Ipermenorrea e menorragia: quando il flusso mestruale è "troppo"

Tra le alterazioni del ciclo mestruale si trovano ipermenorrea, cioè un flusso mestruale più abbondante del normale, e menorragia, che consiste in un sanguinamento prolungato, oltre i canonici 7-8 giorni. Quali sono le cause e come si può intervenire.

Un ciclo mestruale regolare dura in media 28 giorni. Intorno al 14° giorno si verifica l’ovulazione, mentre a ridosso del 28° giorno arriva il flusso mestruale. Spesso però i cicli mestruali risultano irregolari, sia nella loro durata (sono più lunghi o più brevi del normale) che nella quantità.

Alcune delle anomalie più frequenti del ciclo mestruale riguardano le irregolarità del flusso mestruale, che anziché presentarsi ogni 28 giorni ritarda o viene anticipato. Può poi anche succedere che l’ovulazione non si verifichi affatto – in questo caso si parla di cicli anovulatori, o al contrario può verificarsi due volte in un mese.

Altre irregolarità possono riguardare poi la quantità del flusso: se è superiore a 80 ml, a fronte dei 35 ml di un flusso normale, si parla di ipermenorrea.

Se il flusso prosegue oltre i canonici 7-8 giorni si parla di menorragia, mentre quando le perdite di sangue si presentano anche durante il periodo intermestruale si tratta di un’altra condizione nota come metrorragia. Vediamo in cosa consistono ipermenorrea e menorragia e quali possono essere le cause.

Ipermenorrea e menorragia: quali sono le cause?

Le mestruazioni particolarmente abbondanti possono essere provocate da un’alterazione della capacità di fermare la fuoriuscita di sangue quando si distacca la mucosa. Una minore capacità contrattile a livello del miometrio può causare poi perdite più abbondanti e più durature. Questo può succedere per un insufficiente sviluppo dell’utero o in presenza di fibrosi.

Anche le anomalie ormonali influenzano la regolarità del ciclo mestruale: una produzione di estrogeni particolarmente alta, ad esempio, aumenta lo spessore della mucosa e può arrivare a innescare la menopausa.

Infine, anche alcune malattie possono influire sulla regolarità del ciclo mestruale. Tra le condizioni che potrebbero influenzare il flusso mestruale si trovano: malattie del sangue che provocano un aumento della sua capacità di coagulare, malattie cardiache e ipertensione, patologie endocrine e malattie infettive.

Altre cause delle anomalie possono essere fibromi, polipi endometriali o all’interno del collo dell’utero, tumori, endometriti o endometriosi.

Quali sono i sintomi di ipermenorrea e menorragia?

Anche le alterazioni della funzionalità ovarica possono determinare un eccessivo flusso mestruale. Nel caso di una produzione di estrogeni particolarmente elevata la mucosa uterina si arresta nella fase proliferativa, le ghiandole aumentano di volume e la mucosa si ispessisce. Poiché manca la fase secretiva non arriva una regolare mestruazione, ma la mucosa ispessita si sfalda comunque, provocando però perdite di sangue più abbondanti del normale.

Se invece la produzione di estrogeni è insufficiente causa un minore sviluppo della muscolatura uterina, provocando così una minore capacità di fermare la perdita di sangue (emostasi). Tra i sintomi che si possono associare alle perdite di sangue anomale (particolarmente abbondanti o durature) si trovano mal di testa, stanchezza e spossatezza generale, fino ad arrivare a una vera e propria anemia, e a difficoltà nel prendere sonno.

Qualsiasi siano le cause che provocano tali alterazioni vanno sempre indagate tramite una visita specialistica accurata, associata a esami di laboratorio per verificare i livelli degli ormoni nel sangue e nelle urine.

Come si regolarizza il ciclo mestruale?

Le diverse alterazioni del ciclo mestruale, come abbiamo visto, possono segnalare condizioni patologiche o disfunzioni che vanno sempre indagate per poter intraprendere una terapia adeguata e risolvere il problema.

Le cause più comuni che portano all’ipermenorrea, cioè fibromi e polipi uterini, possono essere individuate attraverso un’indagine accurata e attraverso i dosaggi ormonali. La terapia deve essere rivolta in primo luogo alla cura della causa scatenante, ma è opportuno curare anche il sintomo stesso, poiché un’eccessiva perdita di sangue può provocare anemia.

I farmaci coagulanti possono essere d’aiuto nel trattamento del disturbo. Una volta individuata la causa dell’ipermenorrea e della menorragia si può anche intraprendere una terapia con la pillola anticoncezionale ormonale, che “blocca” l’ovulazione e regolarizza gli ormoni.

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