Chi ha figli vs. chi non ne ha. Chi esce a cena con i bambini e chi no. O più spesso il contrario. E la “battaglia” è servita, insieme al menu di giornata. Perché sempre più spesso le famiglie con bambini sono ospiti non graditi nei ristoranti italiani.

“Colpa della maleducazione dei figli, che riflette quella dei genitori”, attaccano ristoratori e commensali che scelgono serate “children free”. “I bambini sono bambini”, ribattono mamme e papà.

Intanto alcuni ristoratori passano al contrattacco, tra il serio e l’ironico. Una pizzeria in provincia di Sondrio avvisa i genitori con un cartello posto all’ingresso del locale:

I bambini lasciati incustoditi a correre in giro per il locale che urlano, o in piedi su panche e sedie, disturbano gli altri clienti. Pertanto ci riserviamo il diritto di prenderli in cucina a lavare i piatti con tanto di nastro adesivo sulla bocca.

Iniziativa a cui a Milano risponde quello che è concepito proprio come un family restaurant, che punta invece proprio sull’accoglienza dei più piccoli, con una grande area gioco e un’attenzione particolare per il divertimento dei bambini.

D’altro canto non mancano gli episodi di genitori che denunciano come le porte dei ristoranti vengano sbarrate non appena si pronunci la frase “abbiamo dei bambini”: è il caso di una famiglia di Padova che ha denunciato di essere stata rifiutata da diversi locali la sera di Capodanno. La loro “colpa”, sostengono, quella di avere due bambini piccoli.

Secondo un’indagine di BVA-Doxa per The Fork , il portale di scelta e prenotazione online dei ristoranti, su un campione di 600 intervistati la situazione è sempre più cristallizzata sulle due diverse posizioni: più del 40% degli intervistati dice di essere stato costretto, almeno una volta, ad allontanarsi dal ristorante prima del tempo “a causa dell’ambiente poco adatto alle famiglie”.

Dall’altra parte, invece, 1 intervistato su 3 sostiene di non scegliere locali frequentati da famiglie con bambini.

Le famiglie rimangono una fetta importante per il settore della ristorazione: il 47% di chi ha figli al di sotto dei 12 anni, secondo l’indagine, va al ristorante almeno una volta a settimana, percentuale di poco inferiore a quella di chi non ha figli, il 49%. Tra i locali più frequentati ci sono i ristoranti che propongono cucina tradizionale e le pizzerie.

Per la maggior parte degli intervistati però la capacità di un locale di offrire ambienti adeguati anche per i più piccoli è un valore aggiunto: “Per 2 italiani su 3 – si legge nella notaè un’informazione che aiuterebbe nella scelta del locale e – soprattutto – quasi il 90% degli intervistati  prenoterebbe un ristorante dotato di questo servizio se unito a delle buone recensioni sul cibo”.

Ecco perché, secondo l’indagine di The Fork, tra i locali più apprezzati ci sono quelli che offrono servizi di animazione, servizio di baby-sitting e spazi gioco per bambini.

Nel frattempo sembra che i locali puntino sempre di più sulle due diverse opzioni, dividendosi tra i ristoranti “kids friendly” e i ristoranti “children free”.

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  • Bambino (1-6 anni)