Un nuovo studio sviluppato da un team di ricercatori della Columbia University ha evidenziato che i bambini nati durante il primo anno di pandemia hanno un lieve deficit motorio e social a 6 mesi.

Il punteggio ottenuto nei test di screening è risultato indipendente dal fatto che le madri dei neonati abbiano avuto il Covid durante la gravidanza o meno, rispetto ai bambini nati poco prima della pandemia.

I nati nel primo anno di pandemia hanno un lieve deficit motorio e social. Lo studio

La ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista online JAMA Pediatrics lo scorso 4 gennaio 2022 e ha visto la partecipazione di 255 bimbi nati presso il Morgan Stanley Children’s Hospital e l’Allen Hospital di NewYork-Presbyterian nel periodo tra marzo e dicembre 2020.

Il team di studio ha analizzato le risposte a un questionario dato ai genitori per valutare gli aspetti dello sviluppo infantile, quali:

  • la comunicazione;
  • la motricità fine e le abilità motorie grossolane;
  • la risoluzione dei problemi;
  • le abilità sociali.

Delle madri dei neonati analizzati, quasi la metà ha avuto il Covid durante il corso della gravidanza, sebbene la maggior parte presentasse sintomi lievi o fosse asintomatica.

Dani Dumitriu, Prof.ssa di pediatria e psichiatria presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons nonché autore senior dello studio in questione, ha dichiarato:

I bambini nati da madri che hanno infezioni virali durante la gravidanza hanno un rischio maggiore di deficit dello sviluppo neurologico, quindi abbiamo pensato di trovare alcuni cambiamenti nello sviluppo neurologico dei bambini le cui madri hanno contratto il Covid durante la gravidanza.

Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che il bambino nel grembo della madre che sta vivendo la pandemia era associato a punteggi leggermente più bassi in aree come le abilità motorie e sociali ma non in altri come le capacità di comunicazione o di problem solving.

Inoltre, risultati evidenziano anche che l’eccessivo stress vissuto dalle donne incinte durante la pandemia potrebbe aver avuto un ruolo incisivo nello sviluppo neurologico, seppur in minima parte, del neonato.

Lo sviluppo neurologico nei bambini inizia molto presto, i risultati

I ricercatori hanno sottolineato come non siano state riscontrate differenze nei punteggi tra i neonati che sono stati esposti a Covid in utero e quelli nati durante la pandemia le cui madri non hanno contratto il Covid durante la gestazione.

Tuttavia, indipendentemente dal fatto che le mamme fossero state o meno affette da Covid nel corso della loro gravidanza, i punteggi medi tra i bambini nati durante la pandemia erano inferiori alle capacità motorie e sociali di 62 bambini pre-pandemia nati negli stessi ospedali.

In uno dei primi studi effettuati dalla Prof.ssa Dani Dumitriu in collaborazione con altri ricercatori, si è scoperto che le madri non trasmettevano il Covid al loro feto. Ma, la letteratura scientifica ha più volte reso noto che le malattie virali durante la gravidanza aumentano il rischio di ritardi nello sviluppo neurologico nei bambini.

Questo processo avviene attraverso l’attivazione del sistema immunitario della madre, che a sua volta influenza lo sviluppo del cervello fetale. Le conclusioni della Prof.ssa Dani Dumitriu vogliono essere una rassicurazione verso quei genitori che in questo anno e nell’anno precedente hanno messo al mondo un bambino:

Vogliamo che i genitori sappiano che i risultati del nostro piccolo studio non significano necessariamente che questa generazione sarà compromessa più avanti nella vita. Questa è ancora una fase di sviluppo molto precoce con molte opportunità di intervenire e portare questi bambini sulla giusta traiettoria di sviluppo.

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