Martha Mills è una ragazzina inglese morta nel 2021 dopo un incidente in bicicletta; il suo infortunio inizialmente non sembrava preoccupante, e i medici che l’hanno visitata al King’s Collehge Hospel di Londra hanno ritenuto non necessario trasferirla in terapia intensivas.

Tuttavia, la tredicenne internamente aveva subito una lesione al pancreas, sviluppando una forma di sepsi che l’ha portata, purtroppo, alla morte. Merope Mills, mamma della ragazzine e firma del Guardian, scrisse un lungo editoriale domandandosi cosa fosse stato sbagliato nella prima visita e il perché della scelta di non ricoverarla, dubbi più che legittimi soprattutto dopo che, nel 2022, un medico legale stabilì che Martha Mills si poteva salvare, se fossero stati colti i primi segnali di allarme.

In seguito a questa valutazione Merope Mills e il compagno hanno lanciato una campagna che, oggi, è culminata nella Martha’s Rule, la regola di Martha, introdotta quest’anno da diversi settori del Servizio Sanitario Nazionale dell’Inghilterra.

La regola, adottata attualmente da 143 strutture ospedaliere inglesi, dà l’opportunità ai pazienti e ai loro parenti di richiedere urgentemente un secondo parere sui trattamenti ricevuti in ospedale; con questa richiesta le cure vengono esaminate da un secondo team medico in breve tempo

Come Mills stessa ha spiegato a BBC Radio, nei 143 ospedali dove la Martha’s Rule è in vigore ci sono state 573 telefonate per avere un secondo parere sulle cure, 57 delle quali hanno portato a un’intensificazione delle cure. Solo da settembre a ottobre 14 pazienti sono stati trasferiti in terapia intensiva proprio grazie a uno di questi pareri.

“Vorrei che tutti i medici che hanno ancora dubbi sul valore della regola di Martha si rendessero conto che un po’ di umiltà e di apertura verso le opinioni della famiglia e dei pazienti sono alla base della medicina migliore e più sicura”, ha detto Merope Mills.

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