I drammi in un reality show come The Kardashians non sono certo una novità, ma nell’episodio andato in onda questa settimana, le cose si sono scaldate quando Kim Kardashian ha litigato con la sorella Khloe, che l’ha accusata di “reverse mom shaming ” dopo una discussione sulle scelte genitoriali.

Il mom shaming, infatti, è la pratica di offendere mamme o papà per le loro scelte genitoriali, secondo quell’ideologia per cui si è buoni genitori solo se si aderisce a determinati standard e regole. È, insomma, una vera e propria forma di bullismo tra mamme (e papà).

Kim Kardashian ha raccontato che stava passando una settimana difficile e ha chiesto alla mamma di badare ai suoi due figli più piccoli, Chicago e Psalm, mentre si preparavano per la scuola, ed è stato allora che Chicago si è messa il gel nei capelli. Quando Khloe Kardashian se n’è accorta, ha fatto una videochiamata a Kim per chiederle se poteva lavare i capelli alla bambina, cosa che ha indispettito la sorella: “Mi hai fatto molto vergognare. Mi hai chiamato non per chiedermi se potevi pettinarla, ma per farmi sapere che non era stata lavata”.

“No, in realtà volevo saperlo. Se non ti interessa, la prossima volta non te lo chiederò e mi limiterò a sistemare i capelli, ma se anche lo facessi, dirai ‘Perché l’hai toccato?'”, è stata la risposta della sorella minore. “È stata una settimana estremamente dura e tu mi hai detto ‘Ti dispiacerebbe se le sistemassi i capelli perché sono disgustosi?'”

“Tutto quello che ho detto è stato: ‘Ti dispiace se acconcio i capelli a Chicago?'”.

“Grazie per avermi ricordato che non avevo avuto il tempo di pettinarla una sera prima di andare a letto e di lavarla”.

I toni della discussione si sono fatti via via più accesi, con Kim Kardashian che ha anche accusato la sorella di essere piuttosto rigida riguardo al programma della sua famiglia.”Le mie sorelle dicono sempre che sono così rigida o che ho un programma così rigido con i miei figli – ha detto Khloe Kardashian – Non credo di avere un programma così rigido. Ho solo un programma. ad esempio, abbiamo un orario per svegliarci così possiamo prepararci per la scuola, fare i capelli, fare colazione. Poi dopo la scuola di solito abbiamo un’attività extracurricolare. Ceniamo verso le 6, le 6:30. Non è che se non sei a cena alle 6:01 sei indisciplinata. Non so cosa pensa. Perché siete così pignole su quello che faccio in casa mia? Non vi chiedo di vivere la stessa vita. Non possiamo essere tutte le mamme che vogliamo essere?”

Il mom shaming, come ogni altro fenomeno in cui sia implicito il giudizio verso il comportamento o l’aspetto altrui, non ha alcuno scopo costruttivo e genera solo negatività, insicurezza e divisione tra i genitori. La situazione di ogni famiglia è soggettiva e raramente esiste un unico modo “giusto” per crescere i figli. La cosa importante, piuttosto, sarebbe  promuovere una cultura di accettazione e rispetto reciproco, per  creare un ambiente più positivo sia per i genitori che per i figli.

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