In vista del rientro a scuola, il Ministero dell’Istruzione ha inviato agli istituti le nuove indicazioni per il contrasto alla diffusione del Covid-19 in ambito scolastico. Tra le principali novità ci sono le seguenti:

  • È consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentino febbre. In questo caso gli studenti possono frequentare le lezioni in presenza, indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla risoluzione dei sintomi.
  • Per accedere ai locali scolastici non è più necessaria la misurazione della temperatura
  • La modalità della didattica digitale integrata per gli alunni positivi cessa con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022.

Il vademecum ha ribadito poi:

  • Le mascherine non servono per il rientro a scuola tranne nel caso in cui ci siano alunni o personale fragile. Come ricorda il vademecum, in questo caso “il personale scolastico a rischio di sviluppare forme severe di Covid utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo FFP2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente e anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un DPI può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi“.

L’attuale quadro epidemiologico della pandemia Covid consente quindi di poter adottare meno restrizioni: “La priorità in questo momento è riprendere un’attività didattica che sia il più normale possibile“, ha commentato Rino Agostiniani, Tesoriere della Società Italiana di Pediatria (SIP), ricordando:

La perdita di rapporti tra pari, la difficoltà nel seguire la didattica a distanza e l’interruzione delle attività ludico motorie hanno portato a un aumento del disagio psicologico e dei disturbi comportamentali. E hanno causato, in bambini e ragazzi, cicatrici di cui continueremo a vedere il segno.

Le norme previste dal Governo per la riapertura delle scuole sarebbero quindi positive, ma Agostiniani ha ribadito la necessità di buon senso da parte dei genitori:

In caso di sintomi significativi, come febbre e tosse insistente, l’alunno va lasciato a casa e comunque va contattato il pediatra di riferimento. Speriamo che le famiglie italiane siano ora responsabilizzate e mostrino il buon senso nella gestione dei sintomi influenzali dei propri figli, nell’interesse della salute del proprio bambino e di tutta la comunità. Anche perché, se manca il buon senso corriamo il rischio di tornare a vedere una risalita importante dei contagi da Sars-CoV-2 e di tornare a nuove misure restrittive, come indicato anche dalle linee guida stesse.

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