
Grazie a questa operazione molto rara e complicata, la donna ora ha due figli: "È stato proprio bello essere di nuovo incinta!".
In Regno Unito è nata la prima bambina grazie a un trapianto di utero da donatrice vivente. Grace Davidson, nonostante la sindrome di MRKH, ha potuto affrontare una gravidanza dopo aver ricevuto l’organo dalla sorella maggiore Amy Purdie. La piccola, chiamata Amy Isabel, è nata a fine febbraio con parto cesareo programmato.
In Regno Unito è nata la prima bambina grazie a un trapianto di utero da donatrice vivente. Grace Davidson, affetta da sindrome di MRKH, ha potuto affrontare una gravidanza dopo aver ricevuto l’organo dalla sorella maggiore Amy Purdie. La piccola, chiamata Amy Isabel, è nata a fine febbraio con
Grace Davidson, 33 anni, ha la sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser (MRKH), una condizione rara che comporta l’assenza congenita dell’utero. Dopo una diagnosi a 19 anni, la maternità sembrava fuori portata. Ma grazie alla disponibilità della sorella Amy Purdie, 42 anni, ex insegnante e madre di due figli, ha potuto sottoporsi a un trapianto di utero nel 2023.
L’intervento è avvenuto nel Regno Unito, nell’ambito di un programma sperimentale. Prima del trapianto, la coppia aveva congelato sette embrioni tramite fecondazione assistita. Dopo mesi di recupero, uno di questi è stato trasferito con successo.
Il 27 febbraio 2025 è nata Amy Isabel al Queen Charlotte’s and Chelsea Hospital di Londra, con qualche settimana di anticipo, ma in buone condizioni generali.
Il nome è un omaggio sia alla sorella donatrice sia a Isabel Quiroga, una delle chirurghe coinvolte nel trapianto e nel parto.
In un’intervista a The Independent, Grace ha raccontato:
“Era difficile credere che fosse reale. Ci è stato dato il dono più grande che avremmo mai potuto chiedere.”
Il marito Angus ha ricordato l’attesa lunga dieci anni e il momento in cui hanno scoperto che Grace era incinta:
“Era passato così tanto tempo che ci è voluto un po’ per realizzare che stavamo davvero per incontrare nostra figlia.”
Alla nascita della bambina tramite parto cesareo programmato era presente l’intero team medico, ma per Grace quel momento ha avuto un significato più profondo:
“Ci sono state tante lacrime. Era una sala operatoria piena di tutte le persone che ci hanno accompagnato in questo percorso. Ma in quel momento, non si trattava solo di medicina — si trattava di famiglia, di amore, e di una bambina che finalmente era arrivata.”
Grace ha anche raccontato il peso psicologico affrontato negli anni prima del trapianto:
“Mi bastava vedere una mamma spingere una carrozzina per essere colpita all’improvviso. Ti prende alla sprovvista.”
E oggi, dopo anni di attese e trattamenti:
“Anche solo superare le prime due settimane dopo il trapianto è stato incredibile. Quello che ci ha aiutato nei momenti difficili è stato pensare: tutto questo ne varrà la pena.”
Amy è nata con un peso di circa 2 kg e ha richiesto inizialmente qualche attenzione in più, tra cui fototerapia per l’ittero. Ma ora sta bene.
“Adesso mangia con forza e si sveglia da sola quando ha fame, il che è bello,” ha detto Grace.
La coppia spera in futuro di avere un altro figlio:
“Vogliamo assolutamente avere un altro figlio”
Grazie a questa operazione molto rara e complicata, la donna ora ha due figli: "È stato proprio bello essere di nuovo incinta!".
Un caso simile si è registrato negli Stati Uniti: nel maggio 2023, all’Università dell’Alabama, dove un’altra donna — anche lei con sindrome MRKH — ha dato alla luce un bambino dopo un trapianto di utero, il primo avvenuto fuori da uno studio clinico nel Paese.