Il toccante motivo per cui Drew Barrymore ha deciso di togliere il telefono alla figlia

L'attrice ha spiegato in un toccante post Instagram la sua decisione di togliere il telefono alla primogenita di 12 anni. "La sua vita dipendeva dal telefono. La felicità era incorporata in esso".

Drew Barrymore, in un lungo e accorato post pubblicato su Instagram, ha spiegato per quale motivo ha deciso di togliere il telefono alla figlia primogenita Olive, nata dal matrimonio con l’ex marito Will Kopelman.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Drew Barrymore (@drewbarrymore)

“Ho desiderato tante volte, quando ero bambina, che qualcuno mi dicesse di no – ha scritto l’attrice, che ha un passato difficile, caratterizzato dalla dipendenza dall’alcol e dalle droghe – Volevo così tanto ribellarmi tutto il tempo, ed era perché non avevo barriere di protezione. Avevo così tanta autonomia in giovane età che semplicemente non potevo accettare autorità di alcun tipo, e questo è stato il motivo per cui sono finita in un istituto per due anni”.

“Adesso ho due figlie, di 10 e 12 anni – aggiunge Barrymore – E mi chiedo se l’esperienza della mia vita sia stata un retino per farfalle per catturare la comprensione di ciò di cui le ragazze hanno bisogno”.

Drew Barrymore, che ha anche Frankie, nata nel 2014, ha spiegato di aver regalato un telefono a Olive per il suo undicesimo compleanno, “da usare solo nei weekend e per un periodo di tempo limitato senza social media”. “Ma”, ha proseguito, “in tre mesi, ho raccolto i dati dei messaggi e del comportamento. Sono rimasta scioccata dai risultati. La sua vita dipendeva dal telefono. La felicità era incorporata in esso. La fonte di vita proveniva da questa mini scatola digitale. Gli stati d’animo dipendevano dal dispositivo”.

Per questa ragione Barrymore ha deciso di stampare tutti i messaggi della figlia e di consegnarglieli, prima di toglierle il telefono, spiegandole che “che era una brava persona e che questa non era una punizione per il suo carattere”, ma solo perché non era ancora il momento, per lei, di avere un telefono.

“Voglio far sapere ai genitori che possiamo convivere con il disagio dei nostri figli nel dover aspettare. Possiamo essere denigrati e sapere che stiamo facendo quello che ora sappiamo essere un approccio più sicuro, più lento e più strutturato – ha concluso – Diventerò il genitore di cui avevo bisogno, l’adulto di cui avevo bisogno”.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...