Quando si parla di vaccino Covid in gravidanza sono molte le persone – e le future mamme in modo particolare – che desiderano informarsi sulle possibili conseguenze. Nulla di sbagliato in questo ma quando l’informazione viene dai social media, la possibilità di incappare nella disinformazione è molto elevata.

Una disinformazione quando si parla di Vaccini Covid e fake news è collegata, per esempio, alla possibilità (errata) che il vaccino possa influire sull’infertilità o sui problemi legati alla gravidanza. In questi casi, le fake news impediscono a molte donne di farsi vaccinare, con la conseguenza di mettere a rischio non solo la propria vita ma anche quella del bimbo.

Ma gli esperti di malattie infettive dell’Ohio State University Wexner Medical Center hanno affermato che le prove scientifiche puntano tutte in una direzione.

Vaccino Covid in gravidanza: i falsi miti che mettono a rischio la salute delle donne

I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno rilasciato dati sulla sicurezza dei vaccini Covid-19 nelle donne in gravidanza e raccomandano a tutte le persone di età pari o superiore a 12 anni di vaccinarsi.

La ricerca sviluppata da un team di studiosi della mostra che le donne incinte che scelgono di non essere vaccinate mettono a rischio se stesse e i loro bambini. La dott.ssa Nora Colburn, medico presso l’Ohio State Wexner Medical Center e assistente professore presso l’Ohio State University College of Medicine, ha affermato:

Non ci sono assolutamente prove a sostegno del fatto che i vaccini causino infertilità o problemi durante la gravidanza. Queste sono voci crudeli che si basano sulla paura che molte donne hanno di non poter avere figli.

Inoltre, le donne incinte che vengono infettate dal Covid hanno un rischio molto più elevato di essere ricoverate in terapia intensiva. E qualsiasi complicazione per la mamma può anche essere estremamente pericolosa per il suo bambino.

Lo studio ha analizzato 2.500 donne incinte che a inizio agosto avevano ricevuto il vaccino mRNA Covid nella ventesima settimana di gestazione. I risultati ottenuti non hanno riscontrato, tra l’intero campione sottoposto a test,  un aumento del rischio di aborto spontaneo tra le future mamme vaccinate.

Inoltre, la Dott.ssa Colburn ha anche affermato che non sono noti effetti a lungo termine dei vaccini.

Gli studi di fase tre dei vaccini Covid sono iniziati più di 14 mesi fa e non ci sono stati effetti che sono stati segnalati al di fuori di poche settimane dopo la vaccinazione.

I siti web dove trovare le giuste informazioni sulla salute

Per aiutare la popolazione generale e, in questo caso, le future mamme e i futuri papà a valutare quando un’informazione sia vera o meno, bisogna sapere su quali siti web visitare per trovare le giuste informazioni.

I siti online istituzionali come quelli del Ministero della salute, Istituto Superiore di Sanità, AIFA e EMA, hanno l’obiettivo comune di aiutare le persone nel capire quali siano le informazioni sulla salute affidabili e basate su prove tecnico-scientifiche. Ecco dove “cliccare” per una corretta e sicura informazione:

  • Ministero della salute: nell’ambito della tutela del diritto costituzionale della salute, tutela la salute umana, coordina il sistema sanitario nazionale, la sanità veterinaria, la tutela della salute nei luoghi di lavoro, igiene e sicurezza degli alimenti, sulla base delle previsioni del decreto legislativo n. 300/1999 e successive modificazioni;
  • ISS (Istituto Superiore di Sanità): È il principale organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale e svolge attività di ricerca scientifica e di controllo su tutto ciò che riguarda la salute pubblica nel nostro paese.
  • AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco): È l’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia. E’ un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza e economicità, sotto la direzione del Ministero della Salute e dell’Economia;
  • EMA (Agenzia europea per i medicinali): istituita nel 1995, garantisce la valutazione scientifica, la supervisione e il controllo della sicurezza dei medicinali per uso umano e veterinario nell’UE.

Le domande da porsi per capire se uno studio scientifico è attendibile o meno

Per far chiarezza sulle fake news in ambito medico-scientifico, il vice presidente per la ricerca presso l’Ohio State College of Medicine, Peter Mohler, ha affermato che è importante valutare non solo la progettazione dei nuovi siti web ma, cosa fondamentale è saper riconoscere quando uno studio scientifico che tratta di salute umana sia attendibile o no.

In questo caso, come si legge su medicalxpress, Mohler offre alcuni spunti di riflessione, delle vere e proprie domande che ogni persona dovrebbe porsi difronte ai risultati di una ricerca pubblicata per valutarne la credibilità:

  1. qual è il background del gruppo di ricerca? Ovvero esiste una vera formazione, le strutture e il team necessari per progettare, eseguire e valutare i dati?
  2. come è strutturato lo studio?
  3. Ssno inclusi controlli positivi e negativi appropriati per gli studi?
  4. gli autori hanno conflitti d’interesse che potrebbero avere un impatto sull’esito dello studio?

Inoltre, il processo chiamato “peer-review” è molto importante per l’attendibilità della letteratura scientifica. In questo processo esperti del settore, indipendenti dal gruppo di ricerca, valutano i risultati dello studio. Questo viene fatto per garantire che il lavoro svolto sia stato progettato ed eseguito nel migliore dei modi e che le affermazioni degli autori dello studio analizzato siano supportate anche da dati veri e coerenti.

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