La dentizione è un argomento molto trattato in pediatria, oggetto di diversi rilevanti studi che si soffermano su questo aspetto. Ci sono diverse opinioni e visioni in merito, in particolare sull’attribuzione dei sintomi della dentizione all’effettiva eruzione dei dentini da latte.

Nello specifico, i pediatri non sono tutti d’accordo per quanto riguarda la comparsa della cosiddetta febbre da denti, che è il sintomo maggiormente riscontrato da pediatri ma anche da genitori, al momento della fuoriuscita dei primi dentini del neonato.

Questa avviene orientativamente tra il quarto e il decimo mese di vita e il processo si completa intorno al trentesimo mese. Ma la dentizione è qualcosa di molto soggettivo, dunque non c’è da attenersi in modo stretto a queste tempistiche, che non hanno alcuna pretesa di essere assolute, ma indicative.

Qualche volta la dentizione può avvenire anche intorno all’anno di età. Di mezzo c’è anche la genetica, la familiarità: dunque se i genitori hanno a loro volta presentato un ritardo nell’eruzione dentaria è possibile che la stessa cosa succeda ai loro figli.

Solo se il primo dentino non spunta intorno al primo anno di vita si consiglia di chiedere il parere di un esperto dentista pediatrico, altrimenti non c’è da preoccuparsi.

I primi a comparire sono gli incisivi centrali, inferiori o superiori, seguiti a loro volta da molari e canini.

La “febbre da denti”: verità o mito?

Il rialzamento febbrile associato alla dentizione è una credenza popolare o un dato di fatto? Come conferma il pediatra Francesco Pastore è un sintomo associabile all’eruzione dei denti:

La dentizione può provocare febbre. Si tratta di un sintomo normale che dipende dalla liberazione di sostanze dette “pirogene” che vengono liberate per la rottura della gengiva, a cui segue poi l’eruzione dentale.

Sulla febbre dei bambini circolano però purtroppo diversi falsi miti, come spiega lo stesso pediatra Pastore, che ne dà un elenco:

  • la febbre, anche alta, non provoca nessun danno all’organismo;
  • l’antibiotico non è un antipiretico;
  • la febbre elevata non indica una gravità maggiore;
  • l’antipiretico se non abbassa la febbre (come spesso succede) non indica una situazione d’allarme;
  • far uscire un bambino di casa con la febbre per recarsi in altra abitazione, a visita pediatrica o al pronto soccorso, anche nelle stagioni fredde, non lo espone a rischio di polmonite o altre complicanze.

Quali sono i (veri) sintomi della dentizione

La sintomatologia tipica della dentizione neonatale comprende, come spiega il pediatra Pastore

febbre, inappetenza, irritabilità, abbondante salivazione, tosse, alvo irregolare ovvero con feci più liquide del solito.

Per aiutare a calmare il piccolo e attenuarne i fastidi e i dolori, si può massaggiargli le gengive o fornirgli degli oggetti da masticare, ad esempio gli appositi anelli di gomma, studiati proprio per il periodo della dentizione.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sconsiglia l’ausilio di creme mentre consiglia, una volta comparsi i dentini, di cominciare a spazzolarli con uno spazzolino morbido, ma senza applicare il dentifricio.

Le cause della febbre

L’attenzione rivolta dagli specialisti alla febbre da denti è dovuta proprio al fatto che attribuirla in modo frettoloso a questa causa potrebbe distogliere l’attenzione da cause più serie. A volte, questa facile associazione, in cui possono cadere soprattutto i genitori, può complicare il quadro diagnostico.

Per questo, il dottor Pastore sottolinea che ci sono anche altri motivi alla base della febbre nel neonato, che può essere più o meno alta. Bisogna escludere in particolare l’assenza di infezioni virali o batteriche in corso:

La prima causa di febbre nei bambini più piccoli sono le infezioni virali. Queste ultime non hanno bisogno di alcun trattamento specifico, ma necessitano solo di un antipiretico, sempre che il sintomo febbre sia accompagnato da malessere.

In collaborazione con
Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Rating: 5.0/5. Su un totale di 3 voti.
Attendere prego...

Categorie