
Come si svolge e quali patologie individua l'esame radiologico dell'utero e delle tube di Falloppio prescritto solitamente per individuare anche le...
L'utero, come spiega l'esperto, può assumere diverse posizioni (flessioni), senza che questo, il più delle volte, costituisca un problema per il concepimento, la gravidanza e il parto.
Nonostante spesso venga associato a una delle malattie dell’utero, in realtà l’utero retroverso non costituisce, di per sé, motivo di preoccupazione.
Ne abbiamo parlato con il dottor Luca Zurzolo che ci ha spiegato cosa si intende per utero retroverso e quali conseguenze non ha, sia per il concepimento che per la gravidanza e il parto.
Come si svolge e quali patologie individua l'esame radiologico dell'utero e delle tube di Falloppio prescritto solitamente per individuare anche le...
Dottor Zurzolo, partiamo da una definizione di utero retroverso. Cosa significa?
L’utero retroverso è una variante della norma rispetto alla posizione di versione uterina. È un utero che si presenta piegato verso la parte posteriore rispetto alla fisiologica versione dell’organo.
Questa variante rappresenta un problema? Come si manifesta?
Solitamente, nella grande maggioranza dei casi, è legato a una condizione congenita, cioè si nasce con l’utero in questa posizione. Perciò non è una malattia o un’anomalia, ma è semplicemente una variante della norma.
Ci sono delle condizioni, invece, che possono modificare la fisiologica antiversione dell’utero. Possono essere dei fibromi oppure dei processi infiammatori, una malattia infiammatoria pelvica o anche l’endometriosi. A volte anche in menopausa l’utero tende ad avere una leggera retroversoflessione.
Invece, l’espressione “utero retroversoflesso”, cosa sta a significare? Indica una posizione differente rispetto all’utero retroverso?
La dicitura corretta è utero retroversoflesso, ma per brevità si dice utero retroverso, ma sono la stessa cosa.
Dottor Zurzolo, nonostante non sia una malattia, questa flessione dell’utero può provocare problemi nel concepimento e nell’ottenimento di una gravidanza?
L’utero retroverso non è una malattia, non è pericoloso e non rende sterile la donna.
Quindi anche durante la gravidanza la diversa posizione dell’utero non crea problemi?
L’utero retroverso non comporta problemi durante la gravidanza, né per l’ottenimento della gravidanza stessa. Può invece essere causa di una mestruazione un po’ più dolorosa rispetto alla norma o essere causa di dolore durante il rapporto per la donna.
Questi sono i sintomi con i quali si può sospettare che il proprio utero sia in posizione retroversa. In questi casi come si effettua la diagnosi?
La diagnosi dell’utero retroverso è ecografica e molto spesso occasionale.
Questo perché se i dolori non costituiscono un problema o si riesce ad avere tranquillamente una gravidanza, non c’è motivo di preoccuparsi della posizione dell’utero. Quindi, in conclusione, non esistono terapie o interventi per “sistemare” la flessione dell’utero?
Non ci sono terapie da fare, in quanto si tratta di una variante anatomica e non è qualcosa da curare, tranne nei casi in cui sia provocato da un fibroma, da un’endometriosi o da un’altra patologia e in quel caso va trattata la patologia e si risolve la problematica dell’utero retroverso.
La confusione e i timori relativi alla posizione dell’utero derivano spesso dalla convinzione, erronea, che si aveva in passato su questo argomento. C’era infatti l’idea, a volte ancora esistente, che la retroversione indicasse un’anomalia e che fosse responsabile di sterilità, problemi nel concepimento o, addirittura, nel parto.
La realtà, come abbiamo visto, è quella di un organo che può assumere anche diverse posizioni, senza per questo costituire problemi per il normale e regolare svolgimento della vita quotidiana.
Nei casi in cui si dovesse percepire dolore, durante le mestruazioni o i rapporti sessuali, va verificata la causa e solo successivamente il ginecologo stabilirà il tipo di trattamento. Che non va a modificare la posizione dell’utero, che di per sé non è un problema, ma a ridurre il fastidio o a curarne la causa.
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