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Un consumo eccessivo di zuccheri e in particolare di bevande gassate durante la gravidanza porterebbe ad una minore capacità cognitiva nei bambini durante l'infanzia, secondo uno studio americano.
Troppi zuccheri in gravidanza e nei primi anni di vita del bambino hanno conseguenze sulla memoria e sulla capacità di apprendimento nel corso dell’infanzia. A suggerirlo una ricerca del Merrimack College insieme alla Harvard Chan School of Public Health pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine.
Lo studio ha analizzato i risultati di un progetto prenatale chiamato Viva, volto a studiare gli effetti, durante l’infanzia dei bimbi presi in esame, di alcuni comportamenti e abitudini alimentari della madre durante la gravidanza: a più di 1.200 donne incinte, tra il 1999 e il 2002, è stata monitorata la dieta con particolare attenzione al consumo di bevande gassate zuccherate. Nel 2017 si è quindi valutata la dieta dalla gravidanza alla prima infanzia dei bambini che hanno partecipato alla ricerca: i risultati, secondo gli studiosi, evidenziano come un consumo eccessivo di zuccheri e in particolare di bevande gassate sia correlato a minori abilità cognitive non verbali e ad una minore capacità verbale nei bambini.
Tra le mamme e i bambini che, al contrario, consumavano maggiori quantità di frutta, i valori dei punteggi cognitivi sono risultati più elevati, come pure è stata riscontrata una maggiore capacità di comprensione delle parole. Non solo: secondo il gruppo di studio, guidato da Juliana F. W. Cohen, il consumo di frutta fresca aumentava le capacità cognitive nei bambini e, intorno ai sette anni di età, i bimbi mostravano maggiore abilità nel combinare parole e frasi.
In base ai risultati ottenuti i ricercatori statunitensi suggeriscono quindi un consumo di zuccheri (e in particolare di bevande gassate zuccherate, anche quelle considerate “dietetiche”) il più possibile limitato, e invitano le donne in gravidanza a privilegiare invece un’alimentazione ricca di frutta fresca. Abitudini da conservare anche dopo la nascita del bambino, spiegano gli studiosi in conclusione dello studio: “Interventi e politiche che promuovano una dieta più salutare – scrivono – potrebbero prevenire effetti negativi sull’apprendimento durante l’infanzia”.
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