
Congedo di maternità e congedo di paternità, congedo parentale, permesso per malattia figli, maternità anticipata: tutti concetti giuridici per ...
In aggiunta alla maternità obbligatoria è possibile richiedere un ulteriore periodo di astensione di 6 mesi dal lavoro, entro i 12 anni di vita del bambino: come funziona e a chi spetta il "congedo parentale" o maternità facoltativa.
Questo congedo si può utilizzare in via continuativa o frazionata, dalla nascita e fino ai 12 anni di vita del bambino. Il congedo facoltativo può essere utilizzato anche dal papà, e anche nel caso di adozione o affido. Vediamo chi può richiederlo, come funziona nel dettaglio e quanto spetta.
Terminato il periodo di congedo obbligatorio di maternità, che dura 5 mesi, la neomamma lavoratrice torna alla sua occupazione. In alcuni casi, però, può invece decidere di prolungare il periodo di assenza dal lavoro per prendersi cura del bambino: tale periodo è chiamato maternità facoltativa.
Ma anche il papà può chiedere di rimanere con il bambino, oltre ai 7 giorni di congedo che attualmente gli spettano, subito dopo la nascita: la maternità e la paternità facoltativa fanno parte del congedo parentale, che può essere richiesto da uno solo dei genitori o da entrambi.
Il funzionamento della maternità e della paternità facoltativa in aggiunta alla maternità obbligatoria è spiegato nel dettaglio dall’Inps sul proprio sito istituzionale:
Il congedo parentale compete, in costanza di rapporto di lavoro, ai genitori naturali entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a 10 mesi, aumentabili a 11 qualora il padre lavoratore si astenga dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a 3 mesi. Detto periodo complessivo può essere fruito dai genitori anche contemporaneamente.
Il congedo parentale può essere richiesto dalla mamma o dal papà. Possono richiederlo, spiega l’Inps:
Nel caso di genitori adottivi o affidatari che siano lavoratori dipendenti il congedo parentale segue le stesse modalità: può essere fruito entro i primi dodici anni dall’ingresso del minore nella famiglia (indipendentemente dall’età del bambino all’atto dell’adozione o affidamento) e non oltre il compimento della maggiore età dello stesso.
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L’indennità spettante durante la fruizione del congedo parentale varia a seconda dell’età del bambino:
I genitori adottivi o affidatari possono usufruire dell’indennità per congedo parentale al 30% della retribuzione media giornaliera calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo indennizzabile:
Per ogni ulteriore approfondimento si rinvia alla Circolare INPS n.139 del 17 luglio 2015.
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La domanda va presentata per via telematica tramite il portale dell’Inps oppure chiamando il Contact center al numero 803164 (gratuito da rete fissa oppure al numero 06164164 da rete mobile, a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico) o ancora rivolgendosi ai Patronati.
La domanda telematica va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto; qualora sia presentata dopo, saranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro tranne in casi particolari in cui è pagata direttamente dall’Inps (operai agricoli a tempo determinato, lavoratori stagionali a termine, lavoratori dello spettacolo a tempo determinato). Per le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Gestione Separata e per le lavoratrici autonome il pagamento è effettuato direttamente dall’Inps.
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