"Questa è la mia ragazza" Olivia Wilde sulla figlia di 7 anni che "non ha bisogno di un maschio"

L'attrice e regista ha condiviso un bigliettino scritto dalla figlia di 7 anni, sottolineando ancora una volta di non volere crescere i suoi bambini secondo ruoli di genere.

Olivia Wilde ha recentemente condiviso nelle sue storie Instagram – ora non più visibili – un bigliettino scritto dalla figlia di 7 anni, Daisy Sudeikis.

“Non ho una cotta per nessuno – si legge sul pezzo di carta, nella calligrafia della bambina – Non ho bisogno di un maschio”. Una prima dichiarazione di indipendenza che ha reso l’attrice e regista molto fiera della figlia, tanto da portarla a commentare “Questa è la mia ragazza”.

Fonte. instagram @oliviawilde

Olivia Wilde, del resto, ha più volte dichiarato nel recente passato di impegnarsi moltissimo, come genitore, per cercare di “rifiutare i messaggi tradizionali sui ruoli di genere” insegnandolo anche ai figli, avuti dall’ex compagno e collega, Jason Sudeikis (oltre a Daisy c’è anche Otis, di 9 anni).

“Cerco davvero di assicurarmi che nessuno dei miei figli si inserisca in categorie binarie”, ha detto a NBC News nel 2018, sottolineando di provare a incoraggiare la figlia ad amare il Power Ranger blu invece del Power Ranger rosa. “Penso che sia un lavoro da genitore, ed è qualcosa di cui non ero così profondamente consapevole prima di avere figli.”

Anonimo

chiede:

Wilde ha osservato che i giocattoli e le scelte di colore potrebbero sembrare innocui, ma ciò che conta è il messaggio di fondo. “Il femminismo per me si riduce all’uguaglianza. Penso che i bambini comprendano effettivamente questo concetto meglio di alcuni adulti. Comprendono profondamente queste idee sull’equità e sull’uguaglianza perché non sono ancora stati influenzati dalle idee di disuguaglianza. Dobbiamo incoraggiarle e coltivare i loro istinti naturali”.

Voglio che mio figlio e mia figlia crescano pensando che le ragazze possano essere Batman e i ragazzi possano essere Wonder Woman – ha aggiunto – e che l’uguaglianza di genere non sia controversa o politica: è solo buon senso.

Se invece qualcuno sta pensando che parlare di “cotte” a 7 anni, secondo il podcast Kids Considered della UC Davis Health, in realtà non siamo troppo lontani a livello anagrafico, visto che i primi interessi verso altre persone nascerebbero attorno ai 10-13 anni; anche se spesso i genitori non sono pronti ad accettarlo, le cotte sono un momento estremamente importante nello sviluppo delle relazioni romantiche normali e sane, e offrono l’opportunità di imparare a scendere a compromessi e a comunicare.

Le prime cotte possono coinvolgere amici o compagni di classe, ma a volte coinvolgono altre persone come attori o cantanti (come molti di noi già sanno per esperienza diretta). I bambini possono essere distratti durante la loro prima cotta mentre cercano di chiarire i loro sentimenti, e i genitori possono essere un’importante fonte di sostegno durante questo periodo.

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