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Una condizione molto comune e generalmente benigna che può influenzare la ricerca di una gravidanza; ecco cosa sapere sulle cisti follicolari.
La maggior parte delle cisti ovariche, spiega il Cleveland Clinic, si formano come conseguenza ai fisiologici cambiamenti cui l’organismo femminile va incontro durante il ciclo mestruale. Per questo motivo si parla quindi di cisti funzionali. Ne esistono di due tipologie: le cisti follicolari e le cisti del corpo luteo.
Conosciamo meglio cosa sono le cisti follicolari, perché e come si formano e qual è il loro impatto sulla salute delle donne e sull’inizio di una gravidanza.
Le cisti follicolari altro non sono che delle sacche piene di liquido che si sviluppano nelle ovaie. Possono avere una dimensione estremamente variabile, da pochi millimetri a diversi centimetri (anche 15cm). Vengono definite come cisti funzionali e superano i 3 centimetri di diametro.
Dal punto di vista microscopico, come riportato da uno studio pubblicato su ScienceDirect, le cisti follicolari, che possono essere singole o multiple, sono caratterizzate dalla presenza di una sottile parete rivestita da cellule, l’assenza di un ovocita e una maggiore quantità di liquido follicolare.
Si tratta di una condizione così normale e diffusa che sono presenti nei feti di sesso femminile già alla ventesima settimana di gestazione e restano per tutta la vita riproduttiva di una donna. In circa il 30% dei casi sono presenti anche nelle donne in premenopausa, mentre sono rare dopo la menopausa.
Come suggerito da questo studio, le cisti follicolari sono la conseguenza della mancata ovulazione di un follicolo maturo al momento stabilito dell’ovulazione. Le cisti follicolari si formano insieme all’ovulo che si sviluppa nel follicolo, ma quando questo non rilascia l’uovo il follicolo si riempie di liquido, si ingrossa ed evolve in una cisti.
Generalmente queste cisti si formano nei follicoli secondari che non riescono a ovulare e rappresentano il segno di diverse cause di fallimento riproduttivo.
Gli studi condotti in materia suggeriscono che le cisti follicolari siano l’effetto di un’esagerazione delle normali condizioni che si verificano prima dell’ovulazione. Sono la conseguenza di una temporanea variazione di un processo fisiologico normale.
La formazione delle cisti follicolari può dipendere dalla mancata ovulazione dovuta dall’eccessiva produzione dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) o per un’insufficiente crescita dell’ormone luteinizzante (LH) o della gonadotropina corionica umana (hCG).
Nei cicli mestruali successivi alla formazione della cisti follicolare gli ormoni che normalmente dovrebbero stimolare la crescita dei follicoli (FSH, LH, hCG e inibina) possono provocare la crescita della cisti. Nel caso in cui le dimensioni non superino i 7cm circa, non destano preoccupazione, e difficilmente possono provocare un tumore maligno.
Nelle donne con fibrosi cistica sembra esserci una maggiore possibilità di sviluppare cisti follicolari singole. Anche le irregolarità del ciclo mestruale e i sanguinamenti uterini anomali sono associati alla formazione di cisti follicolari. È anche utile ricordare come le cisti follicolari, specialmente quelle multiple, sono uno dei segni della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
La maggior parte delle cisti follicolari è asintomatica e viene scoperta solamente durante l’ecografia o l’esame pelvico di routine. Anche nel caso in cui si dovessero rompere portando alla fuoriuscita del liquido presente al loro interno raramente si percepiscono dei sintomi.
Di per sé non richiedono un trattamento, e vengono rimosse chirurgicamente tramite laparoscopia ed esaminate per verificare se vi sono elementi che fanno sospettare la presenza di un tumore solamente nel caso in cui crescano di dimensioni in maniera anomala o persistano per diversi mesi. Solitamente, infatti, come riportato dal portale Radiopaedia, si risolvono spontaneamente nel giro di due o tre cicli mestruali
Nonostante siano asintomatiche, l’attenzione verso le cisti follicolari è legata sia alla loro dimensione (che se eccessiva può far sospettare la presenza di un tumore) che alla possibile interferenza con la fertilità.
In assenza dell’ovulazione (la causa della formazione della cisti follicolare), infatti, non si ha l’ovulazione e la produzione del corpo luteo andando a bloccare la fertilità per tutto il tempo in cui la cisti follicolare è presente. Inoltre, la mancata ovulazione e la formazione di un corpo luteo funzionante mende meno probabile sia la fecondazione che l’impianto.
In questi casi la gestione iniziale è conservativa e finalizzata all’osservazione dell’evoluzione delle cisti che, come detto, possono risolversi spontaneamente. In caso di persistenza e di ricerca di una gravidanza si valuta la loro rimozione chirurgica.
Le cisti follicolari possono svilupparsi, ma non frequentemente, anche durante la gravidanza e il puerperio, così come durante il periodo fetale e neonatale, mentre sono rare durante l’infanzia, per poi andare incontro a un aumento della frequenza nel periodo precedente il menarca.
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