Il parto, che segna di fatto la fine della gravidanza, è un momento atteso per tutto il periodo della gestazione ma che, quando vi ci si avvicina, crea spesso qualche preoccupazione. La nascita del bambino è anticipata dal travaglio, la fase in cui la partoriente accusa, come spiegato dal Ministero della Salute, contrazioni dell’utero che aumentano di frequenza e crescono di intensità con il passare del tempo.

Quando si parla di travaglio, come riportato nel Manuale MSD, si fa riferimento a una serie di contrazioni ritmiche, involontarie o indotte medicalmente da parte dell’utero che si convertono nell’assottigliamento, accorciamento e dilatazione del collo dell’utero.

Questo insieme di cambiamenti possono essere accompagnati da sintomi abbastanza chiari ma in alcune occasioni no; tutto dipende da donna a donna e, considerando che non vi è la certezza su quando il travaglio inizierà, è importante saper riconoscere ogni segnale per capire tempestivamente cosa fare.

I segnali precoci dell’arrivo del travaglio

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Fonte: iStock

Le tempistiche

La gravidanza ha i suoi tempi e l’inizio del travaglio è, in condizioni fisiologiche, legato alla data presunta del parto. Normalmente, infatti, il travaglio inizia entro 2 settimane, prima o dopo, dalla data che è stata indicata come quella in cui avverrà il parto. Questo periodo di tempo può rivelarsi utile per contestualizzare segnali e sintomi e associarli all’inizio, o meno, del travaglio.

Le fasi del travaglio

Il travaglio non è tutto uguale, sia come durata che come evoluzione. Esso viene classificato in tre stadi (dove l’ultimo si verifica dopo il parto con l’espulsione della placenta) e il primo stadio si divide in fase latente e fase attiva. Durante la fase latente le iniziali contrazioni diventano sempre più regolari e non è necessario recarsi al posto dove si è deciso di partorire, ma è una situazione non di emergenza e completamente fisiologica che si può gestire tranquillamente a casa.

Dilatazione del collo dell’utero

Uno dei fenomeni tipici del travaglio e fisiologici per consentire la discesa del feto e la nascita del bambino è la dilatazione del collo dell’utero. Nella fase iniziale del travaglio essa arriva fino a 4cm; nella fase attiva del travaglio, in maniera progressiva, la dilatazione si completa per arrivare a 10cm.

Perdita del tappo mucoso

Un altro dei sintomi più noti legati all’inizio del travaglio è quello legato alla caduta del tappo mucoso. Si tratta di un vero e proprio tappo gelatinoso che chiude l’ingresso del collo dell’utero per proteggere il feto da batteri e altri agenti pericolosi. Come effetto della dilatazione del collo dell’utero questo tappo può cadere, completamente o parzialmente, nelle settimane e giorni precedenti l’inizio del travaglio.

Perdita di peso

Mentre durante la gravidanza si tende a prendere chili anche per effetto della crescita del bambino, nei giorni che precedono l’inizio del travaglio, così come riportato su WebMD, si può registrare una lieve perdita di peso.

Sensazioni che è giunto il momento

Tra i sintomi di inizio del travaglio non si possono sottovalutare quelli psicologici ed emotivi difficilmente spiegabili o riconducibili a evidenze mediche e fisiologiche. Nelle settimane e nei giorni che precedono l’inizio del travaglio alcune donne possono percepire che qualcosa sta cambiando e che quel momento sta arrivando.

Maggiore necessità di andare in bagno

Come riferisce il National Health Service inglese (NHS), la testa del bambino esercita una maggiore pressione sulle viscere proprio a ridosso dell’inizio del travaglio e questo può provocare una maggiore necessità di andare in bagno.

Assestamento del bambino

Il bambino si prepara al parto assestandosi all’inizio del canale del parto che, dilatandosi nel corso del travaglio, gli consentirà di nascere. Questo assestamento può verificarsi anche qualche settimana prima dell’inizio del travaglio o poche ore prima che cominci ed è una sensazione che le donne possono percepire come di alleggerimento in quanto può facilitare la respirazione e alleviare il fastidio del bruciore di stomaco.

Quali sono i sintomi del travaglio imminente?

Rottura delle acque

La celebre rottura delle acque, come effetto dell’apertura del sacco amniotico nel quale è contenuto il feto e che provoca la fuoriuscita del liquido amniotico, può verificarsi anche prima dell’inizio del travaglio e non è necessariamente un sintomo che esso sia imminente. Mediamente entro 24 ore dalla rottura delle acque il travaglio inizia; in caso contrario si valuta il ricorso all’induzione.

La fuoriuscita di liquido amniotico può essere leggera e impercettibile o più abbondante, ma se non ci sono macchie di sangue, non è di cattivo odore e risulta avere un colore simile a quello dell’urina (tanto che può essere confuso) non vi è motivo di preoccuparsi né di recarsi d’urgenza al pronto soccorso.

Contrazioni regolari

L’aumento delle contrazioni dell’utero, che durano almeno 30 secondi e che si verificano a intervalli regolari di circa 6 minuti o anche meno e che sono sempre più frequenti (l’intervallo di tempo va via via riducendosi), sono un segnale che il travaglio è imminente e a questo punto è opportuno recarsi presso il punto nascita che si è scelto.

Dolori

Contestualmente alle contrazioni è possibile sperimentare sensazioni dolorose, specialmente nella zona del basso ventre o della schiena e anche questi possono essere considerati segnali che l’inizio del travaglio è ormai imminente.

Stanchezza e maggiore energia

Come abbiamo potuto vedere i cambiamenti che interessano l’organismo femminile in preparazione al travaglio sono tra loro molto diversi e non c’è una propria omogeneità. In questo senso, come riportato dal Cleveland Clinic, si possono sperimentare sia una maggiore stanchezza che un’esplosione di energia. In generale qualsiasi cambiamento può essere un segnale che il travaglio è ormai imminente.

Cosa fare se si avvertono i sintomi?

L’inizio del travaglio e le fasi che lo precedono, che possono durare ore o addirittura giorni, sono molto diverse tra loro e bisogna affrontarle in maniera appropriata. Innanzitutto mantenendo la calma e capendo quando è il momento di recarsi in ospedale e quando no.

Durante le fasi precedenti l’arrivo del travaglio si può condurre una vita normale camminando, mangiando e bevendo regolarmente secondo le proprie preferenze e necessità. È importante farsi trovare pronte (anche tenendo a portata di mano la valigia per il parto) in modo che appena si creano le condizioni si possa, con tranquillità, recarsi presso il punto nascita.

In caso di perdite di sangue, dolori molto forti, cambiamenti improvvisi e condizioni particolari è fondamentale consultare il proprio ginecologo o recarsi immediatamente al pronto soccorso. La preparazione al parto passa, soprattutto nelle prime gravidanze, anche dalla conoscenza di ciò a cui si va incontro e come riconoscere i cambiamenti del proprio corpo.

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