La gravidanza è un periodo estremamente intenso, stressante e faticoso; perché allora non cercare sollievo e tranquillità in una Spa o in un centro termale da sole, in compagnia del partner o delle amiche?

La prospettiva è sicuramente affascinante e piacevole, ma è necessario fare una serie di precisazioni perché non sono pochi i rischi, sia per la donna che per il feto, di utilizzare terme e Spa in gravidanza.

Si può andare alla Spa in gravidanza?

Quando si parla di Spa si fa riferimento a quelle strutture nelle quali si offrono diversi servizi rivolti al benessere e al relax.

In questo senso ci sono i trattamenti basati sull’utilizzo dell’acqua (saune, piscine termali e bagni turchi) ma anche massaggi, fanghi, aromaterapia, trattamenti per il viso e per il corpo, eccetera. A differenza delle terme, quindi, vi è un’offerta più articolata.

Il National Childbirth Trust illustra i benefici di alcuni di questi trattamenti: sottoporsi a un massaggio, infatti, può aiutare ad aumentare i livelli di endorfina, ossitocina, serotonina e dopamina che sono in grado di modulare i livelli di felicità.

Parallelamente un massaggio può ridurre anche i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Inoltre un massaggio può essere utile per alleviare i dolori e molti dei fastidi tipici della gravidanza.

Anche se si tratta di un’attività sicura va posta attenzione all’utilizzo degli oli durante i massaggi. Alcuni di questi oli essenziali, infatti, potrebbero stimolare le contrazioni uterine o interferire con lo sviluppo del feto. È quindi necessario verificare quale prodotto viene utilizzato preferendo creme, oli e lozioni senza profumo per via della maggiore sensibilità agli odori che si può percepire durante il corso della gravidanza.

C’è poi da valutare la posizione da assumere durante il massaggio. Specialmente durante il terzo trimestre è sconsigliato stare in posizione supina per molto tempo in quanto potrebbe, con la pressione che l’utero esercita sui vasi sanguigni, ridurre l’afflusso di sangue al feto.

Non sono esenti da rischi anche i trattamenti per il viso e per il corpo. Innanzitutto per una maggiore sensibilità della pelle che potrebbe percepire negativamente anche il “solo” contatto con le dita del professionista che esegue il massaggio.

Ma c’è poi una preoccupazione su alcuni ingredienti presenti nei prodotti per la cura della pelle. In modo particolare l’attenzione è rivolta ai retinoidi. Si tratta di un tipo di vitamina A utilizzato in alcuni prodotti e cosmetici per l’azione di stimolazione del rinnovamento della pelle a esso associato. Ci sono però evidenze sulla responsabilità di queste sostanze nel causare difetti alla nascita. Va però chiarito che tali evidenze sono legate all’assunzione di retinoidi orali mentre non ci sono sufficienti prove dell’azione teratogena dei retinoidi applicati sulla pelle.

Non ci sono invece prove su esiti avversi dell’utilizzo dell’acetone nei trattamenti di manicure e pedicure.

Si può andare alle terme in gravidanza?

Discorso ancora più delicato per le terme in gravidanza, soprattutto per quel che riguarda la temperatura dell’acqua. L’American Pregnancy Association sottolinea i rischi di immergersi in acque, siano esse termali, piscine o di vasche idromassaggio, con una temperatura alta che può provocare l’aumento della temperatura corporea. Questo tipo di acque, infatti, hanno solitamente una temperatura di circa 40°C e sono sufficienti anche 10-20 minuti all’interno di queste vasche per aumentare la temperatura corporea.

A differenza delle vasche da bagno presenti all’interno delle case, le vasche idromassaggio e quelle delle fonti termali sono impostate per mantenere costanti queste temperature. Il pericolo è che l’esposizione alle alte temperature possa provocare, come dimostrato da diversi studi, un aumento del rischio di difetti alla nascita.

Oltre al rischio di surriscaldamento, aggiunge il portale WebMD, l’utilizzo delle vasche idromassaggio o delle terme in gravidanza aumenta il rischio di svenimento, vertigini e disidratazione in quanto l’organismo, non sudando adeguatamente, non riesce a raffreddarsi con conseguente riduzione del flusso sanguigno al cervello, o al contrario sudando troppo provoca un’eccessiva carenza di liquidi.

Cosa si può fare e cosa evitare

Il ricorso a Spa e terme in gravidanza, come abbiamo visto, espone la donna e il feto a diversi rischi, ma questo non preclude del tutto un’esperienza di questo tipo. Si possono fare i bagni nella vasca idromassaggio, ma a condizione che la temperatura non sia superiore ai 35°C.

Similmente è preferibile non stare in acqua per più di dieci minuti evitando di immergere tutto il corpo, ma lasciando fuori dall’acqua la parte superiore del busto, le braccia e la testa.

Indicativamente, come sottolineato dall’International Forum of Wellbeing in Pregnancy, è preferibile evitare qualsiasi tipo di trattamento prima delle 12 settimane di gestazione, in quanto il primo trimestre è quello più delicato per il rischio di difetti congeniti.

Allo stesso tempo anche dopo la trentaduesima settimana di gravidanza potrebbe essere sconsigliato, specialmente per il timore di parto pretermine, il ricorso a Spa e terme. Di per sé i rischi certi sono pochi e rari, ma nel dubbio è sempre meglio adottare qualche accortezza in più.

I consigli per un’esperienza rilassante e sicura

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Fonte: iStock

Spa e terme in gravidanza possono essere luoghi sicuri se si adottano alcune semplici precauzioni. Oltre a quanto appena detto, è possibile preferire strutture che offrono servizi specifici per le donne in gravidanza. Questo perché può essere prevista una consulenza iniziale e un personale qualificato sulla gestione di una cliente con particolari esigenze.

Queste stesse strutture possono prevedere accappatoi più grandi, lettini e sedie più comodi e calzature antiscivolo per assicurare il massimo della sicurezza ed evitare il rischio di cadute.

Trattandosi di luoghi condivisi con altre persone e nei quali è facile il rischio di trasmissione delle infezioni, è fondamentale porre sempre la massima attenzione all’igiene personale.

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