Quando l’amore tra due genitori finisce la separazione è l’unica via per poter proseguire in modo sereno la propria strada, quando queste due persone, però, sono legate da un figlio in comune gli obblighi, i doveri e le regole da rispettare sono molte, anche nel caso delle vacanze estive.

Dunque, come comportarsi in vacanza con il bambino quando mamma e papà si separano? Trascorrere dei giorni serenamente in compagnia di un solo genitore è fondamentale per lo sviluppo psicologico del piccolo e per la continuità del rapporto con il genitore.

Scopriamo, quindi, come gli ex coniugi possono affrontare i periodi di vacanze con i propri figli rispettando la regolamentazione giuridica e cosa succede se vengono violati gli accordi in merito.

Le vacanze dei genitori separati: il tempo diviso della biogenitorialità

Uno dei problemi delicati che i genitori separati devono affrontare è la gestione dei figli. Questo comporta uno sforzo enorme da parte di entrambi i genitori: avere l’intelligenza di affrontare il più serenamente possibile la questione per salvaguardare e tutelare il benessere e la salute psicofisica del bimbo è di estrema importanza.

Il calendario del Tribunale, in genere stabilisce il tempo che i bambini devono trascorrere con ciascun genitore per le vacanze estive, anche se, fondamentalmente tale calendario non arriva troppo nel dettaglio. Questo perché non ci sono delle regole ben salde a cui fare riferimento per stabilire davvero il tempo necessario che i genitori possono passare con i propri bimbi durante le pause estive o invernali.

Come spiegato dall’art. 337 ter del codice civile, la decisione sulla quantità di tempo da dividere tra i genitori è affidata al giudice della separazione, il quale nell’interesse della biogenitorialità stabilisce:

a quale genitore i figli sono affidati, determina i tempi e le modalità della loro presenza presso ciascun genitore, fissando altresì la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento, alla cura, all’istruzione e all’educazione dei figli. Prende atto, se non contrari all’interesse dei figli, degli accordi intervenuti tra i genitori.

C’è da dire che in caso di separazione è ormai diventata prassi comune riconoscere a ciascun genitore 15 giorni consecutivi o frazionati per trascorrere le vacanze estive in modo esclusivo con i propri figli. Solitamente i primi 15 giorni del mese di agosto spettano al padre e i restanti 15 alla madre.

Questo diventa molto importante per il genitore non affidatario che, attraverso il periodo estivo avrà la possibilità di dedicare tutto il suo tempo al bimbo.

Genitori separati: vacanze all’estero con il bambino, cosa sapere

In base alle proprie disponibilità economiche un genitore separato può decidere di portare il proprio bambino in vacanza nel proprio paese, rimanere a casa o trascorrere le sue giornate in vacanza all’estero.

In questo ultimo caso, è stabilito nel provvedimento di separazione l’assenso reciproco dei genitori al rilascio di un documento di riconoscimento come il passaporto. Ma questo non elude la possibilità di veto da parte di un genitore il quale può negare il consenso all’altro genitore di portare il figlio in un paese straniero. In questi casi è lecito domandarsi che cosa può fare l’altro genitore per risolvere il problema.

Tutto dipende dalle ragioni del rifiuto. Queste possono consistere in:

  • quando la negazione è immotivata: se il non consenso al viaggio all’estero non risulta avere chiare ragioni, è possibile da parte del genitore “rifiutato” rivolgersi al giudice tutelare presso il Tribunale Ordinario, che potrà, una volta effettuati i controlli necessari, concedere il rilascio del documento necessario all’ espatrio;
  • quando la negazione ha dei validi motivi d’essere: se il genitore si oppone all’altro poiché nutre forti dubbi in merito alla vacanza in un paese estero, il giudice può in questo caso accoglierne le istanze, soprattutto se esiste un pericolo concreto che l’altro genitore possa cogliere l’occasione del viaggio all’estero per trasferirsi stabilmente con il minore o se la destinazione risulta pericolosa per la sicurezza del bambino.

Inoltre, il coniuge separato ha il diritto di scegliere in autonomia la località di villeggiatura, comunicando preventivamente all’altro indirizzo e recapito telefonico a essa relativi. La mancata comunicazione del luogo di vacanza all’altro genitore è una violazione delle regole di buona prassi che anche se non incorrono in sanzioni penali possono dar origine a conseguenze civilistiche in quanto l’altro genitore potrà, ad esempio, richiedere la modifica delle condizioni della separazione. Il giudice in questi casi, può decidere di:

  • ammonire il genitore;
  • disporre il risarcimento del danno in favore dell’altro genitore;
  • condannare il genitore inadempiente a pagare una sanzione amministrativa pecuniaria minima di 75 euro e massima di 5.000 euro alla Cassa delle ammende.

Bambini in vacanza con genitore separato: come si dividono le spese

Per quanto riguarda le vacanze estive, le spese sostenute dal genitore con cui il bimbo andrà in vacanza sono interamente a carico del genitore stesso.

Inoltre, il genitore non affidatario è tenuto comunque a versare la mensilità del mantenimento anche nel mese in cui è in vacanza con il figlio.

Bisogna sottolineare che le spese sostenute durante il periodo di vacanza con il genitore non sono da considerarsi come spese straordinarie, pertanto non vi sarà alcun rimborso del 50% da parte dell’altro genitore.

In merito all’assegno di mantenimento mensile previsto per legge, una sentenza della Cassazione del 2018 ha affermato che:

Il contributo al mantenimento dei figli minori, non corrisponde a un mero rimborso delle spese sostenute dall’affidatario nel mese corrispondente, ma costituisce la rata mensile di un assegno annuale.

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