Dati in aumento affermano che sempre più matrimoni (42%) subiscono una separazione o un divorzio e, dunque, un bimbo su 4 cresce in una famiglia monoparentale, ovvero composta da un solo genitore.

Nulla di strano si potrebbe pensare ma, ancora oggi molti di questi genitori single vengono giudicati dalla società che considera l’educazione impartita ai loro figli come insufficiente o carente. Lo studio sui pregiudizi legati alla famiglia monoparentale afferma proprio questo.

Un bimbo su 4 cresce in una famiglia monoparentale, lo studio

Da un’analisi svoltasi nel 2014 viene affermato che il 75% dei genitori single subisce critiche sul modo di educare i figli. Questi pregiudizi non sono rivolti solo al passato ma molto attuali.

Uno studio svolto dai sociologi Bruce Link e Jo Phelan ha mostrato come l’etichettatura e le credenze culturali tra genitori single causino distinzioni tra:

  • noi (famiglia con entrambi i genitori);
  • loro (famiglia monoparentale), portando a una perdita di status a una discriminazione e a uno svantaggio per questi ultimi.

I ricercatori hanno dimostrato come gli stereotipi delle madri single siano legati alle disuguaglianze di genere e di classe sociale. La ricerca spiega come le politiche del “workfare inglese”, l’austerità e la retorica delle famiglie separate abbiano influenzato nel lungo periodo gli atteggiamenti pubblici, arrivando a fare pensare ai genitori single di essere incapaci di poter svolgere determinati lavori professionali a causa del proprio status.

Gli stereotipi negativi sui genitori single

Durante lo studio, i ricercatori inglesi hanno sottoposto alcuni genitori single a rilasciare un’intervista sul proprio status di famiglia monoparentale. Le mamme intervistate hanno dichiarato di sentirsi sempre sotto giudizio, spesso isolate, stigmatizzate e frustrate da stereotipi negativi sulla loro situazione.

La maggior parte dei partecipanti allo studio, per non essere subito giudicata, ha affermato di non aver confessato a qualcuno appena conosciuto il proprio ruolo di genitore single, considerando tale affermazione come una “etichetta” non sempre recepita come positiva.

Mentre, altri intervistati hanno riferito di molte critiche ricevute dai parenti stessi,  colleghi o conoscenti. Infine, altri ancora hanno riferito di essere stati esclusi dalla loro cerchia sociale dopo il divorzio o di non essere stati invitati quando le “classiche” famiglie con figli si riunivano per le gite o i picnic al parco.

Durante l’intervista si è discusso anche sull’impatto psicologico che alcuni di questi stereotipi negativi hanno sull’autostima del genitore. Come un partecipante allo studio ha dichiarato:

Sono caduto all’interno dello stigma delle famiglie distrutte… mi stavo giudicando perché avevo ascoltato le opinioni là fuori nella società, i media, le politiche e il governo.

E sono proprio i media, spesso, a dare giudizi negativi su tali situazioni. In modo particolare, dall’analisi effettuata, si sottolinea come in Inghilterra The Daily Mail e Jeremy Kyle Show siano stati nominati tra i principali colpevoli per aver creato l’immagine di adolescenti divenute mamme intenzionalmente, rimaste incinte in modo da poter sfruttare lo stato in termini economici, nonché di mamme single che non conoscono il padre dei propri figli.

Dalle immagini e i giudizi perpetuati dai media, gli intervistati ne sono risultati angosciati e infastiditi poiché la loro “situazione” non rispecchiava minimamente quello che i giornali stavano divulgando. La preoccupazione maggiore risiedeva nel fatto che tali pregiudizi sarebbero automaticamente ricaduti sulle loro vite professionali e sulla ricerca di un lavoro.

Affinché lo stigma si fermi, i media devono guardare ai fatti, piuttosto che riprendere cliché inutili.

Da dove nasce la sfiducia verso la famiglia monoparentale?

Lo studio preso in esame dai due ricercatori ha origine dall’analisi di un altro sociologo: Erving Goffman già nel 1963 esaminò il discredito come una manifestazione di relazioni sociali più ampie.

Goffman descriveva come i genitori cosiddetti “normali” siano rispettati dalla società poiché soddisfano le aspettative culturali, mentre i genitori single, ritenuti “diversi” non soddisfano i criteri pre impostati venendo, dunque screditati dalla società stessa.

In ultimo, Goffman ha sostenuto:

Avere una identità viziata dipende da ciò che è ritenuto socialmente desiderabile in un particolare momento e luogo, piuttosto che dagli attributi di una persona.

Mentre il sociologo si concentrava sulle interazioni personali, i due ricercatori dello studio –  Link e Phelan  – vedono le strutture di potere economico, sociale e politico come i veri pilastri per la riproduzione della sfiducia. Ed è proprio da questi poteri che i pregiudizi e gli stereotipi sul genitore single continuano a esistere.

Concludendo, la ricerca ha anche evidenziato che avere una madre single non ha alcun effetto diverso sullo sviluppo del bambino. Non è detto che un rapporto genitori-figli per essere sano e felice debba includere necessariamente la presenza di entrambi i genitori.

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