Il potente messaggio di una mamma della Gen Z per cambiare percezione sulla sindrome di Down

Una mamma ha pubblicato un dolcissimo video per cercare di sensibilizzare le persone su cosa significhi avere dei figli con la sindrome di Down: "Mi ha insegnato a non arrendermi mai", dice orgogliosa.

Quando Addie è nata con la sindrome di Down, sua madre è stata sopraffatta dalle emozioni. Ma ora ha deciso di condividere un messaggio potente, per cambiare il modo in cui le persone vedono la vita con un cromosoma in più.

Per la Giornata nazionale di sensibilizzazione sulla sindrome di Down del 21 marzo, ha voluto sfidare i preconcetti e mostrare al mondo quanto amore può portare un cromosoma in più. Sulle note della canzone Ordinary di Alex Warren, il suo video è diventato virale mostrando spezzoni di vita quotidiana di Addie che cresce e raggiunge i suoi piccolo traguardi,

Il post, che ha totalizzato 2,6 milioni di visualizzazioni, è pieno di momenti di gioia: Addie che si rotola e si tocca le dita dei piedi, piccole vittorie che hanno un significato profondo per la sua famiglia.

“Ti colpiscono un milione di emozioni tutte insieme e ti senti così sola a pensare, perché io, perché il mio bambino? Ma voglio essere la portavoce delle persone e delle famiglie con questa diagnosi. Una pagina di onestà e supporto; come sono veramente le nostre vite”, ha detto la madre, la 27enne texana Nicole Warner, a Newsweek, spiegando il motivo dei suoi video sul suo account TikTok, @alittlextraddie, un cenno intelligente al cromosoma in più; Warner ha deciso di condividere momenti quotidiani con la figlia, offrendo uno sguardo onesto e incoraggiante sul loro percorso. Attraverso i suoi video, spera di sostituire la paura con la comprensione, dimostrando che la vita con la sindrome di Down non riguarda i limiti, ma l’amore, la crescita e la comunità.

Warner ha anche aggiunto a Newsweek che Addie è nata con la policitemia, un tipo di tumore del sangue che aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, rendendolo più denso; di conseguenza, alla nascita ha dovuto trascorrere due settimane in terapia intensiva neonatale e sottoporsi a molteplici trasfusioni di sangue per fluidificare il sangue.

“Ha superato tutti gli ostacoli e affronta ogni sfida con un sorriso sul volto. Mi ha insegnato a non arrendermi mai”, ha detto la sua mamma.

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