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Condividere il proprio dolore per la perdita di un figlio è importante per molte donne, ma spesso non si sa a chi rivolgersi, e le persone vicine non sanno come essere di supporto: le testimonianze e i consigli di alcune donne che hanno sperimentato un aborto spontaneo.
La sofferenza per un aborto spontaneo è privata e per molte donne, molte coppie, difficile da condividere. Per altre invece è importante riuscire a parlarne. Non sempre però si sa cosa dire, o cosa fare, per far sentire il proprio supporto a una donna che sta affrontando una perdita.
In parte perché una gravidanza non si rivela in genere a parenti e amici almeno fino alla 12esima settimana, proprio perché nel primo periodo dopo il concepimento il rischio di aborto spontaneo è più alto. In parte perché si pensa di dover affrontare la propria sofferenza privatamente. Per molti è certamente così, il dolore richiede silenzio. Per altre persone, invece, è importante contare sull’appoggio delle persone più vicine e poter condividere quello stesso dolore. Non è facile, tuttavia, sapere cosa dire o cosa fare per far sentire la propria vicinanza.
L’emittente australiana Abc ha chiesto a un gruppo di donne che cosa avrebbero voluto che le persone avessero detto o fatto per far sentire loro il proprio supporto dopo un aborto spontaneo e che cosa è stato loro di aiuto. Dalle loro testimonianze è emerso come per molte donne sia importante avere l’opportunità di parlare della propria esperienza, e altrettanto importante sentire che le persone vicine riconoscono quel dolore.
Credo che una delle cose che possano essere più d’aiuto sia sentire qualcuno dire “mi dispiace” e mostrare una vera empatia. Anche solo dire “vuoi parlarne?” aiuterebbe tanto. (Leanne)
Una cosa che mio fratello mi ha detto è stata “non è giusto“. Ed era proprio quello che sentivo: non è giusto. Perché tutti riescono ad avere un figlio tranne me? Quando ti spiegano la storia di come vengono al mondo i figli non ti raccontano mai questa roba – l’aspettativa, lo stress e il dolore nascosto. (Allison)
Una mia amica mi ha comprato un libro sull’affrontare un aborto e quando me lo ha dato mi ha detto che il mio aborto l’aveva davvero colpita, e che voleva che io sapessi che non l’avrebbe mai dimenticato. Questo mi ha fatto sentire che la vita del mio bambino aveva lasciato un’impronta, che aveva avuto un qualche impatto, che era importante. (Lea)
La cosa migliore che qualcuno ha fatto per me è stato chiamare il mio bimbo per nome, usare il suo nome. È stato il miglior regalo… significava che altre persone stavano pensando a lui, che lui significava qualcosa per le altre persone. Confermava il fatto che lui c’era stato, che aveva avuto un impatto sulle altre persone, non solo su di noi. (Jess)
Oltre a ciò che può essere d’aiuto per affrontare la perdita le donne hanno anche riportato ciò che, al contrario, non le ha aiutate: su tutte, il silenzio.
Non abbiate paura di parlare alle persone che stanno affrontando una perdita… non ti stanno cercando perché tu le faccia sentire meglio. Stanno cercando solo supporto e amore, per sapere di non essere sole. (Jess)
Tra le reazioni delle persone alla notizia della perdita di un bambino durante la gravidanza le donne intervistate hanno anche riportato i commenti che, pur se involontariamente, le hanno fatte sentire peggio di prima. Tra questi “tutto accade per una ragione”, “si vede che non era destino”, “adesso sai che puoi rimanere incinta” e “succede spesso”.
Quando le persone dicevano frasi come queste, quello che sentivo era: non è niente, il tuo bimbo non è niente, quello che stai provando non è niente e tuo figlio non è importante. (Lea)
Mi faceva sentire come se sbagliassi a soffrire. Non conoscevo nessuno che avesse avuto un aborto prima, perciò davvero non sapevo che mi era concesso soffrire, che mi era concesso piangere. (Lindy)
Molte donne sperimentano oltre al dolore la solitudine, perché non è facile chiedere aiuto e, spesso, non si sa da che parte cominciare. A loro le donne che sono passate attraverso una perdita danno alcuni consigli:
Non sottovalutare il dolore che stai provando, non permettere alla società di minimizzare la tua perdita. E cerca aiuto: parlare a qualcuno, soprattutto a chi ha condiviso la stessa esperienza, può aiutare davvero molto. (Lea)
Vorrei che tutti coloro che stanno affrontando un aborto sapessero che è ok amare quel bambino, ricordare quel bambino, chiamare per nome quel bambino. Quel bambino è ancora parte di loro. (Erin)
Io provo a incoraggiare le persone ad essere più aperte con le loro storie così altre persone possono sentirsi invitate ad aprirsi a loro volta. Vorrei che se ne parlasse di più, così da sapere, per quanto possibile, cosa aspettarsi. (Vanessa)
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