
Un'eventualità molto più diffusa di quanto si possa pensare e che, in base all'epoca gestazionale, può esporre il feto a una serie di rischi (an...
L'utero bicorne è una particolare malformazione dell'utero che di per sé non costituisce un problema per il concepimento e la gravidanza, ma che deve essere seguita con cura.
Un caso è quello dell’utero bicorne che, più che di una vera e propria malattia, è corretto definire come malformazione. Per risolvere dubbi e timori in materia, abbiamo intervistato il dottor Giulio Lanzi, medico chirurgo specialista in Ginecologia e Ostetricia, che ha chiarito e spiegato cos’è l’utero bicorne e quali sono i rischi per ottenere e portare a termine una gravidanza.
Dottor Lanzi, cosa si intende quando si parla di utero bicorne?
L’utero bicorne è una malformazione uterina nella quale l’utero, invece che essere un unico organo, è diviso in due semiorgani. In pratica la donna con l’utero bicorne può veramente o avere due piccoli uteri che possono sfociare anche in due colli, due cervici separate, oppure avere, per esempio, una cervice in comune e poi uno sdoppiamento della cavità che diventa due semiuteri separati. Ecco perché il termine utero bicorne, perché somigliano a due corni.
Questo processo si verifica sempre allo stesso modo?
Non sempre queste malformazioni sono simmetriche. Qualche volta un corno, per esempio, è detto rudimentale, ovvero che non c’è. Quindi spesso ci sono due mezzi uteri, ma qualche volta c’è un mezzo utero da una parte e dall’altra qualcosa che non funziona, ma per l’ottenimento della gravidanza non cambia nulla.
Questa condizione può essere associata a determinati fattori di rischio?
No, non ci sono fattori di rischio. È una malformazione che capita statisticamente, ma non è prevedibile né prevenibile.
Quali sono allora le cause di questa malformazione?
In realtà nello sviluppo embrionale, in una gravidanza molto iniziale, gli organi si formano e nelle varie specie di mammiferi ci sono delle fasi in cui l’embriogenesi, ovvero la formazione degli organi, è piuttosto simile. Molti animali hanno un utero doppio, similmente all’utero bicorne, perché fanno tanti cuccioli piccoli e hanno bisogno di due corsie, dove mettere quattro cuccioli da una parte e quattro dall’altra. Nella specie umana la cosa si è modificata perché noi solo eccezionalmente facciamo più di un cucciolo.
Tendenzialmente, infatti, noi facciamo un singolo bambino alla volta e anche piuttosto grande. Quindi cosa succede nell’utero durante l’embriogenesi nella donna? I due corni dell’utero si avvicinano e si fondono e la parete derivata dalla fusione dei due corni si assorbe, sparisce, fino a formare un unico organo con un’unica cavità. Possono esserci degli incidenti durante questo processo e l’utero bicorne risulta da una sospensione o un blocco del sistema di fusione. Possiamo quindi dire che l’utero bicorne è un utero molto più simile a quello di altre specie animali, con due cavità e due pareti separate.
Come si giunge alla diagnosi di un utero bicorne? È necessaria un’isteroscopia?
Serve un’ecografia transvaginale, di quelle che vengono condotte di routine durante una gravidanza, per vedere o sospettare fortemente. Inoltre esistono anche altri metodi per rifinire il tipo di identificazione della malformazione e si può ricorrere a un’ecografia 3D, nella quale si crea un modello matematico che permette di visionare la situazione dai diversi punti di vista, o a una risonanza magnetica, che ottiene lo stesso risultato ma con altre tecniche o, ancora, un’isteroscopia per analizzare la cavità com’è fatta.
La presenza di una malformazione di questo tipo è un impedimento o un rischio per l’ottenimento e lo svolgimento della gravidanza?
La gravidanza si può ottenere senza problemi e senza rischi per il feto, se non quelli connessi con un eventuale parto pretermine.
Perché c’è il rischio di un parto pretermine?
I due semiuteri sono costituiti da un tessuto normale, quindi l’unico vero problema che può derivare da un utero bicorne è quello che il semiutero possa essere troppo piccolo e stretto per un bambino. Lo può accogliere regolarmente e nutrire correttamente senza rischio di aborti portando a termine la gravidanza, ma in questi casi è più alta la percentuale di parti pretermine. Questo perché il bambino stimola l’utero, questo si contrae ed è maggiore la probabilità di un parto pretermine.
Un'eventualità molto più diffusa di quanto si possa pensare e che, in base all'epoca gestazionale, può esporre il feto a una serie di rischi (an...
Considerando che l’utero bicorne, di per sé, non costituisce un problema per la gravidanza, è una malformazione che deve essere trattata? Si deve fare qualcosa?
Assolutamente niente. Qualsiasi intervento teso a correggere questa condizione è peggiore della condizione originaria. A una donna con un utero bicorne che vuole avere una gravidanza, le si spiega che potrebbe avere contrazioni un po’ prima del solito, ma tendenzialmente il follow up della gravidanza è analogo a quello di una gravidanza con un utero normoconformato. Inoltre le malformazioni in quanto tali si possono presentare in tantissimi modi differenti e il trattamento va valutato caso per caso.
Qual è la differenza, invece, con il cosiddetto utero setto?
L’utero setto è un utero che si è fuso, ma nel quale non si è riassorbita la parete centrale. Quella parete è patologica, lì il bambino non si annida in quanto quella parete è inadatta a questo scopo, e in questi casi l’utero va operato.
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