Mai così pochi bambini nati dall’Unità d’Italia. Sono 478.151, come riportano i dati del Bilancio demografico nazionale dell’Istat, i nuovi nati nel 2017, 15mila in meno rispetto al 2016 (il -3,2%) e 120mila in meno negli ultimi 9 anni. Tra loro i bimbi stranieri sono 68mila (il 14,8% del totale), numero a sua volta in flessione rispetto agli anni precedenti.

Le zone d’Italia a risentire maggiormente del calo delle nascite, che si trovano ormai stabilmente sotto la soglia delle 500mila unità, sono quelle del Centro Italia, con un -5,3% rispetto al 2016.

In totale Italia vivono (al 31 dicembre 2017) 60.483.973 persone e tra queste si contano 5 milioni di stranieri (l’8,5%). La popolazione complessiva, rispetto al 2016, è diminuita di 105mila unità: i cittadini italiani residenti risultano essere 202mila in meno mentre la popolazione straniera aumenta di 97mila unità, con un saldo che risulta positivo per gli stranieri e negativo per gli italiani (corrisponde a oltre 251mila unità).

Aumentano anche i decessi: 650mila, 34mila in più rispetto alla rilevazione del 2015. Un numero, secondo i dati Istat, che è il più alto dal dopoguerra ed è destinato a crescere per l’effetto dell’invecchiamento della popolazione: l’Italia risulta essere il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone, con un’aspettativa di vita alla nascita di 80,6 anni per gli uomini e 84,9 anni per le donne.

Per quanto riguarda i residenti all’estero si registra un aumento di iscrizioni che corrisponde a 343mila persone (l’88% di origine straniera), mentre le persone che ottengono la cittadinanza italiana sono a loro volta diminuite rispetto agli anni precedenti, con 146mila nuove iscrizioni (erano 180mila nel 2016).

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