
Eutocico, distocico e cesareo: si procede con un tipo di parto oppure con gli altri a seconda delle condizioni della mamma e del feto. Vediamoli ne...
Dopo il parto, in caso di abbondanti perdite di sangue, può essere necessario effettuare la cosiddetta "spremitura uterina". Scopriamo di cosa si tratta e come va effettuata.
La dottoressa Elisa Caruso, specialista in ginecologia e ostetricia, ci spiega in cosa consiste questa manovra e quando si rende necessaria.
Eutocico, distocico e cesareo: si procede con un tipo di parto oppure con gli altri a seconda delle condizioni della mamma e del feto. Vediamoli ne...
La prima cosa da chiarire è cosa si intende per spremitura uterina. Lo spiega la dottoressa Caruso:
Si tratta di una manovra non piacevole per le donne, anzi è molto fastidiosa. Consiste nel porre una mano al di sopra dell’addome sul fondo uterino per favorirne e mantenerne il tono.
Per quali ragioni è necessario ricorrere alla spremitura dell’utero?
Si fa quando il tono dell’utero non è ottimale o quando c’è abbondante perdita di sangue.
La spremitura dell’utero è quindi necessaria, spiega la ginecologa, per far uscire gli eventuali coaguli presenti”. Come ricorda anche l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), parlando dell’emorragia post-partum:
Una valutazione del tono uterino, dell’integrità del canale del parto e della completezza della placenta permettono di identificare quasi sempre l’origine dell’emorragia.
La spremitura uterina può essere svolta in diversi momenti, in base alle condizioni della donna ed è legata all’ultima fase del parto. Quando viene praticata questa manovra?
Questa manovra si rende necessaria nei casi in cui si riscontra che il volume dell’utero non è a livelli fisiologici. Quando il volume è più alto si procede con la manovra.
In quali momenti può essere svolta?
Si può fare sia nel secondamento, cioè il periodo che segue l’espulsione della placenta, che nel post-partum, cioè le due ore consecutive all’espletamento del parto.
È bene sottolineare, come ha chiarito la dottoressa Caruso, che
solitamente dopo il parto l’ostetrica non fa la spremitura, ma una manovra molto più leggera per verificare se l’utero è contratto.
Entrando più nel dettaglio, come si svolge questa manovra? Risponde la dottoressa Caruso:
Si fa un massaggio manuale con un’intensità progressiva fino a ottenere un tono normale, chiamato anche globo di sicurezza.
Di per sé non esiste una descrizione univoca della tecnica e molto dipende dall’abilità di chi la pratica.
A proposito dei timori che il termine stesso di spremitura può evocare, è importante approfondire la presenza di eventuali conseguenze dell’utilizzo di questa pratica. La dottoressa Caruso è chiara:
Se viene fatta in maniera delicata non ci sono conseguenze. L’unica complicanza è l’inversione dell’utero, ma solamente questo succede se la manovra viene eseguita da mani inesperte.
Si può quindi chiarire che la spremitura dell’utero non è una manovra rischiosa, l’importante è che venga svolta da personale esperto che sappia come svolgerla in maniera corretta.
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Per concludere abbiamo chiesto alla dottoressa Caruso se esistono delle alternative alla spremitura uterina che è possibile praticare. La risposta, anche in questo caso, è positiva:
Sì, ci sono delle alternative. Innanzitutto quelle mediche, in quanto per mantenere il tono solitamente si usano terapie mediche con ossitocici. È una con questi farmaci che serve per mantenere il tono dell’utero. Se non dovesse essere efficace si utilizzano altri presidi che si introducono nell’utero tra cui, quello più utilizzato, è il cosiddetto “balloon”.
Il cosiddetto balloon intrauterino, come spiega la Società italiana di ginecologia e ostetricia
È una procedura poco invasiva, semplice e rapida che ha l’obiettivo di ridurre il ricorso a metodiche maggiormente invasive per il controllo dell’emorragia. Oggi viene considerato un intervento di prima scelta, in caso di fallimento del trattamento farmacologico […] Il balloon, in gomma o silicone, viene inserito in cavità uterina e riempito mediante una soluzione salina o acqua sterile, e sostituisce il tamponamento uterino mediante garza sterile”.
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