Viaggiare con bambini non vaccinati comporta per i genitori molte domande a dubbi circa la possibilità di contagio Covid-19. Le risposte alle doma...
Durante la gravidanza, soprattutto se si tratta della prima, capita spesso di sentirsi considerate fragili come una bambola di porcellana sia dal proprio partner, che da amici e parenti. La futura mamma diventa così sensibile a tantissime cose che precedentemente faceva con spontaneità e presta molta più attenzione alla sua sicurezza personale, tanto che una tra le tante domande che ogni donna in gravidanza si è posta almeno una volta è: posso guidare senza problemi?
La risposta è certamente sì, ma sono necessarie alcune piccole precauzioni, a seconda del trimestre in cui ci si trova.
Nel primo trimestre il pancione ancora non è visibile, pertanto saranno i sintomi della gravidanza ad incidere sensibilmente sulla guida. Molte donne, infatti, durante questa fase sono afflitte da grande stanchezza e sono soggette a veri e propri attacchi di sonno improvvisi. Tutto ciò, ovviamente, rende particolarmente rischioso mettersi alla guida, e sarebbe quindi opportuno accertarsi personalmente delle proprie condizioni fisiche, affidandosi al semplice buonsenso.
Durante il secondo trimestre, se la gravidanza non dà particolari problemi, la futura mamma si sente finalmente in forma e percepisce un’energia mai provata. Sarà quindi possibile guidare ricordando che, nonostante cominci già ad essere ben visibile la pancia, l’articolo 172 del Codice della Strada avverte che è obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza per le donne in stato di gravidanza e che l’esenzione è ammissibile sono sulla base di certificazione rilasciata dal ginecologo curante (da tenere sempre in auto) che attesti condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza. Non sono dunque ammesse decisioni discrezionali, né una certa elasticità nell’utilizzo della cintura di sicurezza che, anzi, è ritenuta ancor più necessaria vista la particolare situazione della donna in stato interessante.
Uno dei principali problemi di chi si mette alla guida nel terzo trimestre è invece rappresentato dal pancione che diventa sempre più ingombrante, determinando in tal modo una certa distanza tra la gestante e il volante. Sta dunque alla donna stabilire se valga la pena continuare a guidare fino al termine della gravidanza, anche in considerazione del fatto che dovrà tenere le braccia in continua tensione durante la guida.
Ma se proprio non se ne riesce a fare a meno, sarebbe comunque consigliabile evitare percorsi accidentati: scossoni e sobbalzi nella fase terminale della gravidanza potrebbero dare molto fastidio sia alla mamma che al bebè.
Un problema comune che può manifestarsi in ciascun trimestre è quello della difficile circolazione del sangue, particolarmente per le gambe. Quindi un suggerimento valido per tutte le fasi della gravidanza è quello di guidare affrontando viaggi lunghi con pause frequenti, per sgranchirsi di tanto in tanto le gambe.
Guidare in dolce attesa, dunque, non è un tabù. Sarà necessario però essere molto accorte, prestando attenzione ai segnali che arrivano dal proprio corpo per decidere il meglio per sé e per il proprio bambino.
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