Provare sentimenti che non siano emozione, felicità, appagamento dopo la nascita di un figlio è qualcosa di non ancora socialmente accettato; e se le mamme hanno difficoltà a dichiararsi “tristi” dopo l’arrivo di un bebè, per quanto anche queste siano emozioni assoultamente normali e per cui non ci si dovrebbe colpevolizzare, spesso anche i papà risentono negativamente del nuovo arrivo in casa, soprattutto quando a farne le spese è il rapporto di coppia.

Un neonato, infatti, tende a essere totalizzante, ad assorbire tempo ed energie, e ci vogliono pazienza e un importante lavoro di coppia per restare in sinergia e non prendere strade diverse.

Un padre ha scritto un messaggio su Reddit, il famoso social su cui è possibile fare domande e aprire discussioni su diversi argomenti, per aprirsi sui sentimenti negativi che prova per sua figlia e per la sua nuova condizione di genitore.

Ho una figlia di 14 mesi e io e mia moglie stiamo insieme da oltre 10 anni – scrive l’uomo, il cui nickname sul social è sirmaxwell – Attualmente viviamo a 800 miglia di distanza da amici e familiari, quindi possiamo contare solo su noi stessi. Odio tutta questa responsabilità aggiuntiva, è il doppio del lavoro per nemmeno la metà del divertimento che provavo prima della bambina. A questo punto provo un totale risentimento nei confronti di mia moglie per averci portato a questa situazione del tutto indesiderabile. Voleva un bambino, non accettava che io non volessi un figlio. E sì, lo capisco, avrei dovuto gridarlo dalle cime delle montagne. Ma cosa avrei dovuto fare, se l’amavo e sapevo che lo voleva davvero? Ne avevamo parlato prima del matrimonio, ma poi lei ha cambiato idea. Niente di quello che ho letto dà consigli su cosa fare quando la tua partner cambia idea dieci anni dopo essere stati insieme. Ora sono io lo stronzo per aver cambiato idea sulla possibilità di essere padre. A questo punto il divorzio sarebbe molto più facile, non è che possiamo fare tutto quello che ci piaceva prima della bambina. La vita sessuale fa schifo, non si esce, si fa sempre di più per assicurarsi che questa bambina non cresca in una famiglia monoparentale di merda in cui sono stato cresciuto e di cui risento completamente.

Fra le risposte sotto il suo post, non sono mancati anche i commenti di chi ha affermato di condividere gli stessi sentimenti e situazione.

Mi trovo in una situazione simile alla tua, solo peggiore (ho più figli!). Prima di tutto non sei uno stronzo – gli stronzi sono quelli che non vanno su Reddit e non si preoccupano dei loro sentimenti. Sono quelli che escono a comprare un pacchetto di sigarette e non tornano più.

In secondo luogo, se credi che questa situazione possa renderti un genitore, un partner e un essere umano più terribile/miserabile, allora forse la separazione/divorzio è la soluzione […] Vorrei solo dire che una volta che i bambini hanno circa 5-6 anni e vanno a scuola a tempo pieno la genitorialità diventa molto più facile (per la maggior parte del tempo). La mia più grande ha 7 anni ed è molto più tranquilla e divertente da frequentare. Fare il genitore fa davvero schifo per i primi 3-4 anni. In quegli anni i bambini sono mostri bisognosi ed egoisti che ti succhiano la voglia di vivere. La vita è un fottuto inferno per la prima manciata di anni, siamo onesti.

C’è anche chi ha scritto

Sì, ho tre figli grandi e avevo chiuso. La mia attuale ex non aveva figli e mi sentivo in colpa, così gliene ho dato uno. Ha l’autismo… Ha 5 anni. Ogni singolo giorno è un fottuto incubo vivente. Voglio morire sapendo che questa è stata una condanna a vita e che non sarò mai libero.

Quella dei genitori “pentiti” è, come detto, una realtà ben più concreta di quanto si sia disposti ad accettare; in uno studio del 1975, la popolare giornalista Ann Landers chiese ai suoi lettori se, avendo la possibilità di rifare tutto da capo, avrebbero avuto figli, e ben il 70% aveva risposto no, anche se questi risultati, spiegò la stessa Landers in un articolo dell’anno dopo, avrebbero dovuto essere contestualizzati in quanto il campione preso in esame era formato da persone “ferite, arrabbiate e disincantate”, visto che queste ultime risultano essere più propense a rispondere rispetto alle persone felici. Ma nel 2013, un sondaggio Gallup ha chiesto agli americani di età pari o superiore a 45 anni quanti figli avrebbero avuto se avessero potuto tornare indietro nel tempo, e il 7% di loro ha risposto zero. Nel 2023, invece, uno studio ha stimato che una percentuale compresa tra il 5% e il 14% dei genitori nei cosiddetti Paesi sviluppati, compresi gli Stati Uniti, rimpianga la propria decisione di avere figli.

“Il mio corpo è costantemente in attesa, in attesa del prossimo disastro – ha dichiarato Paul, un padre canadese, in un articolo di Ro Kwon pubblicato sul Time nell’aprile del 2024 – Essendo introverso, sono profondamente risentito anche per il fatto di non avere tempo privato. Ho aiuto con i bambini dalla mia famiglia, e so che se chiedessi più aiuto, lo otterrei, ma non ho nessuno con cui parlare del rimorso come genitore”.

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