Gli esercizi che aiutano lo sviluppo motorio e cognitivo del neonato nei primi 3 mesi

Il neonato nei primi 3 mesi di vita dovrebbe essere stimolato dagli adulti attraverso un gioco di imitazione e azione manipolativa. Questo comporta uno sviluppo motorio, sociale e cognitivo maggiore nel bimbo. A darne conferma uno studio sviluppato da un team di ricercatori in Brasile.

Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Infant Behavior & Development spiega che quando il neonato osserva gli adulti che svolgono le attività quotidiane, il suo sviluppo motorio e cognitivo è stimolato maggiormente.

I neonati fino a 3 mesi di vita dovrebbero essere incentivati dai genitori o dalle figure di riferimento a manipolare oggetti e a osservare gli stessi adulti nei loro gesti di routine quotidiana. Questo è estremamente importante poiché aiuta il loro sviluppo sociomotorio e cognitivo.

Sviluppo motorio e cognitivo del neonato: stimolato dai gesti quotidiani degli adulti, lo studio

Secondo gli autori della ricerca effettuata, i neonati fin dalla più tenera età osservano gli adulti svolgere attività di uso quotidiano come maneggiare utensili, pulire armadi, cassetti e ogni genere di gesto attivo in casa.

Per favorire lo sviluppo motorio del neonato, i genitori dovrebbero permettere al proprio figlio di poter avere loro stessi frequenti contatti con gli oggetti di uso quotidiano. Questo permetterebbe di sviluppare la motricità fine e prendere dimestichezza con gli oggetti attraverso il tocco, ovvero la sensazione tattile dei materiali.

Inoltre, attraverso l’interazione sociale con gli adulti, anche i bambini possono imparare a usare il proprio corpo in modo funzionale e a percepire i collegamenti tra i loro movimenti e l’ambiente circostante.

La Dott.ssa Priscilla Ferronato, prof.ssa presso l’Istituto di Scienze della Salute dell’Università Paulista (UNIP) di San Paolo in Brasile e autrice senior dello studio, ha affermato:

Vi presentiamo prove che le attività di imitazione e manipolazione neonatali sono collegate e quindi proponiamo pratiche di stimolazione basate su disegni sperimentali seminali in cui i bambini dovrebbero essere posizionati in posizioni favorevoli per osservare gli altri che agiscono nel mondo.

Ciò avrà un impatto sul modo in cui i primi bambini comprendono il mondo sociale e la catena di azioni possibili in questo ambiente.

Lo studio ha evidenziato, quindi, il legame tra l’imitazione sociale e il sistema motorio che risiede alla base della manipolazione.

Azioni motorie manipolative: come aiutare il neonato a usare le mani attraverso l’imitazione

Il punto cardine della ricerca, il focus sul quale l’intero studio è stato basato, parte proprio dalla spinta, ovvero dalle azioni motorie manipolative e dalle imitazioni facciali degli adulti attraverso cui i neonati vengono stimolati ad agire.

In merito, la prof.ssa Ferronato ha detto:

La ricerca ha dimostrato che i bambini possono copiare le espressioni facciali non appena nascono. Suggeriamo loro di imitare le azioni motorie manipolative tanto quanto le espressioni. Quando i bambini vedono gli adulti usare le mani, copiano i movimenti e questo li aiuta a usare le proprie mani.

I neonati prima dei tre mesi di vita non riescono a raggiungere e a stringere gli oggetti in mano, ed è proprio qui che l’intervento dei genitori risulta essere di estrema importanza. Quello che gli adulti dovrebbero fare verso il bebè è incoraggiarlo a raggiungere l’oggetto prima che possa farlo di propria iniziativa, ovvero, non aspettare che sia il bimbo stesso a capire come fare ma intervenire prima. Come? Attraverso una serie di esercizi sviluppati appositamente a tale scopo.

Sviluppo motorio e cognitivo del neonato: 3 esercizi da fare nei primi 3 mesi di vita

I ricercatori, per agevolare tale lavoro imitativo sostengono un nuovo approccio alla comprensione dell’imitazione e delle attività manuali con degli esercizi pratici da mettere in atto per i genitori sui propri bambini nei primi mesi di vita. Vediamo i 3 esercizi:

  1. primo esercizio: mettete le mani del bambino prima su una superficie liscia e poi su un oggetto con superficie ruvida per indurre la consapevolezza della differenza tra le due prese;
  2. secondo esercizio: offrite al neonato il vostro dito che il piccolo aggancerà con la propria manina e restate in questa posizione per un po’. Sorridete durante il contatto per rafforzare l’associazione tra tocco e stimolo visivo;
  3. terzo esercizio: puntate una torcia o uno smartphone in una stanza in penombra all’altezza del petto del neonato in modo da stimolare l’uso delle braccia mentre il bimbo cerca di afferrare il raggio di luce.

La Prof.ssa Ferronato, ha concluso spiegando:

Molti genitori non hanno idea che i propri figli siano in grado di imparare nei primi due o tre mesi della loro vita. Ecco perché vogliamo che queste informazioni siano rese disponibili anche ai professionisti degli asili nido per un’applicazione pratica, e anche ai genitori perché a questa prima età i bambini di solito sono a casa.

Indicati come i “giorni d’oro”, i primi 1.000 giorni di vita del bebè (dal concepimento al compimento del secondo anno di vita) sono considerati i più importanti dal punto di vista dello sviluppo fisico e mentale, decisivi per l’apprendimento a causa della plasticità del cervello. Quello che in questi due anni accade al bebè saranno le basi della vita adulta.

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