Si fa sesso con maggiore frequenza e con più partner, ma non ci si protegge abbastanza. Il paradosso che emerge dalla ricerca presentata dal Censis in collaborazione con Bayer riporta una fotografia del nostro Paese non proprio confortante: l’analisi evidenzia un aumento del numero dei partner, che tra i quarantenni salgono a 4 in media per le donne e a 7 per gli uomini (nella stessa ricerca di vent’anni fa le donne dichiaravano un solo partner).

Il Rapporto Censis-Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani evidenzia anche come, nonostante sia aumentato il numero di partner sessuali, il ricorso alla contraccezione è ancora troppo basso:

Il 63,3% dei 18-40enni italiani ha avuto rapporti sessuali completi non protetti. Perché rinunciano alla contraccezione? Perché non avevano a disposizione un contraccettivo (22,5%), hanno deciso di correre il rischio (18,1%), non pensavano che ci fossero grandi probabilità di incorrere in una gravidanza indesiderata (17,9%) oppure perché il partner ha preferito non usare contraccettivi (15,1%). Il 33,9% degli uomini e il 23,3% delle donne percepiscono la contraccezione come una limitazione. Esiste una discreta informazione sui metodi contraccettivi: il profilattico è il più conosciuto (dal 92,8%), seguito dalla pillola (dall’86,5%, e il dato sale al 90,7% tra le donne). Una corretta informazione è indispensabile per il sesso sicuro e soprattutto per la tutela della salute femminile.

Il 63% delle persone prese in esame ha avuto rapporti sessuali non protetti: un dato preoccupante, che mostra una superficialità diffusa nell’approccio alla contraccezione e ai possibili effetti collaterali del sesso non protetto. Non solo: quasi il 34% degli intervistati uomini e il 23% delle donne afferma di percepire la contraccezione come una limitazione.

Rilevante, come si vede, è anche il numero di chi ha “deciso di correre il rischio”: il rischio cioè di incorrere in gravidanze indesiderate e in malattie sessualmente trasmissibili.

Imprescindibile per abbassare il rischio è una corretta informazione, come sottolinea anche il rapporto: conoscere le diverse tipologie di contraccezione, i benefici e gli effetti collaterali di ciascuna, è indispensabile per poter effettuare scelte consapevoli. Consapevolezza che, ad oggi, nonostante la facilità di reperimento delle informazioni, continua a essere insufficiente: solo pochi giorni fa è stato presentato il rapporto dell’OMS in materia di malattie sessuali, che indica come nel mondo (e l’Italia non fa eccezione) ci siano ancora oggi dei fattori di rischio elevati nel contrarre malattie come clamidia, gonorrea, tricomoniasi e sifilide.

Si tratta di patologie per cui in Italia sono disponibili delle cure efficaci, ma che, se contratte durante la gravidanza, possono avere conseguenze particolarmente gravi sulla salute del feto. Ricorda l’OMS:

Clamidia e gonorrea possono provocare seri danni sul breve e sul lungo termine, tra cui malattia infiammatoria pelvica, gravidanza ectopica, infertilità, dolore pelvico cronico e artite, e possono essere trasmesse durante la gravidanza o il parto. La sifilide può causare patologie neurologiche, cardiovascolari e dermatologiche negli adulti, e morte alla nascita, morte dopo il parto, parto prematuro e grave disabilità nei bambini. Tutte e quattro queste infezioni sono poi coinvolte nell’aumento del rischio di HIV.

Da qui l’importanza di ribadire – ancora una volta – che l’unico metodo contraccettivo sicuro per non contrarre malattie sessuali evitando allo stesso tempo gravidanze non volute è quello cosiddetto di barriera, cioè il preservativo. La pillola anticoncezionale può essere un’opzione alternativa nel caso di un partner fisso (e sano). Ciascuna donna dovrebbe in ogni caso scegliere il metodo migliore per la propria salute, l’importante è fare una scelta informata e consapevole, chiedendo consiglio anche al proprio ginecologo.

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  • Contraccezione