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La premenopausa è un periodo con una durata incerta durante il quale vi è sempre la possibilità, sebbene inferiore, di rimanere incinte. Ecco come riconoscere i sintomi e quali sono i rischi di un concepimento prima della menopausa.
Questa fase precedente l’inizio della menopausa prende il nome di premenopausa (o perimenopausa) e, come riportato dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia rifacendosi alle definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo è il periodo immediatamente prima la menopausa fino al primo anno dopo l’ultima mestruazione. Tale periodo ha una durata media di tre anni che comincia dal momento in cui si verificano le modificazioni endocrine, cliniche e biologiche tipiche della menopausa.
Durante questo periodo, potenzialmente anche lungo, è possibile rimanere incinte? Scopriamo quando si può avere una gravidanza in premenopausa, come riconoscerla e quali sono, se ci sono, le conseguenze di un concepimento in questa particolare fase del periodo fertile femminile.
L’American Society for Reproductive Medicine precisa che la fertilità generalmente termina 5-10 anni prima dell’arrivo della menopausa, pertanto la possibilità di avere una gravidanza in premenopausa sembrerebbe preclusa. In realtà, anche se con molte difficoltà e alti tassi di insuccesso, la possibilità c’è, tanto che sono addirittura in aumento i casi di gravidanze a 40 anni.
Non vi può essere una risposta chiara e precisa in quanto i mutamenti di questo periodo sono, come abbiamo visto, molto variabili e altalenanti, per cui vi possono essere fasi maggiori di difficoltà o impossibilità a rimanere incinte. Nonostante questo, anche se remota, la possibilità non è del tutto esclusa.
L’età fertile femminile, infatti, è circoscritta a un limitato periodo di tempo, in quanto con il passare degli anni non solo diminuisce il numero degli ovociti, ma peggiora anche la loro qualità e complessivamente l’apparato riproduttivo è meno pronto all’eventualità di una gravidanza. Fino a 12 mesi consecutivi senza cicli mestruali non si ha conferma dell’inizio della menopausa e quindi si ha ancora la possibilità di rimanere incinta.
Secondo questo studio i tassi di concepimento sono minimi delle donne in premenopausa, prevalentemente a causa di una perdita della quantità e della qualità dei gameti femminili. In una ricerca pubblicata su MedicalNewsToday, infatti, su un campione di 58000 donne l’insuccesso dei tentativi di concepimento naturale era del 4,5% nelle donne di 25 anni, mentre raggiunge il 50% in quelle a 41 anni (quando quindi si può essere in premenopausa) per arrivare fino a circa il 90% a 45 anni e poco meno del 100% a 50 anni.
Questo, ovviamente, vale per i concepimenti per vie naturali, ma anche i tassi di insuccesso delle tecniche di procreazione medicalmente assistita aumentano con il passare degli anni e sono quindi più alti per le donne in premenopausa.
I sintomi di una possibile gravidanza sono molto simili a quelli della premenopausa, soprattutto per quel che riguarda quelli precoci. Durante la premenopausa vi è una maggiore irregolarità dei cicli mestruali, si possono percepire nausea, vertigine e una maggiore intolleranza al caldo, così come sanguinamenti dopo il ciclo o perdite di sangue a seguito dei rapporti sessuali. I sanguinamenti, come chiarisce la Cleveland Clinic, possono essere anche correlati a una gravidanza.
Quando si superano i 40 anni (anche se l’età biologica non sempre coincide con quella fertile) è da considerare la possibilità che si possa ancora rimanere incinta. Per le donne che sono alla ricerca di una gravidanza è importante monitorare i sintomi dell’ovulazione, mentre per quelle che la vogliono evitare è consigliato sempre l’utilizzo di un anticoncezionale.
Oltre alla maggiore difficoltà a ottenere un concepimento per vie naturali la gravidanza in premenopausa è associata a un aumento delle possibilità di complicanze, specialmente aborti spontanei e nati morti senza una causa chiara. In alcune donne si può ricorrere all’induzione dell’ovulazione e alla fecondazione in vitro, ma anche in questi casi i tassi di natalità mostrano risultati molto scarsi.
Questo studio evidenzia come tanto i concepimenti ottenuti per vie naturali quanto quelli tramite le tecniche di PMA sono, in premenopausa, associati una serie di rischi e conseguenze. Le donne che accedono alla riproduzione assistita hanno un minor rischio che il feto sviluppi aneuploidie, ma sono più esposte alla probabilità di gravidanze multiple.
Le donne in premenopausa che ottengono una gravidanza per vie naturali, invece, sono soggette a maggiori complicanze mediche come ipertensione, diabete gestazionale e obesità.
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