo e adempia fedelmente gli obblighi ad esso inerenti”.
Proseguendo nella lettura del Codice di Diritto Canonico la Chiesa Cattolica prevede che per essere ammessi all’incarico di padrino e di madrina è necessario:
A conclusione di quello che è il pensiero della Chiesa Cattolica in materia, è utile riportare quanto previsto dal Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. Qui si legge come il padrino e la madrina devono essere membri della Chiesa e oltre a essere parenti o amici del battezzato (o cresimato) essi sono “rappresentanti di una comunità di fede, garanti della fede e del desiderio di comunione ecclesiale del candidato”.
Molto si potrebbe dire, per comprendere le polemiche che ogni volta la scelta della madrina o del padrino provoca, sul desiderio di comunione ecclesiale di chi si avvicina ai sacramenti. Che siano amministrati ai bambini o agli adulti, non è raro che la richiesta dei sacramenti abbia ragioni che poco o nulla abbiano a che fare con la fede. E con la fede da intendersi così come la intende la Chiesa Cattolica in quanto è a essa che ci si rivolge per ricevere quel sacramento.
Il problema della scelta delle madrine e dei padrini, quindi, è secondario in quanto far parte di una chiesa (qualunque essa sia) significa condividerne il pensiero e quello della Chiesa Cattolica in materia, come abbiamo visto, è quello di persone che siano esse stesse cattoliche e conducano una vita di fede coerente. Non si tratta, quindi, di discriminare ma di richiedere un rigore (troppo spesso trascurato) e una coerenza che dovrebbe essere alla base di qualsiasi decisione.
I compiti dei padrini e delle madrine durante il rito del battesimo sono disciplinati dal Rito del battesimo e dall’Ordinamento generale del Messale Romano. Il sacramento può essere amministrato all’interno della celebrazione dell’Eucarestia (la Messa) o separatamente. In entrambi i casi al momento in cui inizia il rito del battesimo vero e proprio la madrina e il padrino, insieme ai genitori e al battezzato, si avvicinano al fonte battesimale dove il celebrante eseguirà le preghiere e i riti previsti.
Quindi il celebrante si rivolge ai genitori e ai padrini e alle madrine domandando, tramite le formule di rito, la rinuncia a satana e alle sue opere e seduzioni. A queste domande sia i genitori che il padrino e la madrina di battesimo rispondono per tre volte Rinuncio. Successivamente il celebrante richiede una triplice professione di fede alla quale i genitori, il padrino e la madrina rispondono Credo.
Il rito prosegue con il celebrante che domanda a genitori e padrini il nome del bambino e quindi chiede loro la volontà che questi riceva il sacramento. A questa domanda genitori e padrini rispondono Sì, lo vogliamo. Il sacramento può essere celebrato per immersione o infusione e nel caso in cui lo si celebri per infusione il bambino può essere portato al fonte battesimale dalla madrina o dal padrino. Infine, dopo essere stata invitata dal celebrante, la madrina di battesimo (o il padrino) prende la candela ricevuta e l’accende dalla fiamma del cero pasquale.
Oltre a essere in possesso dei requisiti previsti è utile non sottovalutare la scelta del padrino e della madrina di battesimo. Anche culturalmente, è una figura di riferimento e che sancisce un legame importante. Quando si amministra il sacramento ai bambini sono i genitori a decidere padrino e madrina, e anche in questo caso è importante non banalizzare la decisione e rivolgersi a persone che possano prendere seriamente l’incarico e non limitarsi a partecipare alla cerimonia.
Obiettivo è quello di trovare una persona che accompagni il battezzato (o il cresimato) nella vita. Una persona, quindi, di fiducia che, oltre la fede, sia considerata fidata. Qualcuno, insomma, di presente nella propria vita e al quale poter fare riferimento.
Il giorno del battesimo è un evento e un’occasione di festa per la famiglia, i parenti e gli amici più stretti. L’organizzazione della cerimonia è solitamente gestita dal sacerdote responsabile, e per coloro che vivono un percorso di fede in quella realtà ci può essere la possibilità di scegliere le letture e i canti da fare durante il rito. In questo senso si può scegliere anche a chi chiedere di leggere le letture previste.
Per quel che riguarda l’abbigliamento non esiste un dress code, certo è che la sobrietà e il rispetto del luogo in cui ci si trova non devono essere mai dati per scontati. Questo vale per tutti: genitori, padrini, madrine e invitati e, nel caso della Cresima o del Battesimo di un adulto anche, ovviamente, per chi riceve il sacramento.
Sui regali, ovviamente, ci si può sbizzarrire e spesso è tradizione che la madrina e il padrino facciano un dono più significativo legato all’evento che si è celebrato. Spesso catenine, braccialetti e gioielli sono le soluzioni più apprezzate che il bambino e la bambina si ritroveranno crescendo. Oltre ai regali “sacri”, che possono comprendere ciondoli, collane con il nome, cornici, quadri e icone ci si può orientare anche verso giochi e giocattoli e articoli utili per il bambino che dipendono molto dall’età ed eventualmente dalle indicazioni dei genitori.
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