Gli esperti continuano a indagare sulle possibili cause che hanno scatenato le infezioni da epatite virale acuta. Questa malattia, secondo i dati dell’OMS, dal mese di aprile ha colpito in totale circa 350 bambini.

Secondo quanto riportato su The Lancet, le indagini per identificare una causa sono in corso, e gli adenovirus sono l’obiettivo principale degli studiosi poiché un numero considerevole di casi, circa il 70%, ne è risultato positivo.

Gli adenovirus sono agenti patogeni comuni che in genere causano sintomi respiratori lievi, sebbene in passato siano stati implicati nell’epatite nei bambini immunocompromessi.

Sono state proposte diverse ipotesi su come la patogenesi degli adenovirus potrebbe essere cambiata, per causare l’epatite in bambini altrimenti sani.

Questi includono un deficit immunitario nei bambini, derivante dalla mancanza di esposizione agli agenti patogeni durante la pandemia da COVID-19 che, di conseguenza, li ha resi più suscettibili all’infezione da adenovirus e agli esiti più rari e gravi dell’infezione.

In alternativa, come è stato visto con altri virus respiratori, l’allentamento delle restrizioni pandemiche potrebbe aver portato a un’ondata massiccia di infezioni, consentendo di rilevare un esito più raro della malattia.

Un’altra ipotesi è che l’infezione o la coinfezione passata con SARS-CoV-2 o un agente patogeno alternativo, o ancora l’esposizione a una tossina, un farmaco o un fattore ambientale abbiano alterato la risposta all’infezione da adenovirus.

Quindi, secondo gli esperti quello che si sta verificando è un nuovo adenovirus, in grado di causare gravi malattie del fegato nei bambini.

Sono anche allo studio altre cause infettive, incluso il ruolo del Covid-19, ma resta ancora da vedere se questi casi di epatite nei bambini sono dovute a una precedente infezione da parte del virus SARS-CoV-2.

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