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Il racconto di un'assistente di volo: ha sentito un neonato piangere perché sua mamma aveva finito il latte artificiale e ha deciso di allattarlo al seno.
“Ho sentito piangere un neonato, un pianto che ti faceva venire voglia di fare qualsiasi cosa per essere d’aiuto. Mi sono avvicinata alla madre chiedendo se era tutto ok, ho provato a dirle di dare da mangiare alla sua bambina affamata. Con gli occhi pieni di lacrime mi ha detto che aveva finito il latte in formula. I passeggeri hanno iniziato a fissare quel piccolo, fragile neonato che piangeva“.
È l’inizio del racconto, in prima persona, di Patrisha Organo, assistente di volo della Philippines Airlines, che durante una tratta ha visto una mamma come lei in difficoltà ed è intervenuta. In un modo inusuale: dopo aver cercato inutilmente del latte artificiale da dare alla bambina ha deciso di allattarla lei stessa.
Il racconto della giovane donna, pubblicato sulla propria pagina Facebook e accompagnato dalla foto in cui la bimba è stata oscurata per rispettarne la privacy, ha fatto il giro del mondo. “Non c’era latte artificiale sul volo. Mi sono detta che c’era solo una cosa che avrei potuto offrirgli, ed era il mio latte. E così ho fatto“.
Aiutata dalla responsabile del volo la hostess ha accompagnato la mamma e la neonata in una zona riservata, dove ha allattato la bambina. “Era così affamata”, continua Patrisha, che si definisce una sostenitrice dell’allattamento al seno “e ho visto il sollievo negli occhi di sua madre. Ho continuato ad allattare la bimba finché non si è addormentata, poi l’ho riportata al suo posto e sua mamma mi ha ringraziata moltissimo”.
Un episodio che apre anche la discussione sull’opportunità di allattare al seno il figlio di un’altra donna: era successo, poco tempo fa, con la foto di una poliziotta argentina che ha allattato al seno il figlio di una donna da poco arrestata.
Secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) degli Stati Uniti sono pochi i casi in cui le malattie sono trasmesse tramite il latte materno; ciò nonostante, sia i CDC che la FDA (Food and Drug Administration) statunitense raccomandano di eseguire dei controlli sul latte prima di “donarlo” ad un altro bambino.
Se stai pensando di nutrire un bambino con una fonte di latte che non è quello di sua mamma dovresti sapere che ci sono possibili rischi per la salute e la sicurezza del neonato. I rischi per il bambino includono esposizione a malattie infettive come l’Hiv oppure a contaminanti chimici come droghe illegali, e a un certo numero di farmaci che possono trovarsi nel latte umano se il donatore non è stato adeguatamente controllato in precedenza. Inoltre se il latte umano non è ottenuto e conservato ottimamente potrebbe, come ogni tipo di latte, essere contaminato e non più salutare.
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