
L'isterectomia è la rimozione dell'utero ed è un intervento serio con gravi conseguenze che deve essere valutato attentamente prima di essere ese...
Correggere le anomalie dell'utero è possibile: conosciamo nel dettaglio cos'è e come funziona la metroplastica.
Essendo un intervento molto diffuso e imprescindibile per risolvere una malformazione che è causa, tra le altre, di problemi di infertilità e di aborto spontaneo, è doveroso approfondire la questione. Lo abbiamo fatto con l’aiuto del Dottor Luca Zurzolo, specialista in ginecologia e ostetricia, che ci ha spiegato cos’è, a cosa serve e quando viene impiegata questa pratica chirurgica.
Dottor Zurzolo, cos’è la metroplastica?
La metroplastica è una plastica della cavità uterina, è un intervento che viene eseguito ormai in maniera routinaria con la tecnica dell’isteroscopia. Si entra nella cavità uterina con uno strumento, l’isteroscopio, uno strumento rigido di ferro che ha una telecamera al suo interno che permette la visualizzazione, dopo insufflazione con acqua in cavità, delle pareti uterine, della conformazione della cavità uterina. All’interno di questo strumento vi è un canale operativo che ci permette di inserire un’ansa elettrificata bipolare piuttosto che forbici o pinze tramite le quali andiamo a correggere quelle anomalie congenite dell’utero.
In quali casi si ricorre alla metroplastica isteroscopica?
Normalmente la più frequente è l’utero setto, cioè la presenza di un setto fibroso che divide in due emicavità, destra e sinistra, l’utero, andando a creare una difficoltà per il concepimento, alterare l’eventuale impianto di una gravidanza, può far esitare una gravidanza in aborto e va a creare mestruazioni dolorose e a modificare la contrattilità uterina.
Ci sono altri impieghi di questa tecnica?
La metroplastica è una tecnica di larghissimo impiego, specialmente nei casi di infertilità, ma anche in caso di mestruazioni dolorose oppure nel caso di un istmocele; sono vari gli interventi di metroplastica. Sono tutti quelli correttivi della cavità uterina che ci portano al ripristino della fisiologia dell’organo per avere una funzionalità migliorata.
Cosa accade una volta eseguito l’intervento?
La correzione isteroscopica, quindi con la rimozione del setto, ci permette di dare alla cavità uterina una conformazione regolare e fisiologica e quindi a eliminare tutti i problemi altrimenti presenti.
Dottore, una volta eseguita la metroplastica ci sono conseguenze particolari per la donna e indicazioni specifiche che deve seguire?
La metroplastica è una tecnica che viene eseguita in regime di day hospital. Di solito si fa una sedazione in maniera tale che la paziente non senta dolore, ma l’intervento dura pochi minuti.
Possono esserci delle complicazioni o delle criticità?
No, se viene eseguito correttamente non dà alcun tipo di conseguenza e la sera stessa, dopo l’intervento, la donna può riprendere tutte le attività regolarmente.
Dottor Zurzolo, una donna alla quale è stato eseguito un intervento di metroplastica può avere fin da subito rapporti finalizzati all’ottenimento della gravidanza?
Dipende dall’entità del setto che andiamo a rimuovere. In alcuni casi, se il setto è piccolo, sì; in altri casi invece è necessario, dopo l’intervento, posizionare in utero una spirale e abbinarla a una terapia farmacologica che può variare da uno a due mesi, fino anche a sei mesi, per dare modo alla cavità di consolidarsi.
Non è quindi automatico che subito dopo la conclusione dell’intervento si possa ottenere una gravidanza?
No, ci può essere un periodo di consolidamento della cavità uterina nella quale la donna può avere rapporti ma che, avendo la spirale, non esiterà in una gravidanza.
Parliamo di una tecnica sicura ed efficace, in quanto assicura una serie di vantaggi. Tra i principali vi è la capacità di non lasciare cicatrici sulla parete uterina e quella addominale, una maggiore rapidità di esecuzione, una ripresa delle regolari attività (compresa quella sessuale finalizzata alla gravidanza) generalmente più rapide e la possibilità di riuscire a ottenere un parto naturale.
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