Respirare è l’attività più istintiva (e imprescindibile) che ogni giorno facciamo alla quale paradossalmente dedichiamo, proprio perché scontata, meno attenzione e importanza. Eppure il controllo della respirazione si rivela fondamentale e benefico in diversi ambiti della nostra vita: dall’affrontare i momenti stressanti della giornata al favorire il concepimento passando per la possibilità di ridurre il dolore del parto. Il travaglio è per sua natura un processo intenso e doloroso che, per quanto fisiologicamente sopportabile, richiede l’adozione di interventi per ridurne l’impatto. Questi interventi possono essere di natura farmacologica (come l’epidurale e le altre tecniche anestetiche) ma anche non farmacologica e le tecniche di respirazione per il travaglio sono tra le più efficaci a cui fare riferimento.

L’importanza della respirazione durante il travaglio

L’American Pregnancy Association riassume quelli che sono i principali vantaggi di curare la respirazione durante il travaglio. Le tecniche di respirazione, infatti, aiutano ad affrontare il dolore con la gestante che ottiene uno stato di rilassamento tale da rispondere in maniera più positiva alla fatica del parto. Inoltre avere un respiro regolare con un ritmo costante ha un effetto calmante che offre un senso di benessere e controllo.

La respirazione è anche legata all’aumento dell’ossigenazione che durante il travaglio si rivela efficace per ottenere più forza ed energia durante le intense fasi del travaglio, anche e soprattutto durante la fase espulsiva. A beneficiare di questa maggiore quantità di ossigeno sono sia la donna che il bambino con la gestante che ha la capacità di rendere ogni contrazione più produttiva.

Tra gli aspetti positivi nel conoscere e sfruttare le tecniche di respirazione per il travaglio c’è anche che la respirazione non è qualcosa di estraneo da apprendere, ma una realtà spontanea che deve essere solamente regolata per risultare benefica.

Infine, ma non meno importante, la gestione della respirazione si rivela utile ed efficace anche, come evidenziato dal Journal of Global Health, per ridurre la durata del secondo stadio del travaglio.

Tecniche di respirazione profonda per gestire il dolore

Come anticipato esistono diverse tecniche di respirazione da adottare durante il travaglio. Il portale WebMD ne suggerisce 5: il respiro organizzato, la respirazione lenta, la respirazione accelerata e leggera, la respirazione variabile e la respirazione addominale (o diaframmatica).

Il cosiddetto respiro organizzato prevede di inspirare profondamente dal naso es espirare dalla bocca prima e dopo ogni contrazione. È una tecnica che aiuta sia a mantenere la concentrazione che a offrire al bambino una maggiore quantità di ossigeno al bambino.

La respirazione lenta, invece, è indicata durante le contrazioni e può essere praticata dopo il respiro organizzativo. È una tecnica che prevede di inspirare lentamente tramite il naso ed espirare attraverso la bocca focalizzando lo sguardo su un punto preciso. Inoltre durante la respirazione è importante rilassare a ogni espirazione una parte diversa del corpo.

La respirazione accelerata e leggera è ideale nella fase attiva del travaglio, quando le contrazioni diventano più intense. Questa tecnica prevede di effettuare respiri brevi tramite la bocca con un ritmo di 5-20 respiri ogni 20 secondi per poi prevedere un’espirazione più lunga ogni 4-5 respiri.

Nelle fasi più intense e quando si è particolarmente esauste è possibile prevedere la respirazione variabile che consiste in respiri leggeri e superficiali tramite la bocca per poi espirare più profondamente ogni 4-5 respiri. Infine la respirazione addominale (o diaframmatica) è il tipo di respirazione che non coinvolge solamente il petto e prevede respiri profondi che riempiono e svuotano i polmoni e si rivela efficace per rilassarsi.

Il Journal of Perinatal Education aggiunge anche la cosiddetta tecnica Lamaze che prevede una respirazione profonda seguita da una respirazione lenta inspirando tramite il naso ed espirando tramite le labbra socchiuse.

Esercizi pratici da fare durante la gravidanza

È importante arrivare al parto consapevoli delle possibili tecniche di respirazione da utilizzare durante il travaglio. Anche perché gli esercizi di respirazione (e non solo) sono efficaci anche per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita durante le settimane di gestazione. La pratica delle tecniche di respirazione durante la gravidanza, infatti, aiutano a rilassarsi, ossigenare meglio i tessuti, alleviare i disturbi tipici della gravidanza e migliorare la capacità del proprio corpo di sopportare le sollecitazioni del parto.

Oltre alle tecniche di respirazione si rivelano utili a questo scopo lo yoga, il canto carnatico, gli esercizi in acqua (acquagym), lo stretching e il training autogeno.

Come coinvolgere il partner nel processo di respirazione

È inoltre importante non sottovalutare le potenzialità di contare sulla presenza e l’aiuto del partner o di una persona di fiducia durante il travaglio. Oltre all’aspetto emotivo di avere una figura di riferimento e non sentirsi completamente sole in un contesto particolarmente complesso, il partner può svolgere un ruolo estremamente importante durante il travaglio. Può, infatti, aiutare la partoriente a controllare le contrazioni e il respiro partecipando egli stesso agli esercizi o intervenendo tramite massaggi e impacchi utili ad alleviare il dolore e le tensioni.

Anche da questo punto di vista è importante, come ricordato dal Manuale MSD, la partecipazione ai corsi preparto che prevedano la presenza anche del partner così che possa svolgere un ruolo attivo e non di semplice spettatore.

Testimonianze di mamme che hanno utilizzato tecniche di respirazione durante il parto

Le donne che hanno utilizzato le tecniche di respirazione durante il travaglio hanno riportato una maggiore capacità di controllo del dolore e di concentrazione sul travaglio e sul parto, massimizzando la loro forza e il controllo durante ogni contrazione. Alcune donne riferiscono che le tecniche di respirazione hanno aiutato a ridurre l’ansia, a sperimentare una minore pressione sul perineo e una riduzione della durata della fase espulsiva.

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