Sono troppi i figli dei metodi di contraccezione cosiddetti naturali, basati cioè sul conteggio dei presunti giorni fertili femminili ogni mese. Molte donne se ne sono già accorte, ma purtroppo a loro spese, con gravidanze, parti, e purtroppo aborti non previsti.
Una ricerca canadese ha dato una spiegazione al fenomeno, corredandola di dati scientifici. Lo studio, pubblicato su “Fertility and Sterility”, ha evidenziato come alcune donne ovulino più di una volta al mese. Ossia producono e rilasciano ovuli pronti ad essere fecondati ben più spesso di quanto sinora ritenuto.
La scoperta, se confermata, porterà alla riscrittura di interi capitoli dei testi sulla fisiologia riproduttiva femminile e getta così luce su alcuni misteri dell’organismo femminile.
Analizzando quotidianamente, per un mese, 63 donne tramite ecografie ad altissima risoluzione, gli scienziati guidati da Roger Pierson della Saskatchewan University hanno potuto seguire nascita, vita e morte dei follicoli che si formano nelle ovaie e producono gli ovuli.
“Tutte e 63 le donne avevano cicli mestruali normali all’apparenza – ha detto Pierson – ma solo 50 hanno mostrato normali cicli ovarici: 13 donne hanno difatti ovulato molte volte in un mese ed altre 20 hanno evidenziato più ondate di attività follicolare. Ogni follicolo avrebbe potuto virtualmente dare luogo alla produzione di un ovulo da fecondare”.
Ciò che appare chiaro è che i cicli mestruali e i cicli ovarici non sono la stessa cosa come sinora ritenuto, e questo andrà d’ora in avanti tenuto in considerazione nella valutazione della fertilità femminile. I livelli ormonali rilevati nel sangue delle donne durante queste multiple ovulazioni non rivelavano difatti cosa stava succedendo.
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