
Il medico, primario di Malattie infettive del San Martino di Genova, ha espresso preoccupazione per la diffusione del morbillo presso la popolazion...
150 casi da gennaio in Texas: l'epidemia di morbillo preoccupa gli USA, ma in Italia come siamo messi? Nel frattempo, proprio degli italiani hanno sviluppato uno strumento che potrebbe contenere la diffusione.
L’epidemia di morbillo che ha colpito il Texas, con più di 150 casi da gennaio, ha costretto persino il segretario alla Sanità Robert Kennedy, notoriamente no-vax, a rivedere le proprie posizioni sui vaccini, riconoscendo “il grave impatto del focolaio sulle famiglie, i bambini e gli operatori sanitari”.
Ma perché negli USA sta scoppiando proprio ora un nuovo focolaio di questa malattia virale altamente contagiosa, causata dal virus della rosolia? La dottoressa Kristina Bryant, esperta di malattie infettive pediatriche e membro del comitato per le malattie infettive dell’Accademia americana di pediatria (AAP), ha spiegato a Motherly che a influire possono essere il maggior numero di viaggi internazionali e la diminuzione delle vaccinazioni; negli Stati Uniti, infatti, il morbillo è stato dichiarato eliminato nel 2000, ma il suo ritorno, oggi, ci dice qualcosa di diverso.
“Quando i tassi di vaccinazione contro il morbillo diminuiscono, il virus del morbillo può iniziare a circolare e si verificano epidemie – spiega Bryant – Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, finora nel 2025 negli Stati Uniti si sono verificate tre epidemie di morbillo. Quasi tutti i casi riguardano individui che non sono stati vaccinati contro il morbillo o il cui stato vaccinale è sconosciuto”.
I bambini di età inferiore ai 12 mesi non sono ancora idonei per la prima dose di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR), il che li rende più vulnerabili se esposti . Mentre la maggior parte dei bambini guarisce senza complicazioni, il morbillo può talvolta portare a problemi di salute più gravi, tra cui polmonite, edema cerebrale (encefalite) e, in rari casi, complicazioni potenzialmente letali. Essendo estremamente contagioso – se una persona è affetta, il 90% delle persone non vaccinate nelle vicinanze lo prenderà – e trasmettendosi per via aerea, con il virus che può restare nell’aria fino a due ore dopo che la persona infetta se n’è andata, si capisce quanto sia facile diffondere l’epidemia.
Per questo, il vaccino resta lo strumento più importante a nostra disposizione, come testimoniato anche dai dati dell’OMS, secondo cui nel 2023 circa 40 milioni di bambini in tutto il mondo non hanno ricevuto una dose del vaccino contro il morbillo. Secondo il CDC, invece, i tassi di vaccinazione infantile negli Stati Uniti sono scesi al 93% nell’anno scolastico 2021-2022, al di sotto del 95% necessario per l’immunità di gregge; 1 persona su 5 che contrae il morbillo finisce ricoverata in ospedale e 1-3 bambini infetti su 1.000 muoiono per complicazioni.
Il medico, primario di Malattie infettive del San Martino di Genova, ha espresso preoccupazione per la diffusione del morbillo presso la popolazion...
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità nel nostro Paese solo dal 1° al 31 gennaio2025 sono stati notificati 70 casi di morbillo (14,2 casi per milione di abitanti) di cui 62 confermati in laboratorio, 2 probabili e 6 possibili. Tra i casi segnalati nel periodo 11 (15,7%) sono casi importati.
Sono 13 le Regioni e le Province Autonome che hanno segnalato casi in questo primo mese del 2025, di cui cinque (Lombardia, Veneto, Lazio, Sicilia, Sardegna) hanno segnalato complessivamente il 74,3% dei casi, mentre l’incidenza più elevata è stata osservata in Sicilia (72,6/milione abitanti).
L’età media dei casi segnalati è di 29 anni: il 44,3% sono adolescenti o giovani adulti, mentre il 25,7% ha più di 40 anni di età. L’incidenza più elevata è stata tuttavia analizzata nei bambini sotto i 5 anni di età, con 4 casi di bimbi al di sotto dell’anno.
Lo stato vaccinale è noto per il 91,4% dei casi segnalati, con il 95,3% che non era vaccinato al momento del contagio.
Tre ricercatori dell’Università Camupus Bio-Medico di Roma e dell’Università di Sassari, Francesco Branda, Massimo Ciccozzi e Fabio Scarpa, hanno sviluppato il Measles Tracker, uno strumento pensato per migliorare la conoscenza e la risposta alle malattie infettive.
“Uno dei principali ostacoli alla gestione efficace delle epidemie di morbillo è la frammentazione dei dati – ha detto a Fortune Italia Branda – Le informazioni su casi, tassi di vaccinazione e focolai sono spesso sparse tra istituzioni diverse: dipartimenti sanitari locali, ospedali e organizzazioni internazionali. Questa dispersione rende difficile l’analisi dei trend epidemiologici e la pianificazione di interventi mirati”. Il Tracker risolve il problema aggregando dati provenienti da più fonti e standardizzandoli in un unico spazio digitale accessibile in tempo reale, includendo: numero di casi segnalati per Stato e contea; copertura vaccinale della popolazione suddivisa per età e area geografica; andamento temporale delle epidemie, con aggiornamenti settimanali.
L’efficacia della piattaforma è stata dimostrata durante il monitoraggio della recente epidemia di morbillo, con la creazione di mappe interattive e dashboard pubbliche, che consente di visualizzare il numero di casi per contea, lo stato delle vaccinazioni e le tendenze temporali dell’epidemia.
Nel 2023 i casi registrati sono stati superiori di 45 volte rispetto al 2022: la causa potrebbe essere il rallentamento delle vaccinazioni dovuto a...
Si può chiedere informazioni sulla vaccinazione precoce; la prima dose viene generalmente somministrata a 12-15 mesi, ma se si hanno in programma viaggi all’estero o si vive in un’area ad alto rischio, il pediatra può consigliare una dose a partire già dai 6 mesi; anche evitare gli ambienti ad alto rischio è una buona norma, evitando gli spazi chiusi affollati, soprattutto i luoghi in cui si riuniscono i bambini, come asili nido o parchi gioco al chiuso, almeno fino a quando non sarà effettuata la vaccinazione. Anche fare attenzione ai sintomi è importante: se si notano febbre, tosse, naso che cola e congiuntivite o occhi “rosa” è importante avvertire subito il proprio medico.