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Il video di una creator analizza una situazione che i dati sembrano confermare: essere genitori oggi, fra spese e carico mentale, è molto più difficile rispetto a una generazione fa.
Gli scontri generazionali, per quanto riguarda la genitorialità, sono praticamente all’ordine del giorno in ogni famiglia. Da frasi come “Ai miei tempi si faceva così”, fino agli immancabili consigli non richiesti, i genitori di oggi lottano costantemente con quelli di ier, in uno scontro senza fine.
Ma, anche se qualcuno non lo vuole ammettere, essere genitori nel 2025 a quanto pare è decisamente più complicato di quanto lo fosse esserlo negli anni ’90, come testimoniato in un video anche dalla creator Sarah Biggers-Stewart, che dato voce alla stanchezza che provano così tanti genitori; parlando dell’organizzazione di un viaggio a Disneyland, Biggers-Stewart analizza la grande quantità di pianificazione , prenotazione e logistica richiesta solo per portare i suoi figli in viaggio.
@thebiggersthebetter Like the parenting is ofc hard but it’s literally everything else that sucks 😂 #parenthood #momlife #raisinglittles #realtalk #girltalk #motherhood #disneyworld #parentlife ♬ original sound - Sarah Biggers-Stewart
“La cosa più difficile della genitorialità nel 2025 è che la parte genitoriale non è poi così difficile. È tutto il resto”, dice ironicamente la creator nel video pubblicato su TikTok. E la realtà dei fatti sembra darle ragione: oggi i genitori crescono i figli, li gestiscono h24, pianificano ogni loro attività e performance. Il video ha avuto tanto successo perché parla dei grandi cambiamenti nella cultura genitoriale e del fatto che il carico finanziario, sociale ed emotivo sui genitori oggi è oggettivamente più pesante di quanto non fosse una generazione fa.
A dirlo sono proprio i dati: ad esempio, secondo uno studio pubblicato dalla Brookings Institution il costo medio per crescere un figlio fino all’età di 17 anni per una famiglia sposata con due figli e reddito medio è di 310.605, un aumento significativo rispetto alle stime precedenti. Anche i costi dell’assistenza all’infanzia sono fuori controllo . Nel 2023, uno studio pubblicato dall’Economic Policy Institute ha scoperto che in 34 stati degli Stati Uniti, il costo medio dell’assistenza all’infanzia supera le tasse universitarie statali presso le università pubbliche quadriennali, attestandosi tra gli 11.000 e i 18.866 dollari all’anno, per bambino, a seconda della posizione e del tipo di fornitore. Questi costi crescenti rendono l’assistenza all’infanzia di qualità sempre più inaccessibile per molte famiglie, in particolare quelle con più figli.
Quresto quadro, ovviamente, non interessa solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa e l’Italia, dove, secondo i dati forniti dall’Osservatorio di Federconsumatori, crescere un figlio fino ai 18 anni costa oltre 175 mila euro.
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Al di là delle spese, anche la cultura dell’ipergenitorialità è reale. Negli anni ’90, la genitorialità libera era la norma. Oggi, una mamma in Georgia è stata arrestata per aver lasciato che il figlio quattordicenne andasse al supermercato da solo, nonostante fosse abbastanza grande da fare da babysitter.
E questo senza nemmeno considerare il carico mentale dei genitori nell’era digitale, dove i bambini hanno libertà illimitata online ma quasi nessuna nella vita reale, dove ci si aspetta che i genitori tengano traccia, monitorino e ottimizzino ogni aspetto della vita dei loro figli.