"Non è normale soffrire" Francesca Barra sui pregiudizi verso le donne incinte e le neo mamme

Nel corso della presentazione dello studio su nausea e vomito in gravidanza, la giornalista si è scagliata contro i pregiudizi verso le donne che normalizzano la sofferenza quando si è incinte o neomamme.

I fastidi delle donne in gravidanza sono spesso minimizzati e fatti passare come una “normale esperienza”, una concezione che alla giornalista Francesca Barra non piace proprio.

“Non ho mai sopportato il fatto che si minimizzasse la parola ‘fastidio’. Perché è vero che il fastidio nel breve tempo può anche essere superato, ma l’impatto che dà sul lungo termine la somma dei ‘fastidi’ – o anche il protrarsi di uno solo trascurato – non può e non deve essere sottovalutato da chi si occupa della salute femminile”.

Mamma di Emma Angelina, Renato e Greta, nati dal precedente matrimonio con Marcello Molfino, e di Atena, avuta nel 2022 con il marito Claudio Santamaria, Barra ha parlato delle gravidanze, comprese le sue, nel corso del primo studio italiano promosso da Italfarmaco che ha indagato l’impatto della nausea e del vomito in gravidanza (NVP).

Problemi che colpiscono il 66% delle donne incinte in Italia, e che possono avere forti ripercussioni anche sulla qualità della vita, che anche Barra ha sperimentato in prima persona, in forma invalidante.

“Se ho la nausea e ho già un bambino da accudire, oppure devo andare a lavorare o ancora devo preparare da mangiare, quel momento per me sarà estremamente faticoso – ha detto la giornalista e scrittrice – E questa fatica, alla lunga, può generare debolezza, tristezza, disagio. Ma quante donne esprimono questo disagio che pesa sulla quotidianità, sui rapporti sociali, sul lavoro, sugli affetti? E quante donne incinte si vergognano ad ammettere di avere una problema?”.

Lo studio Purity, che ha coinvolto 528 donne in gravidanza seguite dall’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, il Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Chieti e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, ha preso il via proprio perché in Italia la NVP è una problematica molto spesso sottovalutata, e c’è quindi la necessità di colmare il vuoto informativo sul tema, esaminando anche le possibili terapie a disposizione di chi ne soffre.

Dall’indagine è emerso che 348 donne su 528 hanno sofferto di nausea e vomito in gravidanza nelle prime 22 settimane, con sintomi in forma lieve nel 34% dei casi, moderata nel 62% e grave nel 4% delle donne. Il 25% delle donne coinvolte ha ricevuto un trattamento, farmacologico o non, per contrastare i sintomi.

“Dietro a questo studio c’è un principio universale che tutte le donne dovrebbero appoggiare – ha affermato Barra – Mi riferisco al principio che non è normale soffrire. Poco o tanto che sia, se non ci si prende cura di una richiesta d’aiuto del proprio corpo, alla lunga si farà sentire. Vorrei pertanto dire alle donne che aspettano un bambino, soprattutto le più giovani, che non bisogna tacere, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto, se necessario. E se qualcuno non ve lo dà significa che vi state rivolgendo alla persona sbagliata”.

Il problema – ha aggiunto cercando di spiegare da dove nasca la reticenza a parlare di malesseri femminili – è che siamo circondati da persone che fanno passare quel concetto sbagliatissimo secondo il quale ‘le donne hanno sempre fatto così e quindi puoi farlo anche tu’. Ed è questo che rende il tutto un’esperienza invalidante e muta. Ma perché dobbiamo stare zitte? È da quando siamo adolescenti che ci dicono che il dolore delle mestruazioni può passare con un po’ di camomilla, ma non è così; che per le nausee in gravidanza basta lo zenzero e invece non passa. Non facciamoci prendere in giro…

[…] Prendiamo anche il caso dell’epidurale: c’è sempre chi ti dice: ‘Ah fai l’epidurale? Pensa, se ci fosse stata ai miei tempi… Io invece ho sofferto, ho sopportato’, il che suona un po’ come dire ‘Io sono stata migliore di te’. Allora cosa fa una donna in quel momento? Non la chiede. Perché si vergogna, si sente in colpa. Il mio sostegno, quindi, è per tutte coloro che si devono confrontare con situazioni simili. Anche perché, noi attingiamo all’esempio delle nostre nonne e delle nostre madri sempre e soltanto per esperienze negative, mai per quelle positive.

Barra cita alcuni esempi: “Vogliamo parlare del fatto che ai loro tempi c’era anche una sorta di mutuo soccorso fra donne, per cui chi partoriva restava a letto ed era aiutata anche nella gestione del bambino appena nato finché non si rimetteva del tutto? […] Inoltre, oggi abbiamo la mancanza di asili nido, un trattamento professionale economico che conosciamo benissimo, la violenza psicologica e la paura di manifestare un proprio disagio perché poi c’è chi ti attaccherà. Alla fine, col passare degli anni non ci siamo evoluti: c’è stata una vera e propria involuzione”.

Il racconto va poi alla sua gravidanza problematica, la prima, quando i medici insistevano per il parto naturale ripetendole “L’hanno fatto tutte”. “Risultato: ho partorito in modo naturale ma mi si è lesionato il nervo pudendo, uno scoglio che sono riuscita a superare soltanto dopo tre anni di cure da una neurologa”. Anche con l’allattamento non è andata meglio. “Il bambino non si attaccava al seno. Io ero dolorante, non riuscivo a sedermi e mio figlio, che era nato di 3 chili e 850 grammi, è precipitato a 3 chili e 200. Venne spostato nella culla termica e ci fu chi evidenziò la cosa dicendo: ‘Beh, se non riesce ad allattare…’. Io piangevo, mia madre continuava a ripetermi quanto fosse comodo allattare, insomma attorno a me c’era una narrazione per cui, con la maternità, si è destinate a fare e sopportare quello che è stato fatto e sopportato da tutte”. La “salvezza”, per lei, è stata “un medico illuminato che ho conosciuto dopo tre mesi che giravo con il mio bambino, devastata dai dolori. Mi ha detto: ‘Ma lei a chi deve dimostrare di essere un’eroina?’. Da quel momento in poi, anche per le altre esperienze di gravidanza, non ho più permesso a nessuno di entrare nella mia soglia di dolore, nella mia sfera privata”.

 

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