Si definisce acetone, o con il termine medico “chetosi”, quel disordine metabolico passeggero che può colpire i bambini causando pipì dal colore intenso e alitosi. È uno stato transitorio di malessere che si risolve in breve tempo.

L’acetone non è una patologia e per questo non deve destare particolare apprensione nei genitori. Con piccoli accorgimenti di corretta alimentazione e una buona idratazione l’acetone tende a risolversi spontaneamente. È, inoltre, un disturbo abbastanza comune nei bambini, non provoca fastidio e si risolve naturalmente con la crescita.

Acetone nei bambini: cause

L’acetone è uno stato transitorio che si manifesta nel momento in cui vi è una maggiore richiesta energetica dell’organismo. Dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione, l’organismo passa ad intaccare i grassi.

Le cause biochimiche che sottendono alla chetosi sono dovute ad un importante dispendio energetico dell’organismo che richiede una maggiore apporto di glucosio. Il glucosio è necessario per il corretto funzionamento del cuore e del cervello, cosiddetti “organi nobili”.

Quando il glucosio (ossia gli zuccheri) vengono esauriti, il metabolismo inizia a consumare i lipidi (ossia, i grassi). È proprio durante il metabolismo dei lipidi che avviene la formazione dei corpi chetonici (tipici delle diete ricche in proteine e povere in carboidrati) che vengono espulsi nelle urine, causandone il colore inconfondibile e l’odore maturo.

La causa principale della chetosi è il digiuno. Ecco perché questo disordine metabolico si manifesta spesso con una crisi al risveglio, magari dopo una lunga dormita superiore alle 10-12 ore. L’acetone può svilupparsi in conseguenza di un particolare stress, anche emotivo. Oppure dopo un episodio febbrile importante.

I bambini possono avere l’acetone anche se la loro dieta è ricca di grassi, povera in zuccheri e scarsa in idratazione. L’acetone può anche manifestarsi in caso di malattie del metabolismo, diabete infantile o avvelenamento da alcol etilico o salicilati.

Acetone nei bambini: sintomi

Quando un bambino ha l’acetone si riconosce da due sintomi molto evidenti anche per i genitori ancora inesperti: l’alito pesante e “fruttato” (odore di frutta matura) e il colore scuro delle urine. La chetosi può manifestarsi con episodi di vomito, che può provocare disidratazione nel bambino, seguito da uno stato di malessere generale, lingua ricoperta da una patina bianca, mal di testa e dolori all’addome.

Per verificare che il disturbo del bambino sia davvero l’acetone, è possibile acquistare le striscette reattive in farmacia. Vanno usate immergendo la parte reattiva, appunto, in un piccolo contenitore con l’urina del bambino. In base al colore che la striscetta assumerà, è possibile capire se c’è l’acetone e a che stadio è.

Acetone nei bambini: rimedi

L’Ospedale Niguarda di Milano consiglia di agire in prima battuta sulla dieta del bambino, ripristinando urina corretta alimentazione e idratazione. È bene ridurre sensibilmente i grassi (fritti, latticini, burro, biscotti) e offrire al bambino zuccheri quali carboidrati (pane, pasta, riso, frutta e succhi di frutta freschi, non industriali) e completare il pasto con verdure fresche, ricche di acqua e sali minerali.

Bene anche l’abitudine di porgere frequentemente al bambino un salutare bicchiere d’acqua per ristabilire la corretta idratazione.

La situazione di malessere dovrebbe regredire entro breve tempo, e con essa anche lo stato di chetosi.

Nel caso i sintomi non regrediscano spontaneamente entro pochi giorni, è bene consultare il pediatra di famiglia o recarsi al pronto soccorso. Il bambino potrebbe avere bisogno di un’infusione glucosata (ossia, acqua e zucchero) per ridurre velocemente la chetosi nel sangue.

In casi rari, è possibile che le striscette reattive possano rilevare anche del glucosio nelle urine. Meglio rivolgersi prontamente al medico, per indagare un eventuale precoce diabete mellito.

Acetone nei bambini e alimentazione

L’Ospedale Bambin Gesù di Roma ricorda che l’acetone è un disturbo passeggero e tende a risolversi spontaneamente con l’età. È comunque consigliata un’alimentazione corretta per eliminare la chetosi nel giro di pochi giorni e ridonare al bambino il suo perfetto stato di benessere.

Le linee guida dell’Ospedale romano prevedono una dieta ricca in carboidrati complessi e fortemente limitata nei grassi. Questo significa che è corretto offrire un buon piatto di pasta bianca condita solo con un filo di olio extravergine di oliva, solitamente molto gradita dai bambini e un vero e proprio toccasana contro la chetosi.

Da eliminare quasi completamente sono i grassi animali: quando si ha l’acetone è sconsigliato assumere latte intero e derivati tra cui burro e formaggi, alimenti fritti, cari particolarmente grasse come gli insaccati (prosciutto) e le salsicce (soprattutto quelle di suino). Per qualche giorno saranno banditi dalla tavola anche cioccolato e merendine.

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