L'OMS è preoccupata per i focolai di polmonite dei bambini in Cina. Le cose da sapere

Dopo l’aumento di casi di polmonite e di malattie respiratorie registrato nei bambini cinesi delle scuole materne ed elementari, l’Organizzazione mondiale della sanità vuole fare chiarezza.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha richiesto ufficialmente alla Cina di fornire dettagli sul forte aumento dei casi di malattie respiratorie e sui focolai di polmonite nei bambini delle scuole materne ed elementari.

La richiesta arriva dopo che i media cinesi e ProMED, un sistema di sorveglianza che monitora l’andamento delle epidemie, hanno parlato di focolai di polmonite non diagnosticata nei bambini del nord della Cina, il 21 novembre 2023. In una conferenza stampa tenutasi il 13 novembre, invece, la Commissione sanitaria nazionale cinese aveva segnalato un aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie.

Non è ancora stato chiarito, però, se l’aumento di infezioni respiratorie e i focolai di polmonite siano associati oppure no: per questo, l’OMS ha richiesto dettagli al governo cinese.

Abbiamo continuato a prestare attenzione alla diagnosi e al trattamento dei bambini in un periodo di alta incidenza di malattie infettive”, ha intanto risposto la Commissione sanitaria nazionale cinese in un’intervista all’agenzia di stampa statale Xinhua, come riportato dall’Adkronos.

Secondo il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, i casi di positività all’influenza, nel mese di ottobre, sono aumentati, anche se i tassi di positività al Covid starebbero scendendo costantemente dopo il picco estivo. Nel frattempo, l’ospedale Chaoyang di Pechino, il più importante polo per le malattie respiratorie nel Paese, ha visto il tasso di positività al micoplasma tra i bambini salire al 40% contro il 6% degli adulti, come riportato anche da Il Sole 24 Ore.

In attesa di maggiore chiarezza, l’OMS ha raccomandato di seguire le misure necessarie a ridurre i contagi, come il distanziamento, l’autoisolamento, i test e le vaccinazioni, oltre che l’uso di mascherina e la pulizia di ambienti e mani.

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