
Da Cardinal a Galileo, molte celebrity hanno scelto nomi davvero originali per i nati nel 2024. Questi sono sono alcuni.
La scelta del nome è sicuramente importante, soprattutto se si pensa al futuro del bambino a cui lo si dà. Ma diversi studi dimostrano che il nome scelto può avere conseguenze sulle scelte professionali, e persino sull'aspettativa di vita!
I latini lo dicevano già secoli fa: nomen omen, cioè “il nome è un presagio”. E a quanto pare, avevano più che ragione. Un recente articolo apparso sul Time ha approfondito proprio il tema di quanto il nome che si riceve alla nascita possa influenzare la vita di una persona.
Secondo David Figlio, economista e professore alla Northwestern University, la scelta del nome può avere un impatto concreto sul futuro dei figli. Dopo anni di studi, Figlio ha dimostrato che il nome non è solo un’etichetta, ma può incidere sul percorso scolastico, sulle relazioni sociali e persino sulle scelte professionali.
Figlio ha infatti osservato che i nomi considerati “linguisticamente semplici” o comuni, spesso creati con combinazioni di lettere molto frequenti, sono generalmente scelti da genitori con un livello di istruzione più basso. E questo, a scuola, può avere un effetto: gli insegnanti, anche inconsciamente, tendono ad avere aspettative differenti a seconda del nome del bambino e del contesto sociale che esso suggerisce.
Ma non finisce qui. Il nome può persino orientare le inclinazioni professionali. In un curioso studio, Figlio ha analizzato il caso di alcune sorelle, tutte portate per la matematica: quelle con nomi marcatamente femminili erano meno propense a scegliere carriere scientifiche rispetto a quelle con nomi più neutri o androgini, che invece si sentivano più libere di esplorare ambiti STEM.
Anche le implicazioni psicologiche non sono da sottovalutare: già Carl Gustav Jung parlava del potere simbolico del nome, paragonandolo a una sorta di “battesimo magico” che contribuisce alla formazione della personalità. Il nome, del resto, è il nostro primo biglietto da visita: il suono, il significato e l’associazione culturale che evoca influenzano il modo in cui veniamo accolti e giudicati dagli altri.
Ogni volta che sentiamo pronunciare il nostro nome, il cervello attiva specifici impulsi. Non è solo una questione di riconoscimento: è una reazione emotiva. I nomi “musicali”, armoniosi o eleganti possono generare un’impressione positiva, favorendo l’interazione con gli altri.
Il nome, però, curiosamente avrebbe anche un impatto sull’aspettativa di vita: un altro studio della Wayne State University ha analizzato 10.000 nomi tra sportivi, avvocati e professionisti, scoprendo che le persone con nomi che iniziano per A tendono a vivere in media 9,5 anni in più rispetto a chi ha un nome che comincia con B, C o D. Coincidenza o suggestione?
Uno studio condotto da Zweinegenhaft dimostra invece che chi ha un nome originale tende ad essere ricordato più facilmente, anche a essere percepito come più interessante. Tuttavia, un nome troppo insolito può creare disagio, soprattutto nei bambini con un’indole timida o insicura. Un nome unico può rafforzare l’individualità, ma è importante trovare un equilibrio tra originalità e benessere.
È molto comune tramandare nomi di nonni o parenti scomparsi. Ma è importante riflettere: quel nome porta con sé un carico emotivo? Rievoca ricordi tristi o positivi? Un nome scelto per onorare qualcuno può essere un dono, ma anche un fardello inconsapevole se associato a esperienze difficili o pesanti aspettative.
Da Cardinal a Galileo, molte celebrity hanno scelto nomi davvero originali per i nati nel 2024. Questi sono sono alcuni.
I nomi non sono mai neutri: spesso evocano stereotipi culturali, sociali o geografici. Per esempio, un bambino chiamato “Gennaro” a Milano o “Leone” in Sicilia potrebbe essere accolto con pregiudizi inconsci legati al nome. Lo stesso vale per nomi letterari o mitologici: affascinanti, sì, ma a volte un po’ “ingombranti” per un bambino. Tanti nomi hanno origini mitologiche, letterarie o storiche che ne arricchiscono il valore. Scoprire il significato e il contesto del proprio nome può aiutare a sentirlo più vicino, più personale, e a portarlo con più orgoglio. Anche il nome che sembra più comune può avere un’origine sorprendente.
Non tutti amano il proprio nome, ma ciò non significa che debba essere un peso. Anzi, molti imparano a usarlo con ironia, trasformandolo in un modo per rompere il ghiaccio o distinguersi. E se proprio non si riesce a farci pace, cambiare nome è sempre un’opzione, soprattutto se associato a esperienze molto negative.